Into the Dark: Il corpo, la recensione

Le festività, croce e delizia di ogni realtà geografica e culturale, giornate tanto liete quanto impegnative perché possono essere sinonimo di riposo ma anche di stress. Pensando proprio a questo eterno dualismo, il cinema horror/thriller ha sempre trovato una certa fascinazione per i periodi festivi in quanto ideali oggetti bicefali con cui creare il giusto contrasto: gioia, festa / dolore, morte. Partendo proprio da questo assunto che ha dato la fortuna a pellicole capaci di far la storia del cinema horror (ma non solo) come Black Christmas, Halloween, Il giorno di San Valentino, il sempre sagace Jason Blum ha prodotto con la sua Blumhouse per l’emittente tv Hulu la serie antologica su lungo termine Into the Dark: 12 episodi, da rilasciare a cadenza mensile, ognuno incentrato su una festività caratteristica del mese di rilascio. Ma la particolarità è che ogni episodio non ha il classico timing da serie, quindi 45/50 minuti, bensì oscilla tra i 70 e i 90 minuti, dunque dei veri e propri lungometraggi!

Il primo episodio della prima stagione di Into the Dark è Il corpo (The Body) e, visto l’esordio nell’ottobre 2019, la storia non poteva che essere ambientata la notte del 31 ottobre, Halloween!

Into the Dark - The Body

Wilkes è un sicario di professione ed ha appena portato a termine un contratto milionario, ma per vedersi accreditata la ricompensa, deve trasportare il corpo in un luogo prestabilito entro un tempo limite. Ma si tratta della notte di Ognissanti e alcuni buontemponi hanno vandalizzato l’auto di Wilkes, che si vede costretto a trasportare a spalla il cadavere fino al luogo di consegna. Dalla sua c’è la possibilità di passare inosservato, visto che le strade pullulano di giovani mascherati che si rincorrono e fanno baldoria, tanto che il sacco che si trascina dietro è senza dubbio la cosa meno bizzarra e vistosa del contesto. Per evitare una pattuglia di polizia, però, l’uomo accetta il passaggio di un gruppo di adolescenti diretti a una festa in maschera, ma giunto sul luogo e con sempre meno tempo a disposizione, Wilkes vedrà la situazione precipitare in maniera imprevista e irreversibile, con inevitabile spargimento di sangue.

Into the Dark - The Body

Prendendo spunto da un loro precedente cortometraggio del 2013 dallo stesso titolo, il regista Paul Davis e lo sceneggiatore Paul Fischer riescono a reggere in maniera abbastanza brillante gli 83 minuti di durata senza dare troppo a notare la dilatazione narrativa a cui il loro lavoro è stato sottoposto. Merito probabilmente della scelta di utilizzare il registro della black-comedy che rende leggera e divertente la vicenda del serioso killer a pagamento invischiato nella peggior missione della sua carriera. Responsabili di una notte da incubo non sono i suoi misteriosi committenti o avversari provenienti dal crimine organizzato, ma un gruppo di adolescenti dallo spiccato acume festaiolo che si trovano involontariamente coinvolti in una vicenda nerissima a base di sangue e violenza.

Into the Dark - The Body

Paul Davis gestisce abbastanza bene l’alternanza di registro, con un prevalere del tono goliardico bilanciato però da un atto finale particolarmente adrenalinico e votato al gore. Poco “vistoso” il cast che pone il non troppo espressivo Tom Bateman di Assassinio sull’Orient Express nel ruolo del killer protagonista e Rebecca Rittenhouse di C’era una volta a Hollywood come sua progressiva “nemesi”. In un ruolo di supporto troviamo anche l’inconfondibile Ray Santiago di Ash vs Evil Dead, mentre il regista John Landis fa un divertente cammeo.

Nulla di trascendentale in questo primo film di Into the Dark e sicuramente Il corpo non si sedimenterà nella memoria dello spettatore, ma la visione è piacevole e scorre con una certa leggerezza.

In Italia l’intera prima stagione di Into the Dark è disponibile in streaming sulla piattaforma gratuita RaiPlay.

Roberto Giacomelli

PRO CONTRO
Nonostante la componente black-comedy sia prevalente sul thriller tout court, il film trova quell’equilibrio necessario a stirare a 80 minuti l’idea di un cortometraggio. È tutto talmente leggero che si fa anche dimenticare in fretta.
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