Il tunnel dell’orrore: limited edition 3 dischi per la nuova uscita di Midnight Factory

A quasi un anno dalla scomparsa del grande cineasta texano Tobe Hooper, che ci ha lasciato il 26 agosto 2017, la rinomata etichetta cinematografica Midnight Factory omaggia il regista di Non aprite quella porta proponendo come quarto titolo della collana Midnight Classics il bellissimo Il tunnel dell’orrore – The Funhouse, quarto film del regista e primo realizzato per uno Studios.

Nel 1981 il cinema horror era arrivato a un punto cruciale, fatto di rinnovo ed estrema creatività. Negli anni poco antecedenti si erano susseguiti con una forza dirompente e innovativa capolavori come Rosemary’s Baby, La notte dei morti viventi, L’ultima casa a sinistra, L’esorcista, Lo squalo, Halloween, Alien, Il demone sotto la pelle, Venerdì 13 e – ovviamente – Non aprite quella porta. Titoli che sarebbero stati fondamentali per la creazione di una nuova idea di orrore e che avrebbero presentato al mondo una schiera di nuovi autori, talentuosi e sfacciati, spesso rappresentati anche di una wave produttiva che creava cesure nell’industria cinematografica conosciuta. Per Hooper, che veniva dal quasi amatorie Eggshells, e dagli indipendenti Non aprite quella porta e Quel motel vicino alla palude, Il tunnel dell’orrore rappresentava l’occasione per esordire nel circuito di Hollywood e, a differenza del successivo (e comunque bellissimo) Poltergeist – Demoniache presenze, gli fu lasciata dalla Universal Pictures che produceva massima libertà creativa. E questo si nota tantissimo, perché ne Il tunnel dell’orrore torna tutta quella carica sovversiva e sociale già espressa nel capolavoro Non aprite quella porta, solo con uno sguardo visivo più consapevole e ricercato favorito anche da una ricchezza tecnica considerevole.

Con personalissimo omaggio a Psycho e all’epoca recentissimo Halloween – La notte delle streghe, con cui Il tunnel dell’orrore si apre, Hooper elabora la sua personalissima visione del teen-horror, cosa che gli era stata chiesta da Universal per cavalcare il successo appena riscosso da Venerdì 13. Il quartetto di adolescenti ancora tipicamente 70’s incarna alla perfezione l’archetipo a cui questo filone di film aspira e che, negli anni, è stato sviscerato a dovere anche da film-saggio come Scream. Solo la final girl interpretata da Elizabeth Berridge – che avrebbe di lì a poco conosciuto un momento di celebrità grazie ad Amadeus di Milos Forman – è un coraggiosissimo tradimento della virginale protagonista da teen-slasher che in quegli anni si stava configurando, dal momento che ci viene presentata mentre mette in mostra le sue nudità e, con l’evolversi della vicenda, la scopriamo sessualmente attiva e non scostante alle droghe, tutti elementi che marchiano indelebilmente la reputazione dei personaggi elevandoli a vittime sacrificali.

Poi grande star di The Funhouse è il “mostro”, titolo che abbraccia a 360° il villain del film, interpretato dal mimo Wayne Doba e realizzato nella sua maestosa mostruosità dal make-up artist Rick Baker ispirandosi a studi di reali deformità fisiche. Un mostro che, come il suo cuginetto Leatherface, nasconde il vero aspetto sotto una maschera, affronta la sessualità con i conflitti e le problematiche che la sua condizione fisica inevitabilmente comportano ed è soggiogato da una parentela che ne designa la volontà criminosa.

Un grande film, ormai classico del cinema di paura, che viene degnamente omaggiato dalla Midnight Factory con un’edizione limitata triplo disco (disponibile sia in DVD che in Blu-ray disc) che va ad arricchire le proposte della collana Midnight Classics. I tre dischi dell’edizione blu-ray – che noi abbiamo esaminato – sono contenuti in una pregiata custodia slipcase con involucro di cartone rigido che sfoggia sul fronte un’illustrazione originale di Enzo Sciotti. All’interno, incollato nella confezione come era già accaduto per Carrie – Lo sguardo di Satana, c’è un booklet di 24 pagine in doppia lingua (in pratica lo stesso testo è sia in italiano che in inglese) che sviscera a dovere ogni curiosità sul film, dalla sua genesi alla stesura di un romanzo ispirato al film.

Ma ora veniamo ai dischi. Nel primo troviamo il film nella versione italiana che era già stata portata nei nostri cinema, in VHS e nel DVD edito dalla Pulp Video, a completare questo primo disco c’è il grosso dei contenuti extra. Possiamo trovare, infatti, l’intervista (5 min. circa) a Mark L. Lester, produttore del film, l’intervista al compositore delle musiche John Beal (circa 9 min.), interessantissima intervista al regista Tobe Hooper (quasi 25 minuti), intervista all’attore Kevin Conway (11 minuti) e un’audio intervista a William Finley, attore che si cela sotto il trucco del prestigiatore del luna park. In questo disco, inoltre, troviamo circa 5 minuti di scene inedite realizzate appositamente per la versione televisiva statunitense del film, che venivano opportunamente aggiunte per sopperire ai tagli che la censura tv prevedeva e quindi utili a raggiungere un minutaggio consono ai palinsesti. Questo contenuto extra non è riportato sul retro della custodia ed è stato aggiunto per sostituire l’invece annunciata intervista carriera a Hooper, non presente in questo cofanetto.

Il disco 2 de Il tunnel dell’orrore presenta invece la versione uncut del film, presentata in lingua italiana con l’aggiunta di circa 5 minuti di scene inedite in lingua originale sottotitolata. Nulla di sostanzialmente imperdibile in confronto alla versione che già conosciamo del film, ma ci sono almeno due momenti tranciati di netto che forse vale la pena di vedere, ovvero la lunga scena nel tendone dello striptease e la scena in cui i quattro protagonisti fumano spinelli. Unico contenuto aggiuntivo in questo disco è il commento audio del regista.

Terzo e ultimo disco all’insegna di materiale inedito davvero prezioso! Sono infatti presenti il cortometraggio di genere comedy The Heisters, che Hooper realizzò nel 1964, e il suo primo lungometraggio, Eggshells (1969), un’opera sperimentale che già possiede in se la carica sovversiva di un cineasta pronto a esprimere un’idea di cinema fino a quel momento inedita. Entrambi i film sono portati in Italia per la prima volta e il disco è completato dal commento audio del regista a Eggshells.

Entrambe le versioni del film presentano un ottimo audio italiano DTS-HD MA 2.0 e un’ancora migliore traccia inglese in 5.1, il terzo disco, ovviamente, non ha traccia audio italiana ma solo quella originale in 2.0 DTS-HD con sottotitoli in italiano.

Davvero ottimo il video de Il tunnel dell’orrore, che riesce a riproporre in maniera sorprendente la pasta e i colori accesi del film così come erano stati pensati da Andrew Laszlo, al limite del fosforescente, mentre l’intro in casa della protagonista presenta la classica grana da pellicola che ci immerge immediatamente negli anni ’80.

Un lavoro certosino da parte di MIdnight Factory per un’altra limited edition definitiva che ogni vero fan dell’horror dovrebbe gelosamente custodire nella propria collezione.

IL TUNNEL DELL’ORRORE di Tobe Hooper – Limited Edition 3 dischi + book da collezione

Formato: Blu-ray Disc (disponibile anche in DVD)

Label: Midnight Factory

Video: 2.35:1 – 1080p

Audio: Italiano DTS-HD MA 2.0; Inglese DTS-HD MA 5.1 (disco 1 e 2); Inglese DTS-HD MA 2.0 (disco 3)

Sottotitoli: italiano

Extra: Scene alternative per la tv; “Arriva qualcosa di malvagio“ – intervista al produttore Mark L. Lester; “La colonna sonora“ – intervista al compositore John Beal; “La mia giostra degli orrori“ – intervista al regista Tobe Hooper; “The Barker Speaks!“ – intervista all’attore Kevin Conway; Intervista audio sottotitolata in italiano all’attore William Finley; Commento audio di Tobe Hooper a “Il tunnel dell’orrore” versione uncut; commento audio di Tobe Hooper a “Eggshells”.

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