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Ambulance: il nuovo trailer italiano del thriller-action di Michael Bay

Nell’arco di una giornata sulle strade di Los Angeles, il corso di tre vite cambierà per sempre. Questo è l’incipit di Ambulance, il nuovo thriller-action diretto da Michael Bay che arriverà al cinema dal 23 marzo distribuito da Universal Pictures.

Oggi possiamo mostrarvi il nuovo trailer italiano.

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I Care a Lot: la comedy-thriller con Rosamund Pike arriva direttamente su Prime Video

Acclamato dalla critica al debutto al Toronto Film Festival 2020, il dark-comedy thriller I Care a Lot, con Rosamund Pike (Gone Girl), Peter Dinklage (Game of Thrones), Eiza González (Baby Driver) e Dianne Wiest (Edward mani di forbice), in Italia sarà disponibile in esclusiva su Amazon Prime Video dal 19 febbraio. Il film è una produzione Black Bear Pictures, scritto e diretto da J Blakeson (La quinta onda, La scomparsa di Alice Creed).

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Bloodshot, la recensione

Come vi abbiamo raccontato in altre circostanze, anche il mondo del Cinema sta facendo i conti con l’emergenza coronavirus. Si allunga la lista di quei film che hanno visto mutare in corso d’opera il proprio percorso distributivo. È il caso di Bloodshot, cinecomic con Vin Diesel, che aveva fatto in tempo ad esordire nelle sale di svariati paesi del mondo tra la fine di febbraio e la prima metà di marzo, salvo poi dover interrompere presto la sua marcia ed iniziare ad essere dirottato in VOD in diversi mercati, tra cui il nostro. In Italia, infatti, il film è disponibile da qualche giorno sulla piattaforma Chili al costo di 9,99 €, in sostituzione di un’uscita in sala che era inizialmente prevista per il 26 marzo.

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Benvenuti a Marwen, la recensione

Se guardiamo alla carriera di Robert Zemeckis nel post 2000, notiamo un ardimento nella sperimentazione narrativa e tecnica che parlano chiaro sul suo ruolo all’interno del panorama cinematografico mondiale. Concettualmente vicino a Spielberg, di cui è stato ed è un fidato collega/collaboratore, Zemeckis ama le sfide, si mette continuamente alla prova nella sperimentazione di linguaggi, sempre aperto ad applicare alle storie che decide di raccontare le strade a cui la tecnologia ci apre. Perfino in film sulla carta insospettabili come Allied – Un’ombra nascosta, la tecnologia ha un ruolo decisivo che segue il percorso del perfezionamento e sostituzione dell’attore in carne ed ossa con un avatar fatto di 0 e 1, come già sperimentato nella trilogia in mo-cap (Polar Express, La leggenda di Beowulf, A Christmas Carol). Con Benvenuti a Marwen, il suo nuovo lungometraggio, Zemeckis prosegue proprio in questa personale direzione, continuando a riflettere sulle possibilità della tecnologia in campo di performance attoriale, dando vita a quello che fino a qualche tempo fa era peculiarità della sola fantasia.

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Baby Driver – Il genio della fuga, la recensione

In un programma televisivo di qualche anno fa, il trascinatore di folle Adriano Celentano utilizzava una semplicissima dicotomia per differenziare le cose giuste da quelle sbagliate, quelle belle da quelle brutte, le in dalle out: rock e lento. Se oggi dovessimo ripescare questa semplificazione massima e populista, dovremmo essenzialmente dire di uno come Edgar Wright che è rock. Lui è rock in tutti i sensi e rock sono i suoi film, sia perché hanno un’energia, un’inventiva e una vitalità uniche, sia perché fanno del rock – inteso come musica – un elemento primario. E rock, ovviamente, lo è Baby Driver – Il genio della fuga, il suo ultimo imperdibile film, che rielabora l’action-crime a tempo di musica.

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