Napoli Comicon 2016: Michael Cudlitz incontra i fan [Foto e Video]
File chilometriche in biglietteria fin dalle prime ore del mattino, prenotazioni nel punto autografi già terminate a metà mattinata, l’Auditorium Mediterraneo preso d’assalto da centinaia di fan che hanno fatto registrare il tutto esaurito per quello che possiamo considerare l’evento più atteso dell’edizione 2016 del Napoli Comicon: l’incontro con Michael Cudlitz, l’Abraham Ford di The Walking Dead.
Entrato nella serie creata da Robert Kirkman da quasi due anni, a metà della quarta stagione, Michael Cudlitz è presto diventato un beniamino della serie sugli zombi vestendo i panni di un personaggio molto importante nell’universo creato da Kirkman e ponendosi tra i comprimari più amati di un intero arco narrativo del fumetto.
Cudlitz, però, non è nuovo alla serialità televisiva e forse qualcuno potrà ricordarlo già per il ruolo di Tony Miller nel teen-drama degli anni ’90 Beverly Hills 90210. Ma la serie che l’ha davvero lanciato è stata la spielberghiana Band of Brothers, in cui interpretava uno dei personaggi principali, il Sergente Randleman. Seguono molte partecipazioni a serie di culto, tra cui 24, Lost e Prison Break, ruoli di spicco nei polizieschi Standoff e Southland, fino ad approdare all’horror drama della AMC.
Cudlitz si è trattenuto per un lungo panel nel pomeriggio del 25 aprile, nello spazio Cartoona del Comicon, mostrandosi molto simpatico e disponibile con i fan.
Quello che segue è un resoconto del botta e risposta moderato da Gianmaria Tammaro e a cui hanno partecipato anche Andrea Ciccarelli di Salda Press (che distribuisce in Italia il fumetto The Walking Dead) e Luca Liguori di Movieplayer.it.
Come era facile aspettarsi, molto dell’incontro è stato dedicato al finale della sesta stagione con il tormentone: “chi sarà morto per mano di Negan?”.
Ovviamente Cudlitz non ha potuto sbottonarsi, aggirando abilmente tutte le domande a riguardo che gli sono state poste limitandosi a dire:
In realtà non vorreste saperlo, aspettate e vedrete. Sappiate solo che il vostro cuore si spezzerà!
Quando l’incontro entra nel vivo a Michael Cudlitz viene chiesto un ricordo dalla sua prima volta sul set di The Walking Dead.
Il mio primo giorno ho girato proprio la mia prima scena nella serie: l’entrata in scena di me, Eugene e Rosita. Dopo un periodo in cui la serie si era distaccata dal fumetto, con la nostra entrata ci riallacciamo all’originale, come se i personaggi fossero usciti dalla pagina e messi a camminare con le proprie gambe.
Poi una domanda di “gossip” che chiede delucidazioni di cuore: Eugene e Rosita sono innamorati?
Al che, Cudlitz risponde ironicamente:
Tutti sono innamorati di Rosita!
L’attenzione ricade inevitabilmente sul finale della sesta stagione:
Quando abbiamo letto la prima volta la sceneggiatura del sedicesimo episodio siamo rimasti sconvolti perché per la prima volta i personaggi sono venuti fuori per come sono realmente. Tutti sapevano che qualcuno sarebbe morto alla fine e noi abbiamo tolto proprio l’ultima scena, lasciando di stucco gli spettatori. La cosa più bella è che questa scelta spinge il pubblico a pensare, i fan si fanno domande, ma nessuno può sapere. I fan per noi sono sempre in prima linea… era da molto che non moriva un personaggio principale nella serie, quindi c’erano grandi aspettative e alla fine vi hanno fregato.
Michael Cudlitz continua:
Ho apprezzato molto l’interpretazione di Jeffrey Dean Morgan, quella scena è stata emozionalmente molto carica ed è stato emozionante girarla. Jeffrey Dean Morgan stava girando The Good Wife ed è venuto apposta sul nostro set per girare quella scena. Si è trovato in mezzo a un cast che lavorava da un anno intero e ha percepito che noi avevamo una grande partecipazione emotiva per quello che stava per accadere, in particolare nel momento in cui Maggie viene messa in ginocchio. Inoltre Jeffrey aveva un lungo monologo di 18-19 pagine era la sua prima volta sul set, quindi anche per lui è stato un momento molto importante.
Quella scena è stata anche tecnicamente difficile da girare perché nel momento in cui Negan fa la conta è stata girata 30-35 volte, non è stata girata in modo lineare, c’erano molte videocamere e ognuna era su un personaggio, che doveva trasmettere suspense con l’espressione. Quindi ne noi ne chi stava dietro sapevamo chi sarebbe stato inquadrato nel montaggio finale.
Alla domanda “Ti sarebbe piaciuto interpretare Negan?” Michael Cudlitz si concede qualche secondo di silenzio, sorride e si abbandona a un perentorio “Si!”.
La discussione da questo momento si fa più generica e Cudlitz confessa che la parte allo stesso tempo più difficile e divertente del suo lavoro è interpretare scene che possano trasmettere forti emozioni:
Serie come The Walking Dead portano la storia fuori dalla realtà e il nostro compito è mantenere la storia con i piedi per terra. Si tratta di una serie che va oltre gli zombi, parla dell’umanità. Gli esseri umani sono i mostri peggiori che si possono incontrare.
The Walking Dead è come un esperimento sociale, quello che viene fuori è che c’è sempre speranza. Pone delle domande a ognuno di noi: per cosa sei disposto a morire? Come ti rialzi una volta che sei stato buttato giù? Trovare risposte è lo scopo dei personaggi.
Potete guardare integralmente il panel del Napoli Comicon dedicato a Michael Cudlitz nel video qui sotto.
Di seguito, invece, una corposa gallery dell’evento, dalle chilometriche file per entrare fino agli interventi di Cudlitz sul palco.
Roberto Giacomelli
(Foto e video Rita Guitto)
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