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Insidious – La porta rossa, la recensione
Dieci anni dopo Insidious 2 – Oltre i confini del male e a ben tredici anni di distanza dal primo film che ha dato origine a tutto, la saga horror creata da James Wan e Leigh Whannell torna a raccontare la storia della famiglia Lambert, con la quale abbiamo imparato a temere i viaggi astrali nell’inquietante dimensione tra la vita e la morte nota come Altrove. Infatti, nel corso degli ultimi dieci anni, la saga di Insidious ha proseguito esplorando storie prequel incentrate sul personaggio della medium Elise Rainier, che moriva proprio nell’epilogo del film del 2010. Ora, invece, con Insidious – La porta rossa, quinto film del franchise, ci troviamo alle prese con il primo vero sequel della storyline originaria che riporta in scena tutti gli attori visti nei primi due film.
Disponibile in blu-ray Malignant, l’istant cult horror firmato da James Wan
Non è azzardato considerare James Wan uno dei più concreti eredi del movimento New Horror hollywoodiano che si è sviluppato nell’underground cinematografico post-sessantottino. Fermo restando che nel cinema del giovane regista di origini malesi non c’è (e non ci vuole essere) quel fervore politico e quegli intenti sociali che muovevano le opere dei primi Romero, Cronenberg, Craven e Hooper, nel suo operato si nota comunque una diretta influenza da stili, argomenti e topòi in generale che hanno caratterizzato la rinascita del cinema horror americano. Sin dai suoi esordi cinematografici, Wan ha dimostrato di essere uno spettatore affamato di immagini, uno studente diligente e un vero e proprio fan del “cinema del passato”. Proprio grazie a questo suo nutrito amore verso certo cinema, James Wan è adesso tra gli autori di punta di questo genere, capace non solo di inanellare un successo economico dietro l’altro, ma anche di vantare un corposo numero di pellicole oggi considerate tra i classici contemporanei del cinema horror. Con Malignant, rilasciato nelle nostre sale lo scorso settembre sollevando sin da subito un certo fomento nella critica di settore, James Wan realizza un instant-cult che potrebbe lanciare nell’immaginario cinematografico horror un nuovo e fantasioso boogeyman. Il film adesso è finalmente disponibile in blu-ray grazie a Warner Bros Home Entertainment.
Insidious, la recensione
La famiglia Lambert si è appena trasferita in una nuova casa. Scricchiolii, strani rumori e cose fuori posto sono all’ordine del giorno ma si sa, una casa nuova e il disordine del trasloco possono fare di questi scherzi. Un giorno il piccolo Dalton, mentre gioca in soffitta, cade da una scala, batte la testa e vede qualche cosa di sinistro in un angolo. Le sue urla attirano l’attenzione dei genitori Josh e Renai, ma sembra che non ci sia nulla di preoccupante. La mattina dopo, quando Josh va a chiamare Dalton per andare a scuola si accorge che il bambino non si sveglia. I dottori non sanno cosa pensare: nessun trauma, niente di rotto, è come se Dalton si trovasse volontariamente in coma. Passano tre mesi e il bambino versa ancora in quelle condizioni, accudito in casa dalla mamma Renai. Ma nel frattempo rumori e strane presenze si sono manifestate alla donna facendosi sempre più insistenti e violente. Con i nervi a pezzi, Renai chiede al marito di trasferirsi perché convinta che la loro casa sia infestata da una presenza maligna. Giunti in una nuova abitazione i coniugi si rendono conto che gli strani eventi persistono e che probabilmente ad essere infestata non è la casa…
FEFF22. The Closet, la recensione
Sang-won e sua figlia In-a si trasferiscono in una nuova grande casa immersa nel verde. Nel passato dei due c’è un tragico evento che ha portato via la moglie a Sang-won e la madre a In-a, lasciando entrambi come svuotati. Presa famigliarità con la nuova casa, In-a è attratta dall’enorme e vecchio armadio che è nella sua stanza e dice a suo padre che lì dentro vive una bambina che è diventata sua amica. Un giorno In-a scompare nel nulla. Disperato, Sang-won viene avvicinato da Kyung-hoon un esperto di paranormale che dice di sapere dove è finita la bambina. Inizialmente scettico, Sang-won si lascia convincere dall’uomo a indagare sulla scomparsa di In-a.
Insidious – L’ultima chiave, la recensione
Con il terzo capitolo della saga horror Insidious, arrivato nei cinema nel 2015, abbiamo fatto un piccolo balzo indietro nel tempo, dal momento che l’uscita di scena della medium Elise Rainier e la conclusione della storyline della famiglia Lambert avevano chiuso ogni possibilità di proseguire la saga. Con Insidious – L’ultima chiave si persegue proprio la volontà di aggiungere tasselli all’immaginario macabro della saga seguendo i casi della rediviva Elise Rainier in una storia posta temporalmente prima gli eventi dei primi due Insidious e subito dopo quelli del terzo. Un po’ come si trattasse della saga “cugina” The Conjuring, quella di Insidious snocciola quindi casi di infestazione demoniaca ponendo come protagonisti non più le vittime ma gli specialisti del paranormale che vengono chiamati a debellare la minaccia, ovvero la su citata parapsicologa Elise e i suoi due simpatici assistenti Specs e Tucker, che formano la Spectral Sightings.
Insidious 3: L’inizio, la recensione
Iniziata nel 2010, con il magnifico film a basso budget dello specialista James Wan, la saga di Insidious si è immediatamente imposta nell’immaginario orrorifico cinematografico portando nelle tasche dei produttori Jason Blum e Oren Peli (quelli di Paranormal Activity, per intenderci) dei bei soldoni che hanno confermato la tendenza vincente di produrre horror a basso costo. L’altrettanto ottimo successo dell’altrettanto buono Oltre i confini del male: Insidious 2 ha spinto Blum e Peli a mettere in cantiere un numero tre e, come del resto era annunciato nell’epilogo del capitolo due, Insidious 3: L’inizio cambia storia e personaggi.
Clip, interviste e dietro le quinte di Ouija, l’horror prodotto da Jason Blum e Michael Bay
Uscirà nelle sale italiane l’8 gennaio Ouija, il teen-horror prodotto dalla Platinum Dunes di Michael Bay e dalla BlumHouse di Jason Blum, di cui vi avevamo già mostrato il trailer italiano (qui). Le due case di produzione, che da sole hanno contribuito alla crescita del panorama horror degli ultimi anni, avevano già unito le forze per un film di successo, La notte del giudizio, che quest’anno ha generato un bel sequel di altrettanto appeal al botteghino, Anarchia – La notte del giudizio.
Dark Skies – Oscure presenze, la recensione
Certo non è il massimo dell’originalità, e la trama si svela a tratti prevedibile, ma Dark Skies: Oscure Presenze risulta essere un film che tratta di rapimenti alieni meglio riuscito degli ultimi anni.
Più proiettato verso il sottogenere Home Invasion che verso il filone fantascientifico, la pellicola ci regala un mix indubbiamente interessante tra diversi generi cinematografici adoperando, spesso, anche uno sfrenato citazionismo dedicato alle situazioni più classiche del cinema horror. Lo schema standard dei film dell’orrore, infatti, non cambia di una virgola; abbiamo la tipica famigliola medioborghese, formata da padre, madre (Josh Hamilton e Keri Russell) e due figli, che sta attraversando un periodo difficile, soprattutto sul versante economico, e che cerca di salvare le apparenze affidandosi al modesto lavoro da agente immobiliare di lei. Man mano, però, i loro problemi diventano di ben altra portata.