Hunger Games: Il Canto della Rivolta – Parte 2, la recensione

L’amata e redditizia saga cinematografica di Hunger Games, iniziata nel 2012 da Gary Ross e ispirata ai romanzi di Suzanne Collins, è giunta all’epilogo. Katniss, Peeta e gli abitanti dello Stato futuristico di Panem stanno per vedere il tramonto con la seconda e ultima parte di Hunger Games: Il canto della rivolta.

In questa tranche finale dell’ultimo capitolo, tratta dall’ultimo libro della Collins furbescamente scisso in due film, seguiamo le gesta di Katniss Everdeen e del suo team, la Star Squad, nel tentativo di conquistare Capitol City per sovvertire il governo e uccidere il Presidente Snow, così da liberare i Distretti dalla dittatura. Malgrado la confusione mentale che attanaglia ancora Peeta Mellark, la presidentessa Coin, capo dei ribelli, decide di annettere l’ex compagno di squadra di Katniss nella missione, ma il percorso sarà irto di pericoli perché il tragitto che conduce all’obiettivo è stato riempito di trappole mortali che renderanno molto complicata la missione della Star Squad.

La lunga fase preparatoria di Il canto della rivolta – Parte 1, che ne faceva un film noiosetto e francamente inutile, giunge finalmente a quella svolta narrativa che tutti aspettavamo, così da assistere alle conseguenze delle azioni sovversive della Ghiandaia Imitatrice Katniss e le sorti di Panem. Però c’è un però.

Hunger Games Il Canto della Rivolta Parte 2

Il canto della rivolta – Parte 2 riesce a deludere perché troppo ancorato alla sua controparte letteraria: Suzanne Collins, che ha curato anche l’adattamento in film, ha giustamente voluto dare ai suoi fan quello che si aspettavano, ma tutto ciò che può funzionare sulla carta non è detto che funzioni sul grande schermo! Fermo restando che l’epilogo del romanzo è sciatta letteratura buonista, il film possiede quei problemi di calligrafismo che appartenevano già alla Parte 1, ovvero troppa attenzione a riproporre per immagini le parole del romanzo e poca concessione alle dinamiche più prettamente spettacolari e avventurose che invece funzionavano perfettamente nei primi due film. Insomma, Il canto della rivolta nel suo complesso non riesce ad essere sufficientemente divertente e coinvolgente, adagiandosi sugli allori di un fandom ormai consolidato.

Ma il problema del film non sta solo nell’eccessivo temporeggiare della parte introduttiva e nel finale tanto prevedibile (anche se non si conosce il romanzo) quanto inspiegabilmente frettoloso, ma anche nell’essenza stessa di Hunger Games.

Suzanne Collins ha scritto una storia che non ha nulla di innovativo, anzi ruba a piene mani da letteratura e cinema preesistente. Nonostante ciò ha avuto il grande merito di portare nel settore della letteratura young adult tematiche di una certa importanza, senza abbandonarsi eccessivamente a quelle irritanti dinamiche amorose adolescenziali che erano la vera piaga di tante opere complementari. Al cinema il pregio è stato ripetuto, ma si è sempre avuta la sensazione che Hunger Games fosse come quei ragazzi svegli che a scuola però hanno un rendimento scarso. Hunger Games è intelligente ma non si applica!

Hunger Games Il Canto della Rivolta Parte 2

Questo perché la saga affronta tematiche di un certo spessore mostrando di aver imparato la lezione di tanta fantascienza distopica con la capacità di adattarla al proprio pubblico e alle loro esigenze. Tutto ciò, però, è sempre stato negativamente bilanciato da una messa in scena cinematografica che spinge troppo verso il versante dell’entertainment per un pubblico medio/basso, palesando la sua natura. Questa caratteristica era accettabilissima nei primi due film in cui il fulcro era l’avventura e l’azione, dove i personaggi erano pedine e lo spettatore era chiamato a seguire il loro agire, lontano dalle dinamiche del potere che rappresenterebbero la parte più “colta” del racconto. Quando però usciamo dalle arene degli Hunger Games e ci troviamo nel bel mezzo dei complotti, seguendo le azioni dei ribelli nel distruggere un governo dittatoriale, ci ritroviamo la stessa filosofia easy che si tramuta in fastidiosa superficialità. È ovvio che parliamo di cinema indirizzato principalmente a un pubblico di adolescenti, ma si ha la costante sensazione del “vorrei ma non posso”, con la conseguenza che gli stessi realizzatori del film sembrano sottovalutare a priori il buon gusto del proprio pubblico.

Detto ciò, Il canto della Rivolta – Parte 2, che dovrebbe esser l’apice della trama bellico-distopica, si adagia su dinamiche note, scegliendo di replicare la struttura dei primi due capitoli e trasformando Capitol City in un’arena degli Hunger Games. Se da una parte questo blocco centrale è la cosa più riuscita del film, grazie a delle buone scene d’azione che almeno bilanciano il niente che c’è attorno, dall’altra si ha quasi la sensazione di essere presi in giro. Non si tratta di mancanza di idee, ma di pigra scorciatoia narrativa che, nelle intenzioni, dovrebbe mettere al sicuro le sorti di un franchise collaudato.

il canto della rivolta 2 img3

La regia impersonale di Francis Lawrence, che aveva già firmato la Parte 1 e La ragazza di fuoco, non aiuta a rendere memorabile un’opera che ha un cast stellare ma non spicca neanche per particolare impegno attoriale. Per la prima volta nella saga, Hunger Games è in 3D… un 3D praticamente invisibile – e di conseguenza inutile – che né toglie né aggiunge nulla alla visione.

Una delle saghe fantascientifiche più importanti del terzo millennio si è conclusa sotto tono. Passiamo oltre, con la speranza che il grande successo non spinga l’autrice e la produzione a riaprire gli Hunger Games con prequel e spin-off perché tutto quello che si poteva dire è stato detto… male, ma è stato detto.

Roberto Giacomelli

Pro Contro
  • Il blocco centrale del film ha delle buone trovate scenografiche e scene d’azione degne di nota.
  • La portata “intellettuale” del racconto è totalmente annullata.
  • Ci mette troppo a entrare nel vivo e, considerando che si tratta di una seconda parte, è piuttosto grave.
  • Il finale è frettoloso e la chiusa banalissima.
VN:R_N [1.9.22_1171]
Valutazione: 5.0/10 (su un totale di 1 voto)
VN:F [1.9.22_1171]
Valutazione: +1 (da 1 voto)
Hunger Games: Il Canto della Rivolta - Parte 2, la recensione, 5.0 out of 10 based on 1 rating

One Response to Hunger Games: Il Canto della Rivolta – Parte 2, la recensione

  1. simone gianarda ha detto:

    Allora… Punto primo il distretto 2 è nella parte iniziale e lo confondi periodicamente con capital city (quindi o ti sei perso qualcosa o devi imparare a rileggere cio’ che scrivi),e punto secondo penso che questa sia una recensione davvero terribile,non leggevo cose cosi insensate da molto,grazie.

    VA:F [1.9.22_1171]
    Valutazione: 5.0/5 (su un totale di 1 voto)
    VA:F [1.9.22_1171]
    Valutazione: 0 (da 0 voti)

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Questo sito usa Akismet per ridurre lo spam. Scopri come i tuoi dati vengono elaborati.