Piovono polpette 2: La rivincita degli avanzi, la recensione
Ci sono cartoni e cartoni. Ci sono quelli che sono troppo infantili o banali per trovare l’affiliazione con un pubblico adulto; ci sono quelli che solo apparentemente sono per bambini, poiché al loro interno nascondo rimandi e richiami che solo un grande può cogliere; e poi ci sono quelli che ti catapultano senza sé e senza ma in uno stadio regressivo infantile, tanto da ritrovarti a ridere come un bimbo, cancellando in pochi istanti la tua dignità di essere adulto. Ecco, Piovono Polpette 2 : La rivincita degli avanzi (ma anche il primo capitolo), fa parte di questa categoria, di quei cartoni che riescono sapientemente ad abbracciare target di età differenti mettendoli praticamente sullo stesso piano: il piano più ludico e creativo, legato all’immaginazione infantile e a quel mondo fatto di colori, fantasie e follie che tutti noi da piccoli fantasticavamo. I registi Cody Cameron e Kris Pearn, confezionano un film d’animazione formidabile e divertentissimo che non si arroga troppe pretese autoriali o “artistiche”, distaccandosi in modo sapiente dai prodotti targati Pixar, riuscendo tuttavia a non risultare mai eccessivamente banale o infantile, punto in cui molto spesso cadono le produzioni Dreamworks.
Ritroviamo gli stessi personaggi del primo film a partire dallo scienziato Flint Lockwood, fino alla sua fidanzata Sam Sparks, passando per il padre di Flint, Tim, “Baby” Brent e la mitica scimmia Steve. Il film inizia proprio dove il primo capitolo finiva, cosa alquanto strana per la discrepanza di tempo tra l’uscita dei due episodi (quasi 4 anni). Come new entry troviamo Chester V, scienziato eccentrico, neanche troppo velatamente ispirato alla figura di Steve Jobs, che gestisce la Live Corp, società designata da una grande e luminescente lampadina. Apparentemente guru luminare, Chester V, per motivi oscuri e ignoti, è intenzionato a impossessarsi della macchina converti-cibo di Flint… Ma la macchina ha subito delle mutazioni e inizierà a generare esseri metà cibo e metà animali, che daranno vita a un’isola alla Jurassic Park piena di anima-cibi pericolosissimi…
Flint e Sam insieme al loro nuovo amico Fra’
Il mondo di Piovono Polpette 2 è così colorato, così costellato da personaggi fantastici ed emozionanti, così potente da un punto di vista visivo e creativo che riesce a far leva sulle fantasie di ogni bambino e su quelle nascoste di ogni adulto. Chi non ha mai immaginato da piccolo di creare personaggi assurdi nati da fusioni fantasiose tra due o più animali o cose? Come si fa a non rimanere estasiati davanti a figure come il Bananastruzzo (metà banana e metà struzzo), il Bufalo Grill (metà polpettone e metà bufalo), o il mitico Aracnoburger (metà ragno e metà hamburger, con tanto di patatine come zampine)? Il film sembra esaudire e palesare visivamente tutte le più recondite fantasie di ogni bambino o bambino che fù, il tutto unito a una storia divertente che, anche se è meno originale della precedente, risulta ben costruita e infarcita di sketch memorabili.
Piovono Polpette 2 è uno dei rarissimi casi che è riuscito nell’impresa titanica di infrangere l’ormai consolidato duopolio DisneyPixar-Dreamworks, offrendo un’ottima qualità al servizio di un prodotto fresco, senza troppe pretese ma così follemente e genuinamente adorabile, che è in grado di conquistare grandi e piccini. Ora vi saluto che devo dare da mangiare al mio Scalognosauro!
Lorenzo Giovenga
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