Romeo & Juliet, la recensione

Le tragedie di William Shakespeare sono opere artistiche a cui non si può dare valore, rappresentano un bagaglio culturale inestimabile, che abbiamo avuto la fortuna di poter leggere. Una tra le più famose, nonché storia d’amore più popolare di tutti i tempi, è sicuramente Romeo e Giulietta, composta tra  il 1594 e il 1596.

L’amore impossibile tra i due protagonisti appartenenti a due grandi famiglie di Verona, i Montecchi e i Capuleti, è divenuto nel tempo l’archetipo dell’amore perfetto ma avversato dalle rispettive famiglie in lotta da una faida che ha origini troppo lontane.

Sono stati realizzati, nel corso degli anni, numerosi omaggi a questa tragedia, dai musical ai film in costume, come Romeo e Giulietta di Franco Zeffirelli del 1968, con protagonisti Leonardo Whiting e Olivia Hussey, o ambientati ai giorni nostri, come Romeo+Giulietta con Leonardo di Caprio e Claire Danes, se non addirittura miniserie TV, come la recente Romeo e Giulietta di Riccardo Donna, con Alessandra Mastronardi e Marin Rivas.

Nonostante le varie trasposizioni musicali e cinematografiche questa tragedia Shakesperiana non passa mai di moda, infatti nel 2013 il regista Carlo Carlei decide di realizzare un nuovo adattamento dal titolo Romeo e Juliet, che arriva nei nostri cinema il 12 febbraio, a distanza di ben due anni dalla realizzazione e dopo un passaggio all’ottavo Festival di Roma, a causa di una mancanza di distribuzione.

Carlei cerca di rispondere a una domanda fondamentale, ossia: quanto è difficile realizzare un adattamento cinematografico del Romeo e Giuletta shakesperiano senza risultare noiosi?

La risposta è quella di realizzarne una versione che faccia avvicinare i giovani a Shakespeare, ricordandogli che questa tragedia racconta la storia d’amore adolescenziale come nessun altro ha saputo fare.

Romeo e Juliet immagine 1

Le sontuose scenografie, la pittura italiana, l’impostazione classica, presente anche nella scelta di utilizzare le esatte parole di Shakespeare, l’omaggio alla tradizione figurativa italiana sono tutte note di merito in favore di quest’opera, Carlei realizza una pellicola rispettosa del testo e delle origini dell’autore, inserendo un cast prevalentemente anglosassone e girando il film completamente in lingua inglese.

Ma la minestra essenzialmente non cambia, Romeo e Giulietta per saper stupire avrebbe dovuto avere una chiave di lettura innovativa, cosa che ahimè non  ha avuto. La scelta del cast è sicuramente un punto a sfavore dell’opera: salviamo Ed Westwick, che è un azzeccato Tebaldo adolescente, attore britannico capace di sfoggiare una mimica facciale, già notata in Gossip Girl, particolarmente interessante; anche la balia Lesley Manville e Paul Giamatti alias Frate Lorenzo, conferiscono apprezzamenti meritevoli all’opera. Douglas Booth, che interpreta Romeo, risulta essere piatto nella recitazione, non donando l’enfasi giusta alle parole shakesperiane, Giulietta invece, che è interpretata da Hailee Steinfeld, sembra essere stata scelta con la stessa logica usata in Twilight con Kristen Stewart, una ragazza qualunque, anonima, quasi invisibile, insomma facilmente dimenticabile.

romeo e juliet immagine 2

Tuttavia, nonostante la pellicola non colpisca particolarmente, c’è da augurarsi che porti comunque i giovani al cinema e li faccia avvicinare soprattutto a opere letterarie di grande valore storico e culturale.

Questa mattina porta una pace che rattrista; nemmeno il sole mostrerà la sua faccia. Andiamo via da qui, a ragionare di questi dolorosi avvenimenti. Per alcuni sarà il perdono, per altri il castigo immediato: poiché mai storia fu più triste di quella di Giulietta e del suo Romeo.”

Camilla Lombardozzi

PRO CONTRO
  • Bravi gli attori nei ruoli secondari.
  • Rispettoso del testo d’origine.
  • Ha il pregio di parlare la lingua degli adolescenti per avvicinarli all’opera shakesperiana.
  • Gli attori scelti come protagonisti non funzionano.
  • Sostanzialmente inutile.
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Valutazione: 5.0/10 (su un totale di 1 voto)
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