EIFF 2016: The Last King

The Last King è ispirato alla vera storia di come nel 1204 il giovane (allora futuro) re di Norvegia Håkon Hokonsson, perseguitato da una fazione rivale che voleva ottenere il governo del paese, venne salvato ancora in fasce da due eroici Brikebeinerne.

I Brikebeinerne erano  un gruppo di ribelli combattenti sostenitori di Re Sverre (grande sovrano norvegese, famoso per la sua avversione al potere papale) e dei suoi eredi, nel corso delle lunghe guerre civili che dilaniarono il paese tra XII e XIII secolo. Il loro nome, che può essere tradotto alla meglio come “gambe di betulla”, è un dispregiativo riferito al fatto che erano talmente poveri da poter calzare solo scarpe fatte con questa corteccia.

Quando in seguito all’assassinio di Re Håkon (padre) i Baglers, compagine di sostenitori dei nuovi aspiranti al trono, scoprono l’esistenza di un altro giovane erede, inviano con l’appoggio della Chiesa un contingente di soldati per eliminarlo e spianarsi la strada verso il potere.

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Una vicenda tanto importante e conosciuta in Norvegia, quanto ignorata dal resto dell’Europa, in grado di esercitare un grande fascino su tutti gli appassionati di storie epiche e tragici atti eroici.

Le ampie distese scandinave densamente ricoperte di neve, riescono ad investire e avvolgere tutta la sala, al punto da far quasi percepire allo spettatore il freddo pungente e il vento che non da tregua ai due coraggiosi Skjervald (Jacob Oftebro) e Torstein (Kristofer Hivju), in fuga con il neonato verso il castello.

Gli attori offrono due toccanti interpretazioni e danno vita a personaggi caratterizzati, a discapito del loro ruolo e aspetto, da un’inaspettata e meravigliosa dolcezza, riservata soprattutto alle brevi interazioni con il bambino.

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Riescono a dare peso e valore a dei dialoghi non fuori luogo, ma nemmeno innovativi o particolarmente brillanti, ancorati ad una sceneggiatura lineare che si adatta bene a raccontare una storia poco conosciuta al di fuori dei confini nazionali e, per tanto, meglio compresa e seguita nella sua semplicità.

La regia lenta e discreta è tanto apprezzabile nelle scene degli inseguimenti e degli scontri quanto, se non di più, nei momenti più intimi e introspettivi vicino al fuoco, ai quali riesce a conferire intensità e importanza.

Un film che racconta qualcosa di importante per la storia di questo popolo e lo fa con il cuore. Anche se alcuni potrebbero trovarlo a tratti noioso e ripetitivo, perso nella coltre di neve e appesantito dalle spesse pellicce dei brikebeinrne, si tratta di un’opera che merita senz’altro attenzione e almeno una visione.

Consigliatissimo invece agli appassionati del genere e ai fan di serie come Il Trono di Spade (se non altro per ammirare Hivju) e Vikings.

Susanna Norbiato

PRO CONTRO
  • Un bel film storico in chiave nordica che esercita sempre il suo fascino.
  • Bellissime location, bravissima la regia a riproporle nel loro splendore.
  • Gli attori sono perfettamente calati nella parte, il dubbio che siano due originali brikebeinrne permane!
  • Gli irriducibili detrattori dei filmoni epici in costume lo troveranno una “mattonata”, in quanto a tratti molto lento e riflessivo, quindi se non vi piace il genere siete avvisati.

 

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EIFF 2016: The Last King, 8.0 out of 10 based on 1 rating

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