EIFF 2016: The Lure

Le sirene Silver (Michalina Olszanska) e Golden (Marta Mazurek) sono due sorelle che hanno deciso di abbandonare la vita in mare per diventare l’attrazione principale del Warsaw club, locale notturno di burlesque. Quando Golden si innamora del figlio del proprietario però, le cose si complicano.

Un musical horror polacco con protagoniste due sirene killer… cosa potrebbe mai andare storto?

The Lure è un patchwork di generi e registri narrativi da fare invidia alla miglior trapunta della nonna, con alcune scene che sarebbero degne di entrare nel novero delle più trash mai pensate.

Le sirene, da tradizione, sono killer che si nutrono di carne umana. Attirano gli ignari maschi con la loro meravigliosa voce in acqua e lì, li divorano. Con profondo disappunto di tutti (tranne che del proprietario del locale che così si sente tranquillo) nella loro forma umana non sono dotate di organi genitali e possono avere rapporti sessuali solo nella forma di pesce, tramite un foro posizionato quasi all’estremità della coda.

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Per i più perversi che già immaginano una sirenetta in stile Ariel con la sua bella codina verde, Silver e Golden dalla vita in giù ricordano più due gigantesche anguille, tutt’altro che appetibili (almeno pensiamo, supponiamo… speriamo?) per l’immaginario dell’uomo medio.

Diventano ancora meno appetibili, una volta sfoderati i loro bei dentini da piranha.

Purtroppo anche con tutte queste belle premesse e dopo un’introduzione molto intrigante, il lato horror del film rimane circoscritto a pochi momenti, quasi tutti con protagonista Silver, la “femme fatale”. La sirena ogni tanto si fa uno spuntino fuori programma strisciando in spiaggia come un serpente e si sfoga cantando arrabbiata in piscina perché la sorella ama un essere umano.

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Sul piano musicale il film si snoda tra i momenti di esibizione delle due ragazze, in cui assistiamo a dei veri e propri numeri di burlesque sul palco del teatro, a scene a metà tra Hairspray e Sweeney Todd (in stile polacco!), quando le due giovani protagoniste aprono il loro cuore allo spettatore e raccontano cantando la loro triste storia.

Momenti caratterizzati da quella sospensione della realtà tipica del musical, che rischia di sfociare già di suo nel ridicolo quando mal gestita. In questo caso, beh… diciamo che non abbiamo a che fare con Andrew Lloyd Webber (e nemmeno con Richard O’Brien).

The Lure non è niente di memorabile quindi, anche se un suo certo fascino, quello tipico delle trashate, ce l’ha.

La storia d’amore è un ovvio tributo alla classica fiaba de La Sirenetta di H. C. Andersen, che nel suo tragico epilogo si discosta notevolmente dalla più popolare versione Disney.

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Golden si innamora del bel bassista Mietek (Jakub Gierszal) che le vuole bene ma non è interessato a lei romanticamente. Il tutto è espresso in una “delicatissima” scena in cui lei lo invita a

“metterglielo dentro” -al buco- e lui le risponde con un memorabile “non posso, per me tu sarai sempre e solo un pesce”. Donne è arrivato l’arrotino!

Come la storia vada a finire, è abbastanza intuibile.

Sappiate però che qui non c’è nessuna Strega del Mare e che la pesciolina per risolvere il suo problema di coda, con l’aiuto dell’Amato (Poeta) Bassista, dovrà ricorrere a un chirurgo molto speciale e sottoporsi alla più incredibile operazione di trapianto mai vista.

Raccontare cosa succede nel film quando lo recensisci non è mai cosa buona, ma in questo caso sembrava doveroso fare un’eccezione.

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Parlare delle qualità della regia o della sceneggiatura sembra sufficiente a dare un quadro dell’opera, che sicuramente potrà incontrare il gusto degli appassionati del trash e dei film di (super) nicchia.

Nonostante il fascino dell’orrido che The Lure può esercitare, il film cade inevitabilmente a tratti nella noia più profonda, tra balletti, canzoni e ragazzine che si struggono per amori impossibili.

Un film consigliato a chi se la sente di vederlo (e a chi riuscirà a recuperarlo!).

Personalmente non gli do la sufficienza solo perché, considerato il materiale da cui partivano, avrebbero potuto osare di più.

Susanna Norbiato

PRO CONTRO
  • Ha un suo innegabile fascino grottesco.
  • Le due giovani protagoniste e in particolare Michalina Olszanska sono molto brave.
  • Adatto solo ed esclusivamente a chi dopo aver letto questa recensione è incuriosito o a chi di base ama il genere.
  • In certi punti diventa parecchio noioso.
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Valutazione: 5.0/10 (su un totale di 1 voto)
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EIFF 2016: The Lure, 5.0 out of 10 based on 1 rating

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