Sir Gawain e il Cavaliere Verde, la recensione

Il sesto lungometraggio del regista statunitense David Lowery, noto al grande pubblico per il live-action Disney Il drago invisibile, la drammatica ghost-story Storia di un fantasma e il nostalgico Old Man & the Gun, è Sir Gawain e il Cavaliere Verde, liberamente ispirato all’omonimo romanzo cavalleresco scritto da autori sconosciuti nel XIV secolo. La storia racconta le gesta di Sir Gawain, un testardo e goffo nipote di Re Artù, dedito al vagabondaggio, che si imbarca nell’ardua impresa di affrontare il temuto Cavaliere Verde, un misterioso sconosciuto dalla pelle color smeraldo.
Il giovane Sir Gawain (Dev Patel) è un prode cavaliere, nipote di Re Artù, seppur tendente a diversi vizi, è fedele alla Tavola Rotonda e devoto al suo sovrano. Il giorno di Natale appare davanti al banchetto di corte un misterioso uomo dalla pelle verde, metà uomo e metà albero, che decide di sfidare qualsiasi cavaliere di Re Artù: se qualcuno lo colpirà avrà un’arma in dono. Gawain si fa avanti e decide di sfidarlo, ma una volta vinto il duello, compie un lungo ed estenuante viaggio che lo porterà ad affrontare numerose insidie.
Il viaggio che il protagonista compie è costellato di incontri con personaggi abbastanza stravaganti (spettri, briganti, creature mostruose), attraverso i quali lo spettatore ha modo di addentrarsi in un universo fatto di situazioni irrazionali, ma che riesce ad affascinarlo attraverso una cura dei dettagli che merita di essere sottolineata: la scenografia, i costumi e gli effetti speciali. Quel che si evince fin dalle prime immagini del film è quanto sia importante per David Lowery la parte visiva e sonora, merito soprattutto della meravigliosa colonna sonora composta da Daniel Hart e della fotografia di Andrew Droz Palermo.
Dev Patel (Marigold Hotel, Attacco a Mumbai – Una storia di coraggio, La vita straordinaria di David Copperfield) appare perfetto nei panni di Gawain, il suo viso e la sua statura riescono a dare credibilità al personaggio, soprattutto in un’epoca come quella dove è ambientata la vicenda. La scelta registica di Lowery viene particolarmente elogiata, basti pensare che alcune inquadrature hanno dei vaghi riferimenti a Barry Lyndon, il capolavoro di Stanley Kubrick. Non sono da meno le superbe interpretazioni della bravissima Alicia Vikander nei panni di Essel/Lady e Joel Edgerton in quelli di Lord. I due attori, seppur hanno dei piccoli ruoli, riescono comunque a lasciare il segno in questa storia fantasy molto suggestiva.
Il film è strutturato in capitoli, mischiando realtà e fantasia, al punto che lo spettatore arriva a chiedersi se quel che vede è reale oppure no. C’è la scelta da parte di Lowery di soffermarsi su qualche personaggio che poteva benissimo non essere inserito all’interno della storia, seppur presente nel romanzo cavalleresco. Ne viene comunque fuori un’opera gradevole che tende a far leva sul doppio narrativo, merito soprattutto di un ottimo cast di attori e su un buon lavoro di make-up ed effetti speciali, nonostante l’esiguo budget (15 milioni di dollari).
Sir Gawain e il Cavaliere Verde è un’opera che necessita di essere vista più volte per cogliere delle sfumature che difficilmente si possono intravedere in una prima visione. Il protagonista affronta un lungo viaggio in cui dovrà necessariamente scegliere tra la vita e la morte, dando grande prova di coraggio.
Sir Gawain e il Cavaliere Verde è disponibile sul catalogo Amazon Prime Video dal 16 novembre.
Giovanna Asia Savino
PRO | CONTRO |
|
|
Lascia un commento