Escape Plan – Fuga dall’inferno, la recensione

Ray Breslin è una vera autorità nel campo della sicurezza delle strutture carcerarie, infatti il suo mestiere è farsi rinchiudere nelle più famigerate e infallibili prigioni e poi evadere, così da fornire a chi le gestisce il piano dei loro punti deboli. Prima di ritirarsi, Breslin accetta un ultimo incarico direttamente dalla CIA, cercare di evadere da “La Tomba”, una prigione di ultimissima generazione, ultratecnologica e di cui nessuno conosce l’ubicazione. L’unica condizione richiesta a Breslin è che, appunto, ne lui ne i suoi colleghi sappiano dove La Tomba è posizionata. Ray accetta e quando arriva nella Tomba si rende conto di quanto possa essere effettivamente complicato stavolta riuscire nella sua impresa.

Praticamente risorti a nuova vita artistica dopo il dittico – che presto sarà un trittico – de I Mercenari, Sylvester Stallone e Arnold Schwarzenegger si stanno ora impegnando in una mole di progetti che miracolosamente emanano sentore di cult ancor prima della loro uscita. Dopo l’incontro di sfuggita nei due film corali sui mercenari fortemente voluto dallo stesso Stallone e un titolo in solitaria a testa da protagonista (Bullet to the Head – Jimmy Bobo per Stallone e The Last Stand – L’ultima missione per Schwarzenegger), i due rivali di un tempo si trovano in Escape Plan – Fuga dall’inferno spalla a spalla per un film carcerario che convince solo in parte.

Il soggetto di Escape Plan è di quelli che entusiasmano subito: filone – quello della fuga carceraria – ben impresso nell’immaginario dello spettatore grazie a una serie di film di culto del passato ma variante sufficientemente originale per fondare le basi di un qualche cosa di diverso dal solito. E su questa linea il film scritto da Miles Chapman e Jason Keller riesce piuttosto bene, incentrandosi ben presto sul complesso piano di fuga di Breslin e sulla sua complicità con il criminale Rottmayer (Schwarzenegger), lasciando spazio anche al sadico direttore del carcere interpretato da un bravo Jim Cavizel. Però se vi aspettate – come prevedibile, visto i due attori in cima al cast – un film colmo d’azione e pronto a strizzar l’occhio al bel cinema anni ’80, come accadeva infatti ne I Mercenari e in Bullet to the Head, vi siete fatti false aspettative perché il ritmo non è dei più adrenalinici e l’azione è riservata tutta nell’ultimo quarto d’ora. Paradossalmente gli scatenati minuti finali con esplosioni e mitragliatrici bollenti sembrano quasi intrusi, come un dovere verso chi è entrato in sala aspettandosi botte da orbi, con il risultato che qualche cosa nell’insieme di questo film sembra non funzionare.

Arnold Schwarzenegger e Sylvester Stallone reclusi in cerca di una via di fuga in Escape Plan

Arnold Schwarzenegger e Sylvester Stallone reclusi in cerca di una via di fuga in Escape Plan

Sicuramente quello che non funziona è il concentrato di inutili colpi di scena piazzati di seguito in chiusura che fanno uno strano effetto da auto presa per i fondelli che francamente si poteva evitare, facilitando così l’intreccio e aumentando la plausibilità narrativa del film.

Dietro la macchina da presa troviamo il factotum svedese prestato a Hollywood ed esperto in thriller e horror Mikael Håström, che da Evil – Il ribelle e Drowning Ghost è passato a 1408 e Il Rito.

Insomma, qualche evitabilissima macchia va a compromettere la riuscita di un film che avrebbe potuto fare faville. L’intrattenimento comunque è assicurato e non mancano piacevoli spunti originali, oltre a ricordarci che Stallone e Schwarzenegger non sono solo icone (e maschere) dell’action movie di un tempo, ma anche dei bravi attori e ottimi imprenditori di se stessi.

Roberto Giacomelli

PRO CONTRO
  • Stallone e Schwarzenegger in ottima forma.
  • Soggetto accattivante e sufficientemente originale.
  • Il risultato non è all’altezza delle aspettative.
  • Il finale è inutilmente ingarbugliato.
VN:R_N [1.9.22_1171]
Valutazione: 6.0/10 (su un totale di 1 voto)
VN:F [1.9.22_1171]
Valutazione: 0 (da 0 voti)
Escape Plan - Fuga dall'inferno, la recensione, 6.0 out of 10 based on 1 rating

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Questo sito usa Akismet per ridurre lo spam. Scopri come i tuoi dati vengono elaborati.