Archivio tag: Academy Two

Parasite: disponibile in blu-ray il film rivelazione di Bong Joon-Ho vincitore di 4 premi Oscar

Il 2019 è stata senza ombra di dubbio un’annata importantissima per la settima arte. Dodici mesi all’insegna di opere notevoli, molte delle quali già entrare a gamba tesa nella Storia del cinema, tra le quali è doveroso citare il bellissimo C’era una volta a…Hollywood di Quentin Tarantino, ma anche il già iconico Joker di Todd Phillips e l’emozionante 1917 di Sam Mendes. Il 2019 è stato anche l’anno in cui Netflix ha sparato due cartucce importanti come The Irishman, il discusso ritorno dietro la macchina da presa di Martin Scorsese, e il delicatissimo Storia di un matrimonio. Tanti film notevoli e di elevata caratura eppure, con un colpo di coda a tratti inaspettato, la figura del leone l’ha fatta un “piccolo” film proveniente dalla Corea del Sud. Scritto e diretto da Bong Joon-ho, Parasite è riuscito nella difficile impresa di mettere in ginocchio Hollywood tanto da sbaragliare la pregiata concorrenza all’ultima edizione degli Academy Awards, aggiudicandosi ben 4 premi Oscar, tutti quelli più importanti: miglior film, miglior film straniero, miglior regia, miglior sceneggiatura originale. Tutto questo, ovviamente, dopo essersi fregiato di altri importanti riconoscimenti tra cui la Palma d’oro al Festival di Cannes. Dopo un percorso a dir poco perfetto, Parasite approda in blu-ray disc grazie ai canali di Eagle Pictures.

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Memorie di un assassino, la recensione

Sagace e lucidissima riflessione degli anni più bui della storia della Repubblica di Corea, Memorie di un assassino – Memories of Murder racconta attraverso il ricorso a reali fatti di cronaca adeguatamente romanzati la società sudcoreana di metà anni ’80 e lo fa con tale maestria da noir e cinismo da satira da rendere la storia di un Paese fruibile in maniera trasversale a qualsiasi pubblico. Questo è un po’ il talento che il regista Bong Joon-ho, fresco trionfatore agli Oscar 2020 con la sua opera più tagliente Parasite, ha dimostrato fin da principio quando nel 2000 ha esordito con la commedia dalle tinte fosche Barking Dogs Never Bite. E Memorie di un assassino appartiene proprio alla prima fase di una carriera fino ad oggi molto coerente essendo datato 2003, precisamente il secondo film da lui diretto e arrivato nei cinema italiani solo ora, a distanza di ben 17 anni, distribuito da Academy Two proprio all’indomani dell’incredibile successo di Parasite.

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Parasite, la recensione

Per capolavoro s’intende un’opera generalmente considerata eccelsa, oppure la prima in ordine d’importanza di un artista, artigiano o autore. Ecco, in sintesi, Parasite di Bong Joon-ho, in sala dal 7 novembre distribuito da Academy Two, è un capolavoro. Ci era andato vicino anche con Madre, altra sua straordinaria opera del 2009 ma, con Parasite, si aggiudica, oltre alla meritatissima Palma d’Oro al Festival di Cannes 2019, l’appellativo di capolavoro senza se e senza ma!

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SIR – Cenerentola a Mumbai, la recensione

C’era una volta la giovane e romantica Ratna che, arrivata da un villaggio di campagna, trova lavoro come domestica per Ashwin, erede di una ricca famiglia di Mumbai. Ashwin, un po’ come un principe, possiede tutto, me è disilluso sul futuro, Ratna, invece, non possiede nulla ma è piena di speranza e lotta per i suoi sogni. Lui e lei rappresentano due mondi distanti che si avvicinano, facendo emergere sentimenti inaspettati. L’attrazione tra i due è pari a quella tra il Principe e Cenerentola, ma far sì che la fiaba arrivi allo stesso lieto fine sarà ben più arduo per i due promessi sposi indiani.

Grazie alle distribuzione indipendente di Academy Two, arriva nelle sale italiane il 20 giugno, SIR –Cenerentola a Mumbai, presentato lo scorso anno durante la Semaine de la Critique del Festival di Cannes. SIR è il film d’esordio della regista indiana Rohena Gera.

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In Guerra, La recensione

5 ottobre 2015. Il capo delle risorse umane della KLM viene spogliato dai dipendenti della stessa compagnia aerea, in rivolta dopo la conferma di quasi tremila esuberi. La scena viene riprese e trasmessa nei telegiornali francesi, calamitando l’attenzione di tutto il mondo e, tra gli altri, di Stephane Brizé. La potenza e la violenza di quelle immagini, prima televisive e poi crossmediali, rappresentano la fonte d’ispirazione reale del regista francese per il suo nuovo film In Guerra, già in concorso alla scorsa edizione del Festival di Cannes.

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Parigi a piedi nudi, la recensione

Fiona (Fiona Gordon) non è mai uscita dal paesino canadese in cui abita, seppur sogni da sempre di andare a Parigi. L’occasione di visitarla le sarà data inaspettatamente da sua zia Martha (Emmanuelle Riva, qui nella sua ultima, splendida interpretazione), arzilla 88enne che vive proprio a Parigi e rischia di andare in ospizio: solo Fiona potrà salvarla da quest’infausta prospettiva, ma non prima di essere caduta nella Senna, aver perso lo zaino e conosciuto l’eccentrico senzatetto Dom (Dominique Abel). E soprattutto non prima di aver ritrovato Martha, che nel frattempo si è data alla macchia per sfuggire all’ospizio.

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Personal Shopper, la recensione

Una carriera ricca e variegata quella di Olivier Assayas, che comincia come critico cinematografico per  Cahiers du cinéma e si trasforma presto in una corposa attività da sceneggiatore e regista di corti, lunghi e documentari. Dal successo di Irma Vep (1996) a quello recente di Sils Maria (2014), con il quale la protagonista Kristen Stewart ha vinto un César. La collaborazione con la stessa attrice si ripete per Personal Shopper, che stavolta fa guadagnare allo stesso Assayas il premio alla regia al Festival di Cannes 2016.

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Amore e inganni, la recensione

La vedova Lady Susan Vernon (Kate Beckinsale) – venerata dagli uomini, ammirata dalle amiche e odiata dalle mogli altrui – coglie l’occasione di una visita a Churchill, nella proprietà dei cognati Charles e Catherine Vernon, per mettere a tacere disdicevoli pettegolezzi sul suo conto e – perché no? – accalappiare un nuovo marito per sé e la figlia Frederica.
Le sue preferenze ricadono sul giovane e affascinante Reginald DeCourcy (Xavier Samuel), fratello di Catherine, col disappunto di quest’ultima. Riuscirà Lady Susan, spalleggiata dalla fedele amica Alicia (Chloë Sevigny), a mandare in porto le seconde nozze mantenendo intatta la propria reputazione?

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Frantz, la recensione

Il perdono, sia verso sé stessi che verso gli altri, sembra essere una delle tematiche dominanti della 73^ edizione del festival di Venezia. Senz’altro è alla base delle vicende di Frantz, nuovo film del regista francese François Ozon, presentato in concorso.

Il film è tratto dalla pièce teatrale L’homme que j’ai tué di Maurice Rostard, da cui Ernst Lubitsch nel 1932 aveva tratto L’uomo che ho ucciso.

Anna Hoffmesiter (Paula Beer) è una giovane tedesca che ha perso l’amato fidanzato Frantz (Anton Von Luke) durante la Grande Guerra da poco conclusa. Un giorno, visitando la sua tomba, incontra Adrien (Pierre Niney), un ragazzo francese giunto da Parigi per conoscere la famiglia del defunto.

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La Corte, la recensione

Secondo film francese in concorso alla 72^ Mostra d’Arte Cinematografica di Venezia, L’hermine, che in Italia arriva con il titolo La Cortepiace al pubblico del Festival ed è una commedia piccola ma apprezzabile.

Xavier Racine è il Presidente di una Corte d’assise in toga di ermellino (l’hermine significa appunto “l’ermellino”). E’ un uomo insofferente, spesso di cattivo umore, piuttosto odiato in tribunale. Un giorno, si ritrova a dover giudicare le sorti di un uomo accusato dell’omicidio della sua bambina, che ha prima confessato e poi ritrattato. Il caso non è semplice, anche perché l’imputato si rifiuta di rispondere alle domande. Tra i giurati, c’è anche Birgit Lorensen-Coteret, un’affascinante e matura anestetista di origini danesi, che Xavier conobbe anni prima e amò praticamente in segreto. Non l’ha mai dimenticata e, quando se la ritrova di fronte, riprende un corteggiamento maldestro ma agguerrito.

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