Pantafa e Hai mai avuto paura?: in home video due horror Made in Italy che attingono dal folclore squisitamente nazionale

Come abbiamo avuto più volte occasione di notare, negli ultimissimi anni il cinema di genere italiano si sta lentamente risvegliando e con esso, di conseguenza, anche le produzioni di film dell’orrore. Le produzioni italiane stanno ricominciando – seppur timidamente –  a fidarsi di questo genere e lo stanno declinando un po’ in tutte le direzioni. Di recente, infatti, abbiamo avuto il buon Piove di Paolo Strippoli, il cinecomics orrorifico Dampyr, i più autoriali Bones and All di Luca Guadagnino e L’angelo dei muri di Lorenzo Bianchini così come il ritorno di Dario Argento con il discutibile Occhiali neri. Nel corso del 2023, inoltre, ci sono giunti anche due piccoli horror accomunati dalla voglia di risvegliare un orrore antico, qualcosa che si annida nel passato e che trae ispirazioni da antiche leggende e un folclore squisitamente nazionale. Stiamo parlando di Pantafa di Emanuele Scaringi e Hai mai avuto paura? di Ambra Principato. Entrambi i titoli sono da poco disponibili sul mercato home video grazie ai canali distributivi di CG Entertainment

Pantafa.

Da quando la piccola Nina ha iniziato a soffrire di frequenti disturbi del sonno, Marta (Kasia Smutniak), la madre della bambina, ha pensato che la cosa più utile per sua figlia potesse essere quella di allontanarsi dalla caotica e stressante vita di città. Le due si recano perciò a Malanotte, un piccolo e sperduto borgo nell’entroterra abruzzese. Qui Marta ha preso in affitto un grande casale di campagna, isolato da tutto e tutti, un luogo apparentemente perfetto per poter “disintossicarsi” con sua figlia dalla quotidianità urbana. Ma sin dalla prima notte trascorsa in quel grosso casale, le cose non vanno esattamente come sperato: i disturbi notturni di Nina anziché alleviarsi peggiorano notevolmente e la bambina, forse preda di allucinazioni notturne, è convinta che una sinistra creatura voglia rubarle il fiato durante la notte. Giorno dopo giorno, notte inquieta dopo notte inquieta, Marta scopre da alcuni abitanti del villaggio che in quelle strade vive la leggenda della Pantafa, ossia un demone maligno affamato di bambini che, durante le notti, si accovaccia sui loro addomi per succhiare via l’anima.

Pantafa

Dopo aver esordito nel lungometraggio nel 2018 con La profezia dell’armadillo, Emanuele Scaringi torna dietro la macchina da presa con un horror che sembra fortemente interessato ad ibridare il modello americano (quello più moderno figlio di Insidious e tutto il Conjuringverse) con alcune leggende popolari squisitamente italiane.

Perciò, Scaringi pensa bene di scavare nel nostro vastissimo campionario di credenze folcloristiche e superstizioni popolari e si concentra sul mito della “Pantafa”, un demone appartenente alle credenze popolari abruzzesi e marchigiane (nelle Marche, è conosciuto anche con il nome di Sprevengolo e spesso assume le sembianze di un gatto) che – si crede – possa appollaiarsi, durante la notte, sull’addome delle persone che dormono con la finalità di succhiare via l’anima dalla bocca. A tutti gli effetti un demone del sonno, sorto in tempi lontani come risposta superstiziosa ai tanti disturbi psicofisici a carattere notturno.

Ma purtroppo le intuizioni di Pantafa si fermano qui perché, su tutto il resto, il film di Scaringi mette in luce una totale assenza di immaginazione e creatività. Pantafa è un film pigro, poco ispirato, completamente privo di intuizioni e guizzi artistici.

Pantafa

È evidente che con Pantafa Emanuele Scaringi, così come la squadra Fandango, abbiano voluto mettere in piedi una sorta di “risposta italiana” proprio alla fortunata saga The Conjuring iniziata nell’ormai lontano 2013 da James Wan. Ogni cosa, infatti, ci riporta alle atmosfere del film di Wan ma, in modo particolare, è proprio il look della Pantafa che guardare nella direzione di quel cinema lì (ma anche dalle parti del The Ring di Gore Verbinski). Un look eccessivo che non appartiene al nostro immaginario e che dunque non fa per niente scopa con le nostre tradizioni contadine.

Insomma, in un periodo storico come questo in cui l’horror è sottoposto ad una profonda rivisitazione artistica in cui molti autori si divertono a sperimentare nuove soluzioni e linguaggi, Pantafa appare come un film di genere fuori tempo massimo ed eccessivamente derivativo..

Pantafa

Presentato in selezione ufficiale al 40°TFF e uscito in sale lo scorso marzo abbracciando una distribuzione abbastanza invisibile, Pantafa è da poco disponibile in alta definizione blu-ray grazie ad una sinergia tra Fandango e i canali distributivi CG Entertainment

Il supporto blu-ray in questione soddisfa ampiamente le aspettative, sia sotto il profilo tecnico che quello contenutistico. Purtroppo, però, rivela anche alcune falle di cui avremmo fatto volentieri a meno. Queste riguardano i contenuti extra, in modo specifico il making of del film (14 minuti), che si rivela anche interessante nella sua capacità di approfondire l’opera con interviste al cast artistico e tecnico ma che presenta un grave fuori sync che lo rende difficile da seguire. Al di là di questo spiacevole errore tecnico, per il resto, tra i contenuti extra troviamo 5 scene tagliate dal cut finale del film, una pillola (2 minuti) che ci illustra il lavoro di make-up sulla Pantafa e un’altra simpatica pillola (1 minuto) che ci sintetizza i tanti ciak battuti sul set. A completare l’offerta degli extra, l’immancabile trailer del film.

Per ciò che concerne l’aspetto tecnico del film, invece, non c’è nulla da rimproverare al supporto. Il quadro video restituisce un’immagine molto nitida, morbida nei contrasti e attentissima al valore del dettaglio visivo. Allo stesso modo si comporta il reparto audio, squillante e avvolgente, che ci viene offerto in doppia traccia italiana sia DTS-HD Master Audio 5.1 che Dolby Digital 2.0. 

Hai mai avuto paura?

Siamo nel 1813 in un borgo dell’entroterra italiano. Giacomo, Orazio e Pilla sono i tre figli di Gustavo e Adelaide e appartengono a una nobile famiglia di proprietari terrieri. Ma in quei luoghi si aggira una Bestia che prima decima gli allevamenti di pecore, poi comincia a mietere vittime anche tra pastori e abitanti del villaggio. Per questo motivo viene convocato Scajaccia, uno zingaro sfregiato esperto cacciatore e con una sua teoria sulla natura soprannaturale della Bestia.

Liberamente ispirato al romanzo di Michele Mari Io venia pien d’angoscia a rimirarti, una lettura per nulla facile che speculava sulla morbosa attrazione che Giacomo Leopardi aveva per la Luna, Hai mai avuto paura? porta in scena proprio un omonimo del poeta recanatese, interpretato da un introverso Justin Korokvin che sembra trovarsi a suo agio in ruoli simili dopo The Nest – Il nido di Roberto De Feo. Partendo da questo bizzarro presupposto che tende a reinventare in chiave fantastica personaggi storici (chi ricorda l’Abraham Lincoln cacciatore di vampiri?), l’esordiente Ambra Principato si cimenta con il genere horror cercando di favorire l’atmosfera. Attenzione però, perché questo approccio che ha chiaramente delle ambizioni più autoriali porta via al film tutte le sue potenzialità di genere ma, allo stesso tempo, non riesce ad inserirsi in quel solco horror-arthouse a cui probabilmente ambiva. Insomma, Hai mai avuto paura? li guarda davvero col binocolo titoli come The VVitch, Hereditary o Lamb.

Il problema maggiore di quest’opera prima, assodato che di mostri e sangue non ve n’è l’ombra, è che manca completamente la capacità di dialogare con il suo pubblico perché non viene rispettato nulla dall’abecedario dell’horror. La tensione non esiste: tutte le scene che precedono un omicidio o l’incontro con la Bestia vengono malamente troncate sul nascere come accadeva in quei film degli anni ’80 che passavano tagliati in tv, rendendo anche poco chiara la dinamica della sequenza. L’atmosfera, servita su un vassoio d’argento dalla suggestiva ambientazione storica, non viene mai costruita a dovere e quel senso di pericolo, di paura che il film vorrebbe suscitare (il titolo ne è una dichiarazione d’intenti) va a vuoto 10 volte su 10.

E se ciò non bastasse, anche a livello di scrittura si riscontrano diversi problemi, a cominciare da una storyline completamente irrisolta (quella dello zingaro interpretato da Mirko Frezza e della ricerca del colpevole di un omicidio in particolare) e da una struttura da whodunit (chi è la Bestia?) di una prevedibilità davvero elementare.

Arrivato in sala nel cuore dell’estate scorsa sotto il marchio Vision Distribution, Hai mai avuto paura? è da poco arrivato sul mercato home video grazie a CG Entertainment che lo distribuisce, però, solamente su supporto DVD. E privare l’opera prima di Ambra Principato di un’uscita in blu-ray è davvero un peccato perchè, in fin dei conti, tra i veri valori del film ci sono senz’altro la fotografia di Davide Sondelli e le scenografie curate da Diego Ricci e Antonella Vilella, due aspetti che sarebbero senz’altro stati valorizzati dall’alta definizione.

Detto questo, il DVD messo sul mercato da CG fa quello che può fare un supporto dalle capacità limitate. L’immagine, seppur nitida e in grado di sfruttare al massimo le potenzialità del Digital Versatile Disc, nelle sequenze più buie rivela il suo fiato corto; mentre il suono risulta abbastanza appagante grazie ad una doppia traccia in italiano Dolby Digital 5.1 e Dolby Digital 2.0.

Nota dolente per ciò che concerne i contenuti extra, completamente assenti. 

Giuliano Giacomelli

PANTAFA di Emanuele Scaringi

Label: Fandango e CG Entertainment

Formato: blu-ray disc (disponibile anche in DVD)

Video: 16/9 – 2.39:1 – HD1080 25p

Audio: Italiano DTS HD Master Audio 5.1 / Italiano Dolby Digital 2.0

Sottotitoli: Italiano per non udenti, inglese

Extra: Trailer, ciak, make-up, making of, scene tagliate 

Puoi acquistare il blu-ray di Pantafa cliccando su questo link.

HAI MAI AVUTO PAURA? di Ambra Principato

Label: Vision Distribution e CG Entertainment

Formato: DVD

Video: 16/9 – 2.39:1

Audio: Italiano Dolby Digital 5.1 / Italiano Dolby Digital 2.0

Sottotitoli: Italiano per non udenti

Extra: non presenti 

Puoi acquistare il DVD di Hai mai avuto paura? cliccando su questo link.

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One Response to Pantafa e Hai mai avuto paura?: in home video due horror Made in Italy che attingono dal folclore squisitamente nazionale

  1. Fabio ha detto:

    Pantafa non l’ho visto, ma concordo su Hai mai avuto paura, film veramente insulso, quel finale poi…..

    Che si muovano Strippoli o De Feo a fare nuovi horror tricolori, loro sono bravi e lo hanno ampiamente dimostrato.

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