Iona, la recensione

Nel 2012, il regista Scott Graham vinceva il Torino Film Festival con il suo Shell, un buon esordio, appassionante ed emozionato, ben scritto e ben diretto. Graham torna alla regia e al Festival con Iona, presentato in sezione Orizzonti. Le due opere sono dello stesso regista e si vede, dati i non pochi tratti in comune. Innanzitutto, in entrambi i film è protagonista una donna, la cui vita è legata ad un evento traumatico. Shell era la figlia di un padre epilettico, Iona è una donna dall’oscuro passato.

Iona è una giovane donna inglese che dalla città di Glasgow fa ritorno al suo paese d’origine, in campagna. Con lei c’è il figlio adolescente Bull. Più che un ritorno, quella di Iona è una fuga, una fuga da un crimine violento da cui lei e il figlio cercano di nascondersi. L’accoglienza dei paesani, però, non è delle migliori. E neppure l’amicizia tra Bull e Sarah, una giovane ragazza paraplegica, non è vista di buon occhio dagli abitanti del paese, che finiranno per ostacolarla in tutti i modi.

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Iona e Bull sono due esclusi, due rifiutati dalla società che vengono relegati ad uno spazio in cui l’una non ha che l’altro. Un rapporto particolare e profondo che ricorda proprio quello tra Shell e suo padre, imprigionati intere giornate dal lavoro presso la pompa di benzina. Ma il personaggio che piace di più in questo film è forse quello di Sarah, che, a tratti, sembra essere la vera protagonista della storia: è il personaggio più forte e volitivo di tutto il film. Questo, però, penalizza non poco la centralità del personaggio di Iona, facendo emergere nello spettatore appunto dubbi su chi sia realmente il protagonista del film.

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Pur essendo un’opera interessante, in cui sembrano esserci riferimenti biblici, Iona risente un po’ del confronto con Shell: se da una parte c’era una buona opera prima girata come se fosse un’opera seconda, Iona è una buona opera seconda che è, però, girata pressappoco come se fosse un’opera prima.

Claudio Rugiero

PRO CONTRO
  • Un personaggio forte ed interessante.
  • Il finale visionario da solo vale il prezzo del biglietto.
  • Una protagonista femminile non sempre convincente.
  • Alcune svolte del personaggio non convincono.
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Valutazione: 7.0/10 (su un totale di 1 voto)
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Iona, la recensione, 7.0 out of 10 based on 1 rating

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