Gomorra – La serie: i primi due episodi della seconda stagione
Stasera, 10 maggio, inizierà su Sky Atlantic HD e Sky Cinema 1 HD, la tanto attesa seconda stagione di Gomorra – La serie, ovvero uno dei più acclamati e riusciti prodotti seriali realizzati in Italia negli ultimi decenni. Per lanciare la stagione, Sky ha realizzato un incontro con la stampa, in occasione del quale sono stati mostrati in anteprima i primi due episodi, in onda questa sera a partire dalle 21:10.
Venduta in oltre 130 Paesi in tutto il mondo e attesa anche negli Stati Uniti, dove verrà trasmessa ad agosto su Sundance TV, Gomorra – La serie si ispira solo idealmente al romanzo-inchiesta di Roberto Saviano, che diede origine anche il film di Matteo Garrone vincitore del Gran Premio della Giuria a Cannes nel 2008. Alla prima riuscitissima stagione, arrivata su Sky due anni fa, si aggiunge ora questa seconda che prosegue esattamente dove terminava la precedente, ovvero con l’evasione di Don Pietro Savastano e il tradimento di Ciro Di Marzio al clan Savastano, con conseguente attentato alla vita di Genny, giovane rampollo del clan e amico fraterno di Ciro.
Questa seconda stagione, che conta 12 episodi, si aggancia proprio al finale mostrandoci le conseguenze delle azioni di Ciro, che di fatto è il protagonista del pilot. Una prima puntata che potremmo quasi definire come la 13^ della precedente stagione, vista la sequenzialità a quegli eventi e la netta scissione da quello che poi accade nel secondo episodio.
Mentre Pietro Savastano sta pianificando la sua fuga da Napoli dopo l’evasione dal carcere, suo figlio Gennaro è in coma in ospedale, in seguito all’attentato organizzato dal suo amico ed ex socio Ciro Di Marzio. Quest’ultimo ha ormai firmato un sodalizio con Salvatore Conte per prendere il possesso dello spaccio di droga su Napoli Nord, un accordo che ha fondamenta ben più ampie, visto che il clan di Conte vuole creare una rete che si estende su tutta Napoli con la collaborazione con altri clan, ognuno dei quali può agire indipendentemente. Ma per Ciro la tranquillità è cosa ben lontana: sua moglie Debora teme ritorsioni da parte dei Savastano e sta meditando di denunciare suo marito per proteggere la loro bambina.
Il secondo episodio ci fa fare un salto temporale di un anno, mette da parte la storia di Ciro e si focalizza sui Savastano.
Genny è uscito dal coma, e dopo un prologo ambientato in Honduras, che ci mostra come il giovane rampollo della camorra agisca ancora in America latina sporcandosi personalmente le mani con i corrieri della droga, si dirige in Germania per incontrare il padre, lì rifugiato e in procinto di stringere in importante accordo con un clan di calabresi che agisce nella periferia tedesca.
Questa seconda stagione, ancora prodotta da Sky, Cattleya, Fandango e Beta Film, è stata realizzata in 32 settimane con oltre 200 attori e 3500 comparse, mostrando immediatamente un maggiore impegno produttivo, esplicato dalle diverse location che comporranno la serie e che già in queste prime puntate possiamo notare: non solo l’Italia, rappresentata da Napoli, Roma e Trieste, ma anche la Germania e la Costa Rica.
La supervisione artistica, così come la regia di alcuni episodi, è ancora nelle mani di Stefano Sollima, fresco dal successo del bellissimo Suburra, a cui si affiancano alla regia ancora una volta Francesca Comencini, Claudio Cupellini e – novità di quest’anno – Claudio Giovannesi.
Il cast è rimasto invariato nei ruoli principali, ma si aggiungono due rilevanti new entries femminili, Cristina Donadio Cristiana Dell’Anna, quest’ultima nei panni del corriere della droga Patrizia, non ancora comparsa nelle prime due puntate.
L’impressione generale trasmessa da questo assaggio di Gomorra 2, oltre all’estrema ricchezza della confezione, è una grande coerenza con quello che si è visto (e amato) nella prima stagione.
I personaggi hanno subito un’evoluzione naturale che porta alla riformulazione di alleanze, con l’interessante lavoro fatto soprattutto su Ciro e Genny. Il primo è diventato il “villain” della serie, per quanto questa parola possa adattarsi in un racconto in cui praticamente non esistono personaggi positivi. Un cattivo che sa mostrare una fredda strategia calcolatoria che raggiunge l’apice nell’evento che chiude il primo episodio, forse annunciato ma di tale intensità emotiva da gettare una macchia così importante sul personaggio da renderlo sicuramente “poco amato” dagli spettatori.
Genny, invece, prosegue il suo percorso di crescita criminale che è anche una crescita personale verso l’età adulta e la presa di coscienza del suo ruolo nella società. Il timoroso e imbranato ragazzone figlio di papà che abbiamo conosciuto nella prima parte della prima stagione ha ceduto il passo a un uomo forte e determinato, ancora voglioso di imparare dal padre ma allo stesso tempo rancoroso nei confronti di un genitore che l’ha abbandonato proprio in un momento cruciale, costringendolo a scontrarsi a muso duro con la realtà criminale della sua città. Lo stesso Pietro Savastano riesce a mostrare sempre la sua autorevolezza anche se è palesemente un uomo costretto a ricominciare da zero, con alleati differenti e in una città che non gli appartiene, toccato dagli acciacchi fisici ma non per questo meno determinato.
Il bellissimo primo episodio, così denso di eventi e con un’importanza particolare data alla moglie di Ciro, interpretata dalla bravissima Pina Turco, è seguito da un secondo episodio che mostra qualche lungaggine di troppo: tanti silenzi e poca azione che servono a delineare il rapporto padre/figlio dei Savastano ma che poteva anche essere un poco condensato, lascando spazio anche all’azione dei Secessionisti a Napoli.
Una partenza comunque notevole, che promette uno sviluppo decisamente interessante per questa seconda stagione, dove gli equilibri della criminalità organizzata partenopea appena formati fanno presagire altre dieci puntate ricche di azione e colpi di scena.
Roberto Giacomelli
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