Archivio tag: julien maury

La casa in fondo al lago, la recensione

Quello delle case infestate è forse il filone più antico del genere horror, sia se parliamo di cinema che di letteratura; basti pensare che il primo film horror della Storia del cinema, Le manoir du diable, che Georges Méliès realizzò nel 1896, si ambientava proprio in un castello maledetto, mentre il capostipite delle letteratura gotica, Il castello di Otranto (1764) di Horance Walpole, è proprio una ghost story in piena regola a cui fa da sfondo la magione maledetta del titolo. Va da se che sull’argomento si è detto e mostrato pressoché tutto. Ma la rinata mania cinematografica per case infestate, fantasmi e possessioni ha fatto si che la fantasia di qualche autore volasse a tal punto da trovare un espediente originale per raccontare una classicissima storia che ha al centro una casa infestata dagli spettri.

Parliamo de La casa in fondo al lago (The Deep House), lungometraggio scritto e diretto dai francesi Alexandre Bustillo e Julien Maury, in uscita al cinema il 5 agosto distribuito da Notorious Pictures.

VN:R_N [1.9.22_1171]
Valutazione: 6.5/10 (su un totale di 2 voti)
VN:F [1.9.22_1171]
Valutazione: 0 (da 0 voti)

Con Midnight Factory arrivano in blu-ray Inside – A l’interieur e Deserto rosso sangue

Torniamo a parlare di Midnight Factory, etichetta distribuita da Koch Media e devota al cinema horror che, soprattutto negli ultimi tempi, sta accrescendo il proprio listino puntando inequivocabilmente sulla qualità. Solo qualche tempo fa vi abbiamo parlato del mega-box contenente 7 dischi de L’armata delle tenebre, poi è stata la volta del cofanetto dedicato alla saga Dead Snow e adesso che vi parliamo delle recenti uscite home video non mancano i lieti colpi di scena dal momento che, oltre all’atipico zombie-movie Deserto rosso sangue, arriva finalmente sul mercato italiano – ormai contro ogni aspettativa – il cult francese Inside – A’ l’interieur.

VN:F [1.9.22_1171]
Valutazione: 0 (da 0 voti)

Leatherface, la recensione

Arriva un momento in ogni grande saga horror in cui le idee finiscono. È una questione fisiologica: dopo 5, 6, 7 film, ci si comincia ad arrampicare sugli specchi. Qualcuno sceglie di far scontrare i villains rappresentativi del franchise con improbabili nemesi o tra di loro, qualcun altro si abbandona all’inevitabile remake e poi c’è chi esplora le origini con immancabili prequel. A quest’ultima soluzione ci sono passati un po’ tutti, da Freddy Krueger con sprazzi nel sesto film a Michael Myers nella versione di Halloween firmata da Rob Zombie, fino a Pinhead e i suoi cenobiti con frammenti di passato nel terzo e quarto film della saga di Hellraiser. All’appello mancano giusto due “mostri”, Jason di Venerdì 13, di cui però il passato lo conosciamo bene fin dal primo film attraverso flashback e racconti, e Leatherface di Non aprite quella porta, la cui storia è sempre stata un po’ fumosa a causa di un caotico andirivieni all’interno della saga, dove tra reboot, remake e sequel “traditori” si è riscritta di continuo la mitologia e l’albero genealogico.

VN:R_N [1.9.22_1171]
Valutazione: 8.0/10 (su un totale di 1 voto)
VN:F [1.9.22_1171]
Valutazione: +3 (da 3 voti)