EIFF 2016: Mr. Right
Quanti sognano un giorno di poter incontrare finalmente il loro Signor (o Signora) “Giusta”?
Martha è fresca di tradimento da parte del fidanzato che l’accusa di essere “poco disposta a sperimentare cose nuove”. Dopo essere stata praticamente obbligata dalle amiche ad uscire, incontra al supermercato un uomo misterioso, che la invita ad un appuntamento con lui immediatamente. Quello che la ragazza non sa, o meglio non vuol capire dato che lui glielo ripete in tutti i modi, è che Mr. Right per vivere uccide le persone.
Mr. Right racconta una delle più belle e particolari storie d’amore cinematografiche degli ultimi anni. Right (Sam Rockwell) e Martha (Anna Kendrick) a discapito di qualsiasi apparenza, hanno un’alchimia immediata e totale “in te c’è qualcosa, l’ho capito subito, hai un’energia diversa” che fa superare ogni altra cosa.
Due persone, che per ragioni diverse non hanno un loro posto nella “società”, trovano l’uno nell’altro un appoggio, nonostante l’insolita filosofia di vita e l’improbabile senso dell’umorismo. L’idea che a prescindere da come sei e quello che fai, lì fuori da qualche parte, esiste qualcuno che ti completa, in grado di accettarti in tutto e per tutto per quello che sei, anche se “ammazzi la gente”.
Se questo però non dovesse piacerci, sappiate comunque che Mr. Right è un killer a pagamento, ma sulla via della redenzione. Da non molto infatti ha iniziato ad uccidere i suoi committenti invece che le vittime designate perché “è sbagliato voler uccidere la gente”, e questo lo sta trascinando in un mucchio di guai.
Allo spettatore piace, ti fa simpatizzare con quello che fa, perché in fin dei conti quelle che uccide “adesso” sono persone cattive e quindi va bene (facciamo finta che vada bene).
Un killer ricercato da anni non solo dalla polizia ma anche da chi teme di essere la sua prossima vittima, che disperatamente cerca di evitare l’inevitabile. Perché Right è una macchina omicida che non conosce freni. Tutto questo almeno fino all’arrivo di Martha “tu l’hai catturato, c’è qualcosa di speciale in te”, le dice l’ex partner lavorativo di lui (Tim Roth).
Sam Rockwell gigioneggia, ammicca, balla durante le stragi e tu lo trovi adorabile. A reggergli il gioco un cast tagliato alla perfezione di cui fanno parte oltre a Tim Roth, nel ruolo del doppiogiochista di turno, anche il terzetto composto da Anson Mount, James Ransone e Jaiden Kaine, un gruppo di malavitosi che da vita ad alcuni dei siparietti comici più riusciti.
Una storia coinvolgente sorretta da una sceneggiatura arguta ed equilibrata nelle sue parti, con dialoghi incalzanti che non fanno calare mai il ritmo. Alcune scene a passaggi sembrano quasi un omaggio a le Le Iene di Tarantino, ma non sappiamo dire quanto sia vero o quanta sia suggestione, forse data dalla presenza di Tim Roth.
Un film che sicuramente riuscirà a coinvolgere quelli disposti a lasciarsi trasportare dalla corrente della pazzia degli eventi, senza cercare di volerci leggere più di quelle che sono le uniche vere intenzioni del film: offrirti un intrattenimento scanzonato e “romanticamente” scorretto.
Susanna Norbiato
PRO | CONTRO |
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L’ho trovato carino spero ci sia la continuazione se non e’ stato apprezzatissimo la primo film si potrebbe fare la continuazione ci sono spunti divertentissimi.
Ci sono tutti gli spunti per fare una o piu’ continuazioni di questo film ho dato 7 ma merita un 8 pieno.