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Disponibile in blu-ray l’horror italiano Die in One Day – Improvvisa o muori
Eros e Roberto D’Antona. Ma anche Mirko D’Antona. Sceneggiatori e registi i primi due (Roberto anche attore), solo attore il terzo. Tre fratelli nati a Taranto che, negli ultimissimi tempi, sono riusciti a mettere in piedi una vera e propria factory a carattere squisitamente familiare determinata a donare nuova linfa al cinema di genere Made in Italy. Produzioni altamente indipendenti, le loro, che rievocano meccanismi legati al cinema horror, thriller ed action strizzando l’occhio (nemmeno troppo velatamente) a tanto cinema statunitense di successo più e meno recente. Solo qualche mese fa vi abbiamo parlato di The Wicked Gift e Fino all’inferno, entrambi diretti ed interpretati da Roberto D’Antona, adesso vi parliamo di Die in One Day – Improvvisa o muori, terzo lungometraggio di Eros D’Antona distribuito di recente da CG Entertainment sia in DVD che in alta definizione Blu-ray disc.
Die in One Day – Improvvisa o muori, la recensione
Si era già parlato in un articolo precedente riguardo Fino all’inferno dei fratelli Eros e Roberto D’Antona. Ora sbarca nelle sale cinematografiche (il che è un grandissimo successo per ogni film indipendente) il terzo lungometraggio di Eros D’Antona, Die in One Day – Improvvisa o muori (2018), prodotto dalla sua factory Funny Dreamers Productions. Entrambi i registi stanno dimostrando di avere dimestichezza con vari generi, passando fluidamente dall’uno all’altro sia nell’arco temporale, sia durante lo stesso film. Eros D’Antona, dopo il pulp action/comedy Insane e l’horror del filone “case infestate” Haunted, si tuffa nel survival-movie (e anche trap-movie, per utilizzare il termine coniato da Nocturno Cinema per questo filone).
Fino all’Inferno, la recensione
I fratelli pugliesi Eros e Roberto D’Antona (entrambi registi, ma Roberto è anche attore) si sono fatti le ossa dirigendo fan film (ricordiamo quelli su Dylan Dog) e web series su Youtube, spesso in coppia, oltre a vari cortometraggi, e ora sono approdati – meritatamente – nel professionismo con film distribuiti in sala e in homevideo.
Dopo aver fondato, insieme alla regista e attrice Annamaria Lorusso, la casa di produzione L/D Productions, Roberto D’Antona esordisce alla regia di un lungometraggio con l’horror The Wicked Gift (2017), una terrificante vicenda a base di incubi e demoni; con il suo secondo lungo, Fino all’inferno (Road to Hell, 2018) cambia invece totalmente registro, dirigendo un pulp “all’americana” ricco di riferimenti espliciti a Tarantino e Rodriguez, mescolando elementi action, da gangster-movie e horror, il tutto condito da un’ampia dose di ironia.