Grimsby – Attenti a quell’altro, la recensione

Esploso agli inizi del 2000 grazie al programma televisivo Da Ali G Show, Sacha Baron Cohen si è imposto in questi anni come uno dei numi della risata scorretta, grazie a personaggi sgradevoli e volutamente stupidi che sono stati prontamente portati sul grande schermo con film di successo. Dall’aspirante rapper Ali G al modello gay Brüno, passando obbligatoriamente per il giornalista kazako Borat, Baron Cohen ha piazzato dentro anche qualche personaggio originale come l’ammiraglio-generale Aladeen, protagonista del geniale Il Dittatore (2012). Nasce allo stesso modo anche Nobby, l’hooligan con la passione per le donne sovrappeso protagonista di Grimsby – Attenti a quell’altro, lungometraggio che Baron Cohen non solo interpreta, ma scrive e produce.

Norman, detto Nobby, è un quarantenne squattrinato, vive nella cittadina inglese Grimsby, ha sette figli, una fidanzata sovrappeso e un’unica ragione di vita: seguire la nazionale inglese di calcio. Nobby però è cresciuto nel mito del fratello Sebastian, da cui è stato costretto a separarsi quando erano solo bambini. Un giorno, però, Nobby ritrova Sebastian che è diventato un agente segreto dell’MI6 e gli manda all’aria la missione. Ora Sebastian è considerato dai suoi superiori un traditore e solo l’aiuto dell’imbranato fratello può tirarlo fuori dai guai.

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Quante commedie abbiamo visto che nascono dall’intento di parodiare o semplicemente sfottere la nobile tradizione dello spy movie? Troppe, direte voi. E infatti dalle parodie degli 007 anni ’60 (tra cui anche con i nostrani Franco Franchi e Ciccio Ingrassia) ai più moderni Johnny English o Agente Smart, passando obbligatoriamente per il super-cool Austin Powers di agenti segreti pasticcioni ne abbiamo visti davvero molti. E Grimsby, di fatto, non aggiunge nulla di nuovo al filone, anzi va anche a ripescare un intreccio che sa davvero molto di già visto, a cominciare da Bad Company – Protocollo Praga.

Però Grimsby ha una particolarità che lo differenzia da tutto il resto: è un film scritto e interpretato da Sacha Baron Cohen. E chi segue il comico britannico sa perfettamente a cosa va incontro.

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Grimsby è la fiera della volgarità e del cattivo gusto, con tanto politicamente scorretto ed esplicite gag a sfondo sessuale da far arrossire anche un divo dell’hard. Vedrete elefanti che si accoppiano mentre qualcuno si è nascosto nella vagina della femmina, una ceretta inguinale eseguita con la bocca, del veleno succhiato via direttamente da un testicolo e altre amenità. E poi bambini storpi-ebrei-malati di HIV maltrattati, un equivoco legato a un cesso intasato e l’ano utilizzato come scudo per un contagio letale. Ma anche sfottò diretti a Donald Trump, Daniel Radcliffe e Liam Gallagher che faranno ridere di pancia.

Perché Grimsby, così come tutto il cinema di Sacha Baron Cohen è così, crea un misto di aperto divertimento e imbarazzo, fa ridere in maniera scrosciante ma allo stesso tempo fa quasi sentire in colpa di tale reazione.

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All’assoluta riuscita comica del film, che deve proprio all’attore di Borat il buon 90% dell’efficacia, si unisce anche un particolare gusto ritmico per montaggio e regia. Di base, infatti, Grimsby è un film d’azione e infatti a dirigerlo è stato chiamato uno che di cinema action la sa lunga, Louis Leterrier, regista di The Transporter: Legacy, L’incredibile Hulk, Scontro tra Titani e Now You See Me.  Le scene d’azione sono fragorose e violente (a supporto della scorrettezza, ovviamente), alcune girate in soggettiva come se si trattasse di un videogame FPS (l’intro è incredibilmente somigliante all’action POV Hardcore!) e per renderle credibili è stata chiamata una personalità autorevole come Mark Strong, che interpreta il fratello agente segreto di Nobby, di certo non estraneo a blockbuster che dell’azione fanno un vanto.

Il resto del cast comprende Penelope Cruz nel ruolo di una benefattrice presa di mira da un’organizzazione terroristica, Isla Fisher (moglie di Baron Cohen nella realtà!), Rebel Wilson nel solito ruolo della volgare cicciona che ostenta la sua sessualità e l’esperto di arti marziali Scott Adkins nel classico ruolo del cattivo.

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A conti fatti Grimsby – Attenti a quell’altro è la tipica commedia su misura per Sacha Baron Cohen, dunque se apprezzate lo stile volgarissimo e politicamente scorretto del comico amerete anche Grimsby, altrimenti statene alla larga perché un bukkake di elefanti non è una cosa che si dimentica facilmente!

Roberto Giacomelli

PRO CONTRO
  • Fa ridere di pancia…
  • Non risparmia niente e nessuno, da un bimbo ebreo storpio malato di HIV a Donald Trump!
  • Le scene d’azione sono molto ben girate.
  • Fa vergognare di aver riso di pancia!
  • La volgarità a tratti raggiunge vette inimmaginabili!
  • L’intreccio sa molto di déjà-vu.
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Valutazione: 6.0/10 (su un totale di 1 voto)
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