Oblivion, Into Darkness: Star Trek 3D, Hansel & Gretel: Cacciatori di Streghe e L’uomo con i pugni di ferro, i Blu-ray Disc
Periodo ricco di interessanti uscite home video per la Universal Pictures e Paramount che ultimamente ha distribuito in DVD e Blu-ray Disc alcuni tra i più attesi film della scorsa stagione, con un occhio di riguardo per quei prodotti che si annetto al genere fantastico che qui su Darkside Cinema tanto ci piace. Per la precisione mi riferisco ai due film di fantascienza Oblivion e Star Trek: Into Darkness, all’horror fiabesco Hansel & Gretel: Cacciatori di streghe e al fanta-action L’uomo con i pugni di ferro.
La fantascienza è stata piacevolmente toccata dall’opera seconda di Joseph Kosinki che dopo il convincente Tron:Legacy è tornato a frequentare scenari futuristici con Oblivion. Avvertenza prima della visione: fate una repentina tabula rasa di almeno 50 anni fi fantascienza cinematografica per godervi il film di Kosinki perché se state lì a scovare questo o quel riferimento (plagio?) dai film del passato più o meno recente… beh, vi perderete praticamente buona parte del film. Eh si, perché Kosinski, un po’ sfacciatamente, rimpinza il suo film (che trae da una sua graphic novel mai pubblicata) di riferimenti a 2001: Odissea nello spazio, Matrix, Il pianeta delle scimmie, Moon, Independence Day e chi più ne ha più ne metta per un’opera che è talmente tante cose da risultare alla fine paradossalmente originale.
In Oblivion si racconta la Terra del 2077, distrutta da una guerra contro una razza di terribili alieni invasori che hanno frantumato la Luna generando incredibili disastri naturali al Pianeta. La guerra è stata vinta dagli umani, ma ora il Pianeta non è più abitabile, così la popolazione si è trasferita su Saturno. Sulla Terra però ci sono ancora alcune persone, dei tecnici, come Jack Harper, che ha il compito di curare la manutenzione e riparare i droni che sorvegliano la superficie del Pianeta dagli attacchi degli alieni, che non si sono comunque rassegnati a colonizzare la Terra.
Le oltre due ore di visione passano svelte senza cedere mai il passo alla noia e si trova perfino una certa quadratura del cerchio nella scelta del cast. Perché se Tom Cruise interpreta Tom Cruise nel suo eroico e temerario operaio spaziale Jack Harper, risultando incredibilmente efficace a incarnare il prototipo dell’americano valoroso che protegge la sua patria dagli invasori esterni (e ogni riferimento socio politico forse non è puramente casuale) e Olga Kurylenko è un perfetto “angelo caduto” che sveglia le coscienze, è Andrea Riseborough di Non lasciarmi e W.E. a convincere più degli altri, con un’interpretazione fredda e distaccata, ma allo stesso tempo piena di sentimento come il suo personaggio richiede.
Se Oblivion ci è piaciuto allora non si può che stappare una bottiglia del miglior champagne in onore di Star Trek: Into Darkness, che non solo è migliore del suo predecessore del 2009, ma si aggiudica anche uno dei posti d’onore tra i film più belli ed emozionanti di questo 2013. Per la seconda volta dietro la macchina da presa c’è quel geniaccio di J.J. Abrams che ha compreso con maggior cognizione di causa cos’è Star Trek (quello di un tempo) e trova un compromesso pressoché perfetto tra tradizione e innovazione confezionando un film che praticamente è tutto quello che si potrebbe chiedere da un blockbuster di qualità.
La storia segue quella del capitolo precedente, mostrandoci però un James T. Kirk radiato dalla Federazione da qualsiasi incarico a causa di una “leggerezza” durante la sua ultima missione sul pianeta Nibiru. Allo stesso tempo, la Terra viene sconvolta da una serie di attentati terroristici che hanno come responsabile l’ex agente John Harrison. Solo Kirk, con la collaborazione dell’amico e collega Spok e della sua squadra, può fermare i diabolici e misteriosi piani di Harrison.
Abrams, pur proseguendo verso il suo tentativo di umanizzazione di Spok (il che non riscontrerà mai il favore dei fan puri e duri!), mostra un grande rispetto per il materiale originale di Roddenberry, infarcendo questo sequel di citazioni e rimandi alla saga televisiva e aprendo nuove prospettive per i futuro di questa nuova saga cinematografica. I reduci dall’episodio precedente – Chris Pine, Zachary Quinto, Zoe Saldana e Simon Pegg – si confermano ottime scelte, ma in Into Darkness a rubare la scena a tutti c’è un magnifico Benedict Cumberbatch, che nell’ambiguo ruolo di John Harrison da prova di grandissima bravura.
Imperdibile per tutti i fan di Star Trek e per chi cerca un buon film di fantascienza.
Hansel & Gretel: Cacciatori di streghe, come potrete immaginare dal titolo, viene direttamente dalla celebre fiaba resa nota dai fratelli Grimm e ne immagina un sequel con i due protagonisti del titolo ormai divenuti adulti e impegnati a sterminare streghe al soldo di chi commissiona loro battute di caccia. Dei mercenari, insomma. Il cinema ha spesso colto questa celebre fiaba tedesca per restituirla con cartoon e film per ragazzi, ma la declinazione in chiave smaccatamente horror mancava ancora e così ci ha pensato il norvegese Tommy Wirkola, chiamato a Hollywood dopo il buon successo del suo primo lungometraggio, lo splatter con zombie nazisti Dead Snow, presentato nel 2009 al Sundance Film Festival. Ma proprio come accadeva con Dead Snow, Hansel & Gretel: Cacciatori di streghe cerca la contaminazione, lì c’era una consistente componente di commedia, qui invece si cerca soprattutto riparo nell’azione. E così il film non si presenta assolutamente come un horror serio, bensì un divertente film d’intrattenimento in cui azione e splatter si mescolano con efficacia e naturalezza, una fiaba vietata ai minori che sa intrattenere con genuinità.
Quello che colpisce maggiormente di questo film è l’essere riuscito a portare sul grande schermo delle streghe originali, crudeli e spaventose come non se ne vedevano da tempo. Mostruose e cannibali, capitanate dalla Famke Janssen di X-Men, le streghe di Tommy Wirkola sono il vero tratto distintivo del film, una varietà di fantasiose megere che soprattutto nel sabba finale sfilano in tutta la loro meravigliosa repellenza. E poi Wirkola ci da dentro con lo splatter, tra corpi che esplodono, smembramenti, teste schiacciate, arti amputati e quant’altro, anche se è sempre tutto mostrato in maniera talmente ludica da risultare del tutto innocua.
I fratelli ammazza-streghe sono impersonanti con efficacia dal nuovo Jason Bourne Jeremy Renner e dalla bella Gemma Arterton di Scontro tra titani.
A concludere il lotto delle uscite Universal Pictures c’è L’uomo con i pugni di ferro, il film più debole del gruppo ma non per questo meno gradevole.
Per il suo esordio alla regia, il musicista RZA – al secolo Robert Diggs e leader del gruppo hip-hop Wu-Tang Clan – trova come mentore sua maestà Quentin Tarantino che mette il suo nome in qualità di “presenta” sul film, mentre a metterci i soldi e a collaborare in sceneggiatura ci pensa il pupillo di Tarantino Eli Roth, regista dei primi due Hostel e interprete di Bastardi senza gloria. Togliamoci subito il sassolino dalla scarpa dicendo che RZA è un regista e sceneggiatore piuttosto mediocre nonché un pessimo attore (e qui si ritaglia il ruolo di protagonista!), ma L’uomo con i pugni di ferro ha quella sfacciataggine da b-movie anni ’00 che vuole essere exploitation citazionista, così da rendere lo spettacolo dannatamente divertente. Citazioni a profusione dal kung-fu movie anni ’70 (con uno degli scontri finali che vuole rifare il celebre duello finale de I tre dell’operazione drago!) e dallo spaghetti western, incursioni fantasy che soprattutto nel personaggio interpretato dal wrestler Dave Bautista sono tra le cose più cool del film e tanta violenza gratuita di quella che piace al clan del Grindhouse.
La storia è piuttosto intricata e vede al centro di tutto l’eredità lasciata dal leader del clan dei Lions Gold Lion, assassinato dal suo figliastro ed erede Silver Lion ma in odore di vendetta dal suo figlio legittimo Zen Yi, detto X-Blade. In questo contesto si scatenano gli esponenti di altri clan, un misterioso uomo bianco che si fa chiamare Jack Knife (Russell Crowe) e il bordello di lady Blossom (Lucy Liu), ma in mezzo a questo putiferio si ritrova il fabbro del paese, un ragazzo di colore fuggito da un campo schiavi negli Stati Uniti e ora voglioso di coronare il suo sogno d’amore con la puttana Lady Silk.
RZA si diverte a metter dentro L’uomo con i pugni di ferro tutto quello che gli piace del cinema, mescolando al già citato cinema di arti marziali e western anche la blaxpoitation e la musica hip-hop. Il risultato è un’opera folle e schizofrenica che forse non risulta del tutto riuscita ma riesce a farsi ricordare.
Tutti i film in questione sono usciti in formato DVD e Blu-ray Disc, con l’aggiunta del Blu-ray 3D per Star Trek: Into Darkness e Hansel & Gretel: Cacciatori di streghe. E come spesso accade quando ci troviamo a parlare di prodotti di un certo peso produttivo targati Universal Pictures e Paramount, siamo di fronte a ottimi prodotti un po’ sotto tutti i punti di vista.
Il Blu-ray di Oblivion (Universal) contiene anche la copia digitale del film e si avvale di una veste tecnica maestosa, soprattutto per quanto riguarda il video, nitidissimo e capace di restituire in tutto il loro splendore le ambientazioni esterne del film. Ottimo il frame-rate anche per le scene con scarsa luminosità e perfetta riproposizione delle tonalità di luce previste dalla curata fotografia. Audio potentissimo che per la traccia italiana si avvale di un DTS in 7.1.
Extra soddisfacenti con scene eliminate, un making of, la colonna sonora degli M83 isolata dal video e il commento audio del regista e di Tom Cruise.
Altrettanto buono il Blu-ray 3D di Star Trek: Into Darkness (Paramount), impeccabile sia sotto l’aspetto video, con ottima tenuta dei cromatismi, sia audio con una traccia italiana in Dolby Digital 5.1 (e forse qui ci saremmo aspettati anche un 7.1 o un DTS-HD). Nella confezione ci sono due dischi, sul primo troviamo il blu ray con il film in 2D e i contenuti extra, sul secondo il blu-ray con il film in 3D e possiamo verificare che la versione a tre dimensioni è di livelli tecnici molto alti, capace di riproporre il già ottimo effetto stereoscopico visto al cinema.
Gli extra comprendono uno speciale dietro le quinte diviso in sei parti, della durata di circa 45 minuti totali. Di informazioni ce ne sono a iosa, tra interviste ad attori e realizzatori e filmati di dietro le quinte, ma la sensazione è che si potesse aggiungere altro che magari hanno riservato a una futura edizione speciale.
Il Blu-ray di Hansel & Gretel: Cacciatori di streghe (Paramount) è disponibile anche in edizione 3D, ma noi abbiamo preso in esame il blu-ray 2D. Innanzitutto c’è da segnalare che il film comprende la versione estesa senza censure che non abbiamo visto al cinema e che conta circa 8 minuti di scene inedite. Il video, anche in questo caso, è pressoché perfetto, con ottima resa dei chiaroscuri e tenuta perfetta della nitidezza per le frequenti scene buie. Audio in Dolby Digital 5.1.
Extra non troppo numerosi ma completi con tre speciali che approfondiscono la produzione del film fin dalla creazione dell’idea (16 minuti circa), l’invenzione del look delle streghe (9 minuti) e uno speciale sul Troll Edward e sulla tradizione nordica legata a queste creature (5 minuti e mezzo).
Il Blu-ray di L’uomo con i pugni di ferro (Universal) anche comprende la versione estesa del film non vista in sala e che ha ben 12 minuti in più di scene (soprattutto violente), anche se viene data la possibilità allo spettatore di poter scegliere all’inizio quale versione del film guardare. Immagine nitidissima che da giustizia ad alcune particolari scelte cromatiche del film (bianco e nero, colori pastello, colori flou) e magnifico audio che per la traccia italiana ha un DTS-HD in 5.1.
Extra soddisfacenti con cinque scene tagliate, due brevissimi dietro le quinte (circa 5 minuti totali) e uno speciale backstage con interviste diviso in cinque parti.
Roberto Giacomelli
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