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L’ultima Luna di Settembre e L’appuntamento: disponibili in DVD due film d’autore dalla Mongolia e dalla Macedonia del Nord

Nelle scorse settimane CG Entertainment ha portato in home video due piccoli film d’autore che danno voce a Paesi solitamente poco attenzionati dal cinema. Da una parte, infatti, abbiamo la Mongolia mentre dall’altra la Macedonia del Nord (a cui si legano, produttivamente parlando, anche la Danimarca, la Slovenia, la Croazia e la Bosnia-Herzegovina). Due film che, seppur distinti in festival e rassegne dal forte sapore internazionale, alla loro uscita in sala sono passati per lo più inosservati. Parliamo del poetico L’ultima luna di settembre, esordio alla regia dell’attore mongolo Amarsaikhan Baljinnyam, e de L’appuntamento diretto dalla macedone Teona Strugar Mitevska che torna dietro la macchina da presa dopo il sorprendente Dio è donna e si chiama Petrunya. I due film, usciti rispettivamente in sala sotto il marchio Officine Ubu e Teodora Film, sono da poco disponibili in home video solamente su supporto DVD grazie ai canali CG Entertainment.

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L’ultima luna di settembre, la recensione

Ormai molti anni fa, Tulgaa ha abbandonato le campagne della Mongolia per andare a vivere in città, alla ricerca di un futuro più concreto e agiato. Ma quello che ha trovato, tuttavia, è una dimensione grigia e un rapporto di coppia che non ha preso la piega sperata. Quando riceve una telefonata che lo avverte che il patrigno sta per morire, Tulgaa non può fare altro che tornare nelle steppe della Mongolia per accudire l’anziano negli ultimi giorni della sua vita.

Alla morte dell’uomo, consumati i funerali, Tulgaa decide di esaudire l’ultimo desiderio del patrigno: rimarrà nella iurta paterna fino al calare dell’ultima luna piena di settembre per terminare il lavoro di fienagione nei campi.

Per Tulgaa inizia così un lungo periodo di riconciliazione con la Natura, un periodo in cui deve necessariamente riabituarsi ai ritmi della campagna, alla solitudine e ai disagi offerti dal mondo naturale e incontaminato. Durante le sue lunghe giornate spese ad arare i campi, Tulgaa conosce Tuntuulei, un bambino di dieci anni che vive con i nonni e che lavora anche lui nei campi. Dopo alcuni piccoli attriti di partenza, i due imparano a conoscersi e ad affezionarsi l’un l’altro: Tulgaa proverà emozioni nuove, divenendo una vera e propria figura genitoriale nei confronti del piccolo, mentre Tuntuulei identificherà nell’uomo quella figura paterna che non ha mai avuto.

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