Il sole a mezzanotte, la recensione

Un amore impossibile e tormentato, protagonisti giovani e belli, un linguaggio e dinamiche giovanili e una spiccata vena romantica e commovente: sono questi gli ingredienti per confezionare una “grande” commedia sentimentale fruibile al grande pubblico. Una formula vincente riproposta alla lettera da Scott Speer il quale, dopo aver diretto Step Up 4 – Revolution 3D, Status Update e la serie tv Finding Carter, conferma la tendenza a confezionare ad arte prodotti per adolescenti grazie al suo ultimo lavoro dal titolo Il sole a mezzanotte – Midnight Sun.

La pellicola, remake del film giapponese Taiyo no uta, non sfrutta del tutto il potenziale a sua disposizione e si rivela una commediola sentimentale dozzinale e ben riuscita solo per gli amanti del genere a causa di una storia che, seppur ben scritta e dall’enorme potenziale emotivo, non riesce a creare empatia con chi guarda, affogando nella prevedibile valle di lacrime.

I protagonisti sono l’astro nascente di Hollywood Bella Thorne (nota soprattutto tra gli appassionati di horror per le sue partecipazioni nella serie tv Scream, in Keep Watching, Amityville: Il risveglio e La babysitter), Patrick Schwarzenegger, Rob Riggle, Quinn Shephard e Suleka Mathew.

Katie è un’adolescente bellissima, solare, intelligente e piena di passioni, su tutte la chitarra e il canto che coltiva con tanta costanza e soprattutto talento. Ha un padre perfetto e affettuoso, un’amica che le sta sempre vicina e la riempie di consigli, finché, in una calda sera estiva, incontra anche l’amore, rappresentato da un ragazzo di nome Charlie, che per anni ha visto passare sotto la finestra della sua camera. Una storia e una ragazza come tante altre sembrerebbe. Ma non è così. Katie, infatti, fin dalla nascita è affetta da una grave e rarissima malattia alla pelle che non le consente di esporsi ai raggi solari, ragion per cui è costretta a vivere tra le mura domestiche durante il giorno e uscire soltanto la notte.

Il sole a mezzanotte è il classico film che rispetta in pieno le aspettative in quanto solletica la sensibilità e la voglia di romanticismo degli amanti di questo genere di storie e, nel contempo, non riesce mai a catturare l’attenzione e i gusti del resto degli spettatori, che restano piuttosto lontani e freddi rispetto a ciò che accade sullo schermo. Questo accade per merito o demerito – dipende ai punti di vista – di una sceneggiatura elementare, telefonata e fossilizzata su schemi e dinamiche che sanno tanto di già visto, a partire dai personaggi: c’è il belloccio di turno campione sportivo e bravo ragazzo; il padre premuroso ma allo stesso tempo molto aperto e permissivo; e infine l’amica simpatica e guascona che tira su la protagonista nei momenti difficili. Questi personaggi mal caratterizzati e piatti vanno ad unirsi ad un linguaggio tecnico e stilistico che si adegua alla linearità del plot e propone inquadrature elementari, un montaggio tutt’altro che serrato e privo di ritmo e, come se non bastasse, una vista molto più vicina ad un film per la tv che al cinema.

Le note positive arrivano, però, da attori ben calati nei loro ruoli, su tutti quella Bella Thorne che tanti consensi sta ottenendo grazie al suo talento.

Il sole a mezzanotte, in conclusione, è un film stereotipato e adagiato sui soliti binari della storia adolescenziale e sempliciotta.

Vincenzo de Divitiis

PRO CONTRO
  • Consigliato per gli amanti di questo genere di film.
  • Bella Thorne, molto brava.
  • Un plot lineare e stereotipato.
  • Una veste più da film per la tv che per il cinema.
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Valutazione: 5.0/10 (su un totale di 1 voto)
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Il sole a mezzanotte, la recensione, 5.0 out of 10 based on 1 rating

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