Romantiche e Scordato: Pilar Fogliati e Rocco Papaleo all’insegna della nuova commedia all’italiana

Che sorte bizzarra che è toccata alla commedia all’italiana. Quando pensiamo alla nostra commedia del passato, quella degli anni d’oro, non possiamo fare a meno di farci venire alla memoria nomi illustri quali Alberto Sordi, Nino Manfredi, Ugo Tognazzi o Vittorio Gassman. Certo, ma anche registi come Vittorio De Sica, Dino Risi, Mario Monicelli, Luciano Salce o Nanni Loy (giusto per citarne alcuni). Spesso ci si piange addosso perché la commedia all’italiana, a partire dagli anni ’80, non è più riuscita a coltivare nuovi caratteri davvero di spessore. Ma la verità – e questa è la cosa veramente grave – è che la nuova commedia all’italiana non è più riuscita a coltivare veri autori. Non ci sono più registi capaci di fare la differenza e di portare la loro personalissima visione della società. Oggi, con sempre maggior frequenza, la regia delle commedie viene messa nelle mani degli attori stessi così da generare, di conseguenza, una spersonificazione artistica piuttosto importante. Ne sono una testimonianza anche le due commedie di questo lotto, Romantiche e Scordato. Il primo segna il debutto dietro la macchina da presa della simpaticissima Pilar Fogliati mentre il secondo è la quarta regia cinematografica di Rocco Papaleo. Entrambi i titoli sono disponibili da poco in DVD grazie a Vision Distribution e ai canali distributivi CG Entertainment.

Romantiche.

Classe 1992, Pilar Fogliati è senza ombra di dubbio uno dei più giovani talenti dell’attuale panorama cinematografico italiano. Inizia a recitare giovanissima, poco più che ventenne, e subito entra nel cast di fiction di successo come Il bosco di Eros Puglielli (Canale 5) e subito dopo Un passo dal cielo (Rai Uno) dove interpreta – tra il 2017 e il 2021 – una dei protagonisti. Dopo esser stata consacrata come attrice nel mondo della fiction televisiva, Pilar Fogliati inizia anche un rapido percorso in qualità di conduttrice (affianca il cantante Achille Lauro nella conduzione di Extra Factor) e, subito dopo, spopola sul web per le sue imitazioni delle varie parlate nei quartieri romani. Nel frattempo, ovviamente, non si fa mancare qualche piccola partecipazione in film per il cinema (Forever Young, Gli indifferenti e Corro da te) fino ad arrivare al 2023 quando, con un autentico colpo di scena, esordisce dietro la macchina da presa in qualità di regista proprio con Romantiche, una commedia ad episodi in cui prova a fare quello che Carlo Verdone ha fatto ad inizio carriera.

Con Romantiche Pilar Fogliati si mostra molto ambiziosa e decide di riportare sul grande schermo una commedia antologica fatta di personaggi, tutti rigorosamente interpretati da lei. Ecco perché il paragone con il Verdone delle origini è più che mai calzante.

Quattro episodi in cui la Fogliati dà vita a quattro donne completamente diverse l’una dall’altra, tutte pronte a parodizzare un modello femminile squisitamente moderno.

Nel primo episodio interpreta Eugenia Praticò, una ragazza siciliana che si trasferisce a Roma (al Pigneto) per intraprendere la carriera di sceneggiatrice per il cinema; Uvetta Budini di Raso è una ragazza aristocratica, bella e addormentata nel centro storico, ma desiderosa di uscire dal proprio guscio per confrontarsi con la realtà di tutti i giorni e così inizia a lavorare come panettiera; Michela Trezza vive a Guidonia, sta per sposarsi con un carabiniere ma il suo amore inizia a vacillare quando rincontra un ex-amico di cui è stata sempre infatuata; Tazia De Tiberis è una bulletta dei Parioli che vuole avere il controllo su tutto, anche sui desideri del proprio fidanzato. Quattro storie, quattro caratteri differenti, quattro donne che cercando disperatamente un loro posto nel mondo.

Cavalcando proprio quel successo sul web in cui si cimentava nelle varie sfumature del dialetto romano, in Romantiche Pilar Fogliati si prende quell’occasione che nessuno le ha davvero dato sul grande schermo: si pone al centro della scena e mette in piedi un vero e proprio one (wo)man show utile a dimostrare tutta la sua spigliatezza, tutto il suo carisma e tutta la sua simpatia. E perché no, anche tutta la sua bravura.

Romantiche diventa così un’occasione d’oro per fare vedere a tutti di che pasta è fatta. Perché Pilar non è solo brava ad imitare le declinazioni del dialetto romano (e non solo) ma dimostra di essere proprio una brava attrice, capace di giocare con i vari registri del carattere comico.

Peccato solo che Romantiche non sia Un sacco bello, né Bianco, rosso e Verdone, così come Pilar, per quanto possa essere brava e simpatica, non ha quella genialità e quella freschezza che aveva Verdone ad inizio carriera.

Il più grande problema di Romantiche è la scrittura che non resta (il film è scritto dalla stessa Fogliati, affiancata però da Giovanni Veronesi e Giovanni Nasta), una sceneggiatura poco graffiante e poco geniale, che ha davvero poco da offrire al di là della frizzantezza della sua protagonista.

Però vogliamo credere nel talento di Pilar Fogliati, vogliamo essere fiduciosi, e quindi aspettiamo curiosi l’arrivo della sua seconda regia, nella speranza che possa essere sorretta da uno script più brillante ed arguto.

Uscito in sala lo scorso febbraio andando incontro anche ad un discreto successo, soprattutto per quanto riguarda l’accoglienza della critica, Romantiche è da poco disponibile in DVD grazie alla sinergia tra Visione Distribution e CG Entertainment.

Come accade spesso al cinema italiano, anche l’opera prima di Pilar Fogliati deve accettare l’assenza del supporto ad alta definizione. Tutto sommato, però, il DVD messo sul mercato da CG si difende piuttosto bene sul versante tecnico ma mostra il fiato corto sul lato dei contenuti speciali. Tra questi, infatti, dobbiamo accontentarci solamente di un ironico backstage di 5 minuti in cui Pilar continua simpaticamente a dar voce ai suoi personaggi mettendo in piedi una sorta di fake-backstage. Tecnicamente parlando, invece, il prodotto soddisfa abbastanza poiché riesce a sfruttare al massimo le potenzialità (ridotte) del supporto in questione. Dunque, il quadro video è sufficientemente limpido e ben contrastato mentre il reparto sonoro offre due ascolti in italiano (Dolby Digital 5.1 e 2.0) e l’audiodescrizione.

Scordato.

Nessuno può mettere in discussione il talento esuberante di Rocco Papaleo quando si cimenta in performance attoriali o in qualità di conduttore. Però si fatica ancora a mettere a fuoco il suo talento quando decide di sedersi dietro la macchina da presa per dirigere un film.

Il suo esordio come regista era avvenuto nell’ormai lontano 2010 quando aveva diretto Basilicata Coast to Coast, un anomalo road movie nel sud Italia in cui la commedia si mescolava alle note musicali. Poi c’è stata una notevole opera seconda, il delizioso Una piccola impresa meridionale, in cui sembrava che stesse nascendo un vero autore di commedie. Nel 2016 arriva la sua terza regia, Onda su onda, un’occasione per tornare a far dialogare commedia e musica ma all’interno di una narrazione fiacca e completamente fuori fuoco. Dopo sette lunghi anni, Papaleo torna alla regia con Scordato, cimentandosi in un racconto che ha quasi un retrogusto autobiografico e in cui viene confermata ancora una volta quella voglia matta di coniugare la commedia ad un discorso musicale.

Il film raccontata la storia di Orlando, un mite accordatore di pianoforti che da tempo deve convivere con dei fastidiosi dolori di schiena. Per lui tutto più o meno cambia quando incontra Olga (Giorgia), un’affascinante fisioterapista che gli diagnostica una contrattura “emotiva”. Gli chiede perciò di farle avere una foto di quando era giovane, di quando “stava bene”, così da poterlo aiutare a risolvere il problema. Questa strana richiesta di Olga convince Orlando ad intraprendere un viaggio verso il suo paese natale, un viaggio tanto fisico quanto esistenziale, che lo porterà ad affrontare molti problemi irrisolti legati al suo passato.

Nelle commedie da lui dirette, Rocco Papaleo ha sempre esternato un limpido desiderio di fare qualcosa capace di travalicare la semplice commedia. Film utili a riflettere, sempre sorretti da una massiccia carica esistenziale, in cui la risata (o, per meglio dire, la simpatia) è solo un piccolo tassello di un mosaico più grande.

Con Scordato, in questo senso, decide di compiere un passo ulteriore e così mette in piede una commedia dall’eco surreale – per tutto il racconto il protagonista non fa altro che dialogare e battibeccare con una sua proiezione mentale di sé stesso da giovane – in cui si cerca di scavare nei problemi della mente e del cuore balzando di continuo su due linee temporali ben distinte: il presente e il passato. Ovvero l’età della depressione e quella relativa a quando le cose sono cominciate ad andare male.

Probabilmente, però, Scordato è un film che nella filmografia di Rocco Papaleo è arrivato troppo presto e le ambizioni si mostrano sin da subito troppo elevate. Si ostenta un discorso autoriale di spessore, attraverso un linguaggio che vorrebbe essere ricercato, ma purtroppo il risultato è all’insegna di una commedia molto fiacca che sembra costantemente indecisa sui toni da percorrere: commedia o dramma esistenziale? Certo, i due filoni potevano benissimo coesistere nello stesso intreccio narrativo ma Papaleo non riesce a trovare il giusto equilibrio.

Quindi Scordato ci appare come un film difficile da mettere a fuoco, un’opera incompiuta che avrebbe necessitato di stare più a lungo nella mente del suo autore per trovare una maggior compattezza stilistica e narrativa.

Uscito in sala lo scorso aprile, andando incontro ad una distribuzione praticamente invisibile, anche Scordato arriva in home video – solamente su supporto DVD – grazie a Vision Distribution che collabora, ancora una volta, con la fidata CG Entertainment.

Il supporto in questione si rivela un DVD perfettamente nella norma che, tecnicamente parlando, fa quello che può senza strafare in alcun modo. Quindi dobbiamo aspettarci un quadro video abbastanza nitido ma che soffre un pochino nella cura del dettaglio (soprattutto nella storyline legata al presente, vista la fotografia fortemente desaturata), unito ad un reparto sonoro di qualità che offre un doppio ascolto in italiano (sia Dolby Digital 5.1 che Dolby Digital 2.0) e una traccia in audiodescrizione. Si poteva fare decisamente di più sul fronte dei contenuti extra dal momento che ci viene offerto solamente un magro backstage di 3 minuti.

Giualiano Giacomelli

ROMANTICHE di Pilar Fogliati

Label: CG Entertainment e Vision Distribution

Formato: DVD

Video: 16/9  1.85:1

Audio: Italiano Dolby Digital 5.1/2.0; Audiodescrizione

Sottotitoli: Italiano per non udenti

Extra: Backstage

Puoi acquistare il DVD di Romantiche cliccando su questo link.

SCORDATO di Rocco Papaleo

Label: CG Entertainment e Vision Distribution

Formato: DVD

Video: 16/9  2.39:1

Audio: Italiano Dolby Digital 5.1/2.0; Audiodescrizione

Sottotitoli: Italiano per non udenti

Extra: Backstage

Puoi acquistare il DVD di Scordato cliccando su questo link.

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