Knock Knock, la recensione

Mai aprire la porta agli sconosciuti, nemmeno se si è adulti e a bussare sono due giovanissime ragazze, all’apparenza, indifese. Eli Roth, con il suo Knock Knock, ci mostra quali cose terribili ci possono succedere altrimenti.

Knock Knock è un film del 2015, remake di Death Game del 1977 di Peter S. Traynor, scritto, prodotto e diretto da Eli Roth che ritorna a collaborare, dopo The Green Inferno, con Nicolás López.

Knock Knock si va a inserire nel filone degli Home Invasion Movie in cui, però, i ruoli sono ribaltati; a creare terrore introducendosi in casa dell’ignara vittima non sono criminali senza scrupoli, di solito di sesso maschile, ma due giovanissime e sexy ragazze che si rivelano spietate, riuscendo a sconvolgere prepotentemente la vita di un uomo nemmeno troppo indifeso.

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Evian, interpretato da un poco convincente Keanu Reeves, è un perfetto padre di famiglia di due bambini con una moglie bellissima, Vivian. Lui architetto di successo, lei talentuosissima artista vivono una vita da sogno, almeno fino al giorno in cui Vivian parte per le vacanze con i figli proprio il giorno della festa del papà e Evian rimane da solo in casa per il troppo lavoro arretrato da sbrigare. La sera stessa della partenza, durante una notte buia e piovosa, due belle e infreddolite ragazze, Genesis e Bell, interpretate da Lorenza Izzo e Ana de Armas, bussano alla porta di Evian per chiedere aiuto e poco dopo il prestante architetto si pentirà amaramente di averle fatte entrare.

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Ed ecco un Eli Roth diverso, che modera il sangue e la violenza fisica per virare su quella psicologica e che comincia a giocare diversamente con i suoi personaggi, forse in maniera più matura. Certo il risultato non è perfetto, ma c’è del gran potenziale. Le buone intenzioni di Roth, però, vengono tradite da una sceneggiatura a tratti ambigua che confonde lo spettatore sul perché effettivamente succede tutto questo, e quando si cerca una spiegazione è fin troppo debole per essere presa sul serio. La tensione che si riesce a creare fino alla metà del film, pian piano comincia a calare proprio quando, invece, dovrebbe arrivare al culmine.

Ma nonostante tutto, Roth riesce a intrattenere comunque il suo pubblico, addirittura senza l’espediente splatter come suo solito, grazie ad una regia molto curata e alcune intuizioni niente male. Lo spettatore si muove a suo agio tra le lussuose mura della casa del protagonista e insieme a lui vive l’angoscia di immaginare la sua vita rovinata per uno stupido errore.

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Knock Knock non è un film perfetto, nemmeno nel su genere, ma è sicuramente un b-movie che si lascia guardare senza problemi. Un particolare esperimento di Eli Roth che mescola tensione, erotismo e quel pizzico di ironia che non manca mai.

Prossimamente in DVD e Blu-ray con l’etichetta Midnight Factory.

Rita Guitto

PRO CONTRO
  • Le ottime performance recitative di Lorenza Izzo e Ana de Armas.
  • Un buon ritmo di regia.
  • È un film che intrattiene grazie all’ironia di fondo che permea tutti i prodotti firmati Eli Roth.
  • Keanu Reeves non è per nulla convincente.
  • Le motivazioni che spingono le ragazze a tormentare il protagonista non sono chiare.
  • La sceneggiatura, a tratti, è un po’ incerta.
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Valutazione: 6.0/10 (su un totale di 1 voto)
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Valutazione: -1 (da 1 voto)
Knock Knock, la recensione, 6.0 out of 10 based on 1 rating

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