LEGO Ninjago – Il film, la recensione

Quando nel 2014 Phil Lord e Christopher Miller hanno portato al cinema i mattoncini colorati della LEGO con The LEGO Movie, hanno innescato un meccanismo cinematografico votato alla serializzazione cross mediale che lo spettatore comune forse non si sarebbe immaginato. In seguito al grande e meritato successo di quel film, si è aperto un mondo cinematografico fatto – ad oggi – di spin-off, uno direttamente collegato, il divertentissimo LEGO Batman, l’altro ambientato nello stesso mondo, LEGO Ninjago. Entrambi gli spin-off derivano da prodotti preesistenti che i bimbi già conoscono da anni, così se il Batman di mattoncini, oltre che essere lo spassoso co-protagonista di The LEGO Movie, era già stato portato in tv in una serie di film, LEGO Ninjago proviene da una serie tv di Cartoon Network, Ninjago: Masters of Spinjitzu.

Riprendendo la formula che ha decretato il successo del lungometraggio di Lord e Miller, LEGO Ninjago si struttura come un racconto ludico: il mondo di mattoncini prende vita sotto le mani di un ragazzino curioso che si intrufola nel negozio del saggio Mr. Liu, interpretato da Jackie Chan. Quello che segue è il racconto di un adolescente imbranato, Lloyd, che deve convivere con il peso di un padre assente e dispotico, nonché gran villain di Ninjago, Garmadon, sempre intento a terrorizzare la popolazione con diabolici piani per conquistare la città. Ma Lloyd è anche colui che si nasconde dietro la maschera di Ninja Verde, eroico leader di un gruppo di ninja che cercano di mantenere l’ordine a Ninjago, impedendo a Garmadon di distruggerla.

Dunque LEGO Ninjago parte subito da quello che in The LEGO Movie era un geniale colpo di scena: i mattoncini vivono grazie alla fantasia dei bambini. Da questo presupposto si sviluppa una storia piuttosto articolata, ricca di citazioni e carica di gag che di certo non lasciano l’amaro in bocca a chi ha amato i due film precedenti, ma allo stesso tempo i personaggi che la animano non hanno lo stesso appeal di quelli comparsi negli altri film. Lloyd, i suoi compagni di scuola e colleghi ninja, il maestro Wu ripercorrono tipologie ben note, quindi poco originali, e non posseggono quella verve che invece serve per fare la differenza ed entrare nel cuore dello spettatore. Al contrario, il cattivo Lord Garmadon è un personaggio che possiamo considerare riuscito a tuttotondo. Un villain megalomane come nei film di 007, dispotico con i suoi sottoposti (che spara da un cannone nella sua base sita in un vulcano, se non soddisfano le sue esigenze) e padre assente. E non è un caso se nell’aspetto Garmadon ricorda Darth Vader di Star Wars e Lloyd è un po’ Luke Skywalker, perché, come si diceva, LEGO Ninjago gongola sulle citazioni nerd… in fin dei conti, il film inizia come i vecchi e cari Super Sentai!

Quindi non gli si può che voler bene a LEGO Ninjago, malgrado qualche lungaggine di troppo (100 minuti sono troppi per questo tipo di film e qui l’accusa è rivolta verso tutti i lungometraggi LEGO) e, appunto, una caratterizzazione dei personaggi risaputa e un po’ banale.

Probabilmente il più debole dei tre film LEGO, gli va comunque riconosciuta una potenza visiva che riesce ad andare oltre quanto visto fino ad ora, segnale che anche questo brand sta crescendo.

Ma senza esagerare, eh!

Roberto Giacomelli

PRO CONTRO
  • Divertente e con un grande fascino visivo.
  • Garmadon è un bel cattivo.
  • Personaggi deboli nella caratterizzazione.
  • Il meno riuscito dei 3 film LEGO.
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Valutazione: 6.0/10 (su un totale di 1 voto)
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