Pets 2 – Vita da animali, la recensione

Se il film Illumination del 2016, Pets – Vita da animali, non ha risposto del tutto alla domanda: “Cosa fanno i nostri animali domestici quando non ci siamo?”, ci pensa il secondo capitolo ad approfondire il discorso. Dal 6 giugno al cinema, infatti, arriva Pets 2 – Vita da animali, distribuito da Universal Pictures e diretto ancora una volta da Chris Renaud e scritto da Brian Lynch.

Pets 2 – Vita da animali è il decimo film della Illumination, e se il primo capitolo ci ha insegnato l’accettazione e la tolleranza, quando Max ha imparato a voler bene al suo nuovo fratello peloso Duke, ora il messaggio è quello che bisogna avere sempre fiducia in se stessi, riuscire a fare la cosa giusta anche quando si ha paura e che l’unione fa sempre la forza.

Finalmente Max, il Jack Russell Terrier con la voce italiana di Alessandro Cattelan, vive una vita piena e soddisfatta, in gran sintonia con il suo nuovo grosso amico Duke, doppiato da Lillo. Ma pare proprio che una nuova sfida lo aspetti, poiché la sua adorata padroncina ha appena avuto un bimbo, Liam.

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Il grande affetto che Max nutre verso questo tenerissimo cucciolo di umano, lo porta a sviluppare l’ansia e il nervosismo di una sindrome da genitore super apprensivo, tanto da essere torturato da un prurito psicosomatico da stress. Sarà durante una gita in campagna che Max sarà messo di fronte alle sue paure dal saggio cane di fattoria Rooster, doppiato in originale da Harrison Ford, tanto da ritrovare un po’ di serenità e vivere al meglio la sua nuova vita con il piccolo Liam. Intanto in città, la cagnolina Gidget, che ha ancora una volta la voce di Laura Chiatti, sarà occupata ad infiltrarsi in una colonia di gatti, aiutata da Chloe, per recuperare il giochino preferito di Max, che in sua assenza era sotto la sua responsabilità. E come dimenticarci del folle quanto simpatico Nevosetto, il coniglio doppiato da Francesco Mandelli, che vestiti i panni del supereroe si butta a capofitto in una missione suicida per liberare una tigre bianca dal circo?

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Chris Renaud e lo sceneggiatore Brian Lynch sono stati tanto coraggiosi da virare verso una struttura narrativa diversa rispetto al primo film, nonostante il grande successo. Infatti, in Pets 2 – Vita da animali si raccontano tre vicende del tutto separate tra loro, ma che convergeranno alla fine, tirando le fila di tutto il discorso. La storia principale, con il più importante numero di insegnamenti morali, è quella dedicata a Max, Duke e il piccolo Liam, un’altra più superficiale e pensata soprattutto per far ridere riguarda Gidget e Choe. L’ultima è quella in cui un intrepido Nevosetto riesce finalmente a fare l’eroe, cavalcando l’onda dei cinecomix, ed è la stessa nella quale convergono le altre due trame del film, dimostrandoci quanto è importante la collaborazione e l’unione per superare una difficoltà.

Una narrazione, quindi, non proprio classica ma allo stesso tempo semplicissima, quasi episodica, che si concentra sulle singole gag pensate per strappare una sonora risata ai più piccoli e un sorriso agli adulti. Sì, perché Pets 2 è un film indirizzato quasi esclusivamente ai bambini e, ovviamente, agli amanti degli animali domestici, e non a tutta la famiglia, come ormai siamo abituati. Non è una pellicola stratificata ma assolutamente lineare, che parla ad un solo pubblico, senza nessun tipo di approfondimento.

Ma questo non è certo un vero e proprio difetto: anche i grandi riusciranno a divertirsi e a passare una novantina di minuti a cervello spento.

Rita Guitto

PRO CONTRO
  • Pets 2 – Vita da animali è un film con una buona scrittura, coerente e ben pensata.
  • È un film decisamente dedicato ai bambini, ma strapperà un sorriso anche ai più grandi.
  • È molto più infantile rispetto al primo capitolo.
  • Le gag sono numerose ma un po’ deboli.
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Valutazione: 6.5/10 (su un totale di 2 voti)
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