Due uomini, quattro donne e una mucca depressa, la recensione

All’interno di un ambiente tradizionalmente maschile come quello del cinema, non è cosa consueta assistere a film realizzati da registe donne le quali da sempre hanno trovato, proprio per questo motivo, molta fatica a farsi spazio. Una piacevole eccezione, per quanto riguarda l’epoca contemporanea e senza voler andare indietro nel tempo, è rappresentata da Anna Di Francisca, autrice con all’attivo una lunga carriera tra televisione e documentari intervallata da alcune incursioni sul grande schermo con La bruttina stagionata e Fate un bel sorriso.

A distanza di diciassette anni dal suo ultimo film, la regista milanese torna con un nuovo lavoro dal titolo grottesco Due uomini, quattro donne e una mucca depressa, una commedia che parla di amore e passione per la musica con sullo sfondo le ambientazioni bucoliche e rassicurati di un tranquillo paesino della Spagna.

Una pellicola senza grosse pretese e dai toni pacati e rassicuranti che si lascia guardare con piacere e regala un’ora e mezza di pura e semplice spensieratezza.

Il cast è molto ampio e variegato e vede al suo interno Predrag ‘Miki’ Manojlovic, Maribel Verdú, Eduard Fernández, Laia Marull, Ana Caterina Morariu e le partecipazione di Neri Marcorè e Serena Grandi.

Edoardo è un compositore che si trova ad affrontare una profonda crisi artistica ed affettiva: il suo lavoro non lo soddisfa più, la moglie lo ha lasciato, vede troppe poche volte la sua amata figlia Alice e ha perso la speranza e fiducia nella chiesa e nei tanti aspetti positivi della vita. Quando si reca in Spagna dal suo vecchio amico Emilio, però, il carattere cinico di Edoardo si confronta con una realtà di paese molto pacata e, dopo aver accettato di dirigere il coro parrocchiale, avrà a che fare con una donna che gli cambierà il modo di vedere le cose e farà tornare in lui entusiasmo e ispirazione.

L’impostazione che la Di Francisca vuole imprimere al suo film è quella di un prodotto dall’ampio respiro internazionale, in particolar modo europeo, e non solo per il fatto di essere una co-produzione tra Italia e Spagna. Due uomini, quattro donne e una mucca depressa ha infatti l’aspetto e il sapore di quelle commedie bucoliche e paesane molto in voga in Francia, nelle quali tutti i personaggi, gli intrecci e le ambientazioni trasmettono un senso di tranquillità, spensieratezza e graziosità.

Ecco grazioso è l’aggettivo più adatto per descrivere questo film in cui l’amore viene trattato con toni pacati e semplici e immagini surreali che strappano qualche sorriso e riportano il tutto ad una dimensione più umana, sfruttando il pretesto della musica e della ricerca dell’ispirazione perduta. Un risultato più che soddisfacente, raggiunto anche attraverso un plot che esalta la coralità e l’affiatamento evidente tra i diversi interpreti con questi ultimi sempre capaci di dominare la scena senza mai prevalere sull’altro e creare una vincente miscela di stili recitativi e caratteristiche fisiche differenti tra loro.

Due uomini, quattro donne e una mucca depressa è dunque un film consigliato per un pubblico fatto di famiglie, coppie più adulte e persone alla ricerca di tranquillità e pace. Chi al contrario cerca adrenalina e tensione deve bussare da altre parti.

Vincenzo de Divitiis

PRO CONTRO
  • Un cast bravo nel trovare i giusti equilibri tra i ruoli.
  • Scenette surreali molto simpatiche e mai volgari.
  • Ambientazioni tranquille e bucoliche.
  • Ritmi a volte troppo lenti.
  • Un’ingenuità di fondo che a molti potrebbe non piacere.
VN:R_N [1.9.22_1171]
Valutazione: 6.0/10 (su un totale di 1 voto)
VN:F [1.9.22_1171]
Valutazione: 0 (da 0 voti)
Due uomini, quattro donne e una mucca depressa, la recensione, 6.0 out of 10 based on 1 rating

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Questo sito usa Akismet per ridurre lo spam. Scopri come i tuoi dati vengono elaborati.