Archivio tag: Michael Caine
Insospettabili sospetti, la recensione
Prendi tre grandiosi anziani (con tutto il rispetto…e di tutto rispetto) premi Oscar, come Morgan Freeman (Million Dollar Baby), Michael Caine (Le regole della casa del sidro, Hannah e le sue sorelle) ed Alan Arkin (Little Miss Sunshine), fai fare loro un colpo in banca ed avrai come risultato una pellicola imperdibile!
Willie, Joe e Al sono amici da una vita, sempre pronti a sostenersi a vicenda. Insieme hanno condotto una vita onesta, fatta di duro lavoro e sacrifici. Arrivati all’età della pensione vorrebbero solo godersi il meritato riposo ma, purtroppo per loro, una triste scoperta cambierà per sempre le loro vite. I tre protagonisti, interpretati, appunto, da Caine, Freeman e Arkin, scoprono che il loro fondo pensione è sparito e con esso si è volatilizzata la banca che avrebbe dovuto farlo fruttare o, come minimo, custodirlo. Rimasti al verde e preoccupati per il futuro delle loro famiglie, i nostri eroi si rimboccano le maniche ed organizzano, con coraggio e determinazione, un grande colpo alla banca, per potersi riappropriare di ciò che gli è stato sottratto.
Youth – La Giovinezza, la recensione
Un lussuoso hotel sulle Alpi svizzere ospita bizzarri personaggi di ogni genere: artisti in crisi, sportivi in declino, bellezze mozzafiato. Tra questi, ci sono l’illustre compositore Fred Ballinger (Michael Caine), con figlia (Rachel Weisz) al seguito, e il regista Mick Boyle (Harvey Keitel), alle prese con la sua ultima fatica cinematografica. Ciascuno porta dentro sé e su di sé il peso dei propri errori, il rapporto conflittuale con la propria arte, l’illusione – o la disillusione – nei confronti del futuro.
Ecco il trailer di Youth, il nuovo film di Paolo Sorrentino
Kingsman – Secret Service, la recensione
Che il cinema d’azione spionistico sia andato incontro, negli ultimi anni, a una vera e propria rivoluzione è sotto gli occhi di tutti, basti guardare gli ultimi film della saga “spy” per eccellenza 007, rebootata con Casinò Royale nel 2006 e adeguata ai gusti dello spettatore moderno. Linea, del resto, intrapresa già da produzioni precedenti come Mission: Impossible e la saga di Jason Bourne e che non è stata esente di parodie (o quasi) con i due Johnny English e Agente Smart: Casino Totale. In questo pantheon di agenti speciali e missioni segretissime, si va a inserire in maniera collaterale Kingsman – Secret Service, l’ultima fatica di quel geniaccio di Matthew Vaughn, tratta da una miniserie a fumetti di Mark Millar e Dave Gibbons e debitrice a tutto questo immaginario spionistico che ha alimentato tanto cinema e letteratura del 900.
Interstellar, la recensione
Immaginavi tu forse che il mondo fosse fatto per causa vostra? Ora sappi che nelle fatture, negli ordini e nelle operazioni mie, trattone pochissime, sempre ebbi ed ho l’intenzione a tutt’altro che alla felicità degli uomini o all’infelicità. Quando io vi offendo in qualunque modo e con qual si sia mezzo, io non me n’avveggo, se non rarissime volte: come, ordinariamente, se io vi diletto o vi benefico, io non lo so; e non ho fatto, come credete voi, quelle tali cose, o non fo quelle tali azioni, per dilettarvi o giovarvi. E finalmente, se anche mi avvenisse di estinguere tutta la vostra specie, io non me ne avvedrei.
(Giacomo Leopardi, Dialogo della Natura e di un Islandese)
Le premesse di Interstellar, concettualmente, sono diffusamente intessute di poetica Leopardiana e ci pongono di fronte al più spaventoso dei quesiti: cosa accadrebbe se la Terra ci voltasse le spalle e il mondo, così come lo conosciamo, andasse inesorabilmente incontro alla fine?