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Thelma, la recensione della revenge-comedy con June Squibb
Presentato in anteprima mondiale nell’edizione 2024 del Sundance Film Festival, Thelma è una commedia tanto improbabile quanto frizzante che ha quel particolare sapore di casa.
Il film, debutto alla regia di Josh Margolin, fin dalla sua apertura rende chiaro il profondo legame tra Thelma (June Squibb), vivace novantatreenne vedova, e suo nipote Daniel (Fred Hechinger), un ragazzo insicuro, fotografia della sua generazione. Il ragazzo cerca di spiegare pazientemente alla nonna, anche un po’ sorda, come usare il computer e navigare online, destreggiandosi tra video su YouTube ed e-mail. Si intende subito un profondo legame tra i due e una generosa dose di complicità.
Adolescenza d’autore: Girl e Thelma disponibili in home video
Tra le recenti uscite home video a marchio CG Entertainment e Teodora Film troviamo due film molto simili fra loro pur essendo profondamente diversi, entrambi spinti dal forte impulso di raccontare l’adolescenza filtrata dagli occhi del “diverso”. Due pellicole europee, entrambe marcate da una forte impronta autoriale, interessate a raccontare quel difficile passaggio dall’età infantile a quella adulta così come la scoperta della propria sessualità e del proprio “io”. Parliamo dell’interessantissimo film belga Girl e del più oscuro film norvegese Thelma.
Thelma, la recensione
Quello dell’adolescenza e i suoi contrasti, contraddizioni e difficoltà nell’improvviso passaggio da bambini ad adulti è un tema caro non solo alla psicologia, ma anche al mondo del cinema che, attraverso diversi generi e linguaggi narrativi, ne ha spesso raccontato le dinamiche più scabrose e per certi versi inquietanti. Un ulteriore esempio di questo forte interesse e legame si può notare in Thelma, nuovo lavoro di Joachim Trier il quale, rifacendosi in maniera evidente ad un grandissimo classico del passato come Carrie di Brian De Palma, dà vita ad un thriller/horror psicologico che tratta il tema della crescita e della scoperta di un mondo che va al di là degli schemi imposti da una rigida educazione. Potenziale di partenza molto promettente gettato alle ortiche, però, da una storia che implode su se stessa e, seppur supportata da un impianto visivo dal forte impatto e di grande simbolismo, non riesce a esprimere del tutto la carica emotiva e il tormento della giovane protagonista.