The Boy, la recensione

Un’inquietante bambola di porcellana dagli occhi vitrei ma che sembrano vivi, un’opprimente magione vittoriana nelle desolate campagne inglesi e un passato tragico e misterioso che avvolge la famiglia che la abita. Aggiungiamoci una giovane e attraente ragazza americana che scappa dalla sua vita fin troppo movimentata, ed ecco servito The Boy, il nuovo film diretto da William Brent Bell che vede come protagonista la bella Maggie di The Walking Dead, Lauren Cohan, nei nostri cinema da giovedì 12 maggio.

La Cohan veste i panni di Greta, una ragazza americana che scappa da un fidanzato violento e arriva in Inghilterra per ritrovare se stessa. Qui verrà assunta dagli Heelshire, una coppia di vecchi e ricchi coniugi inglesi, come babysitter per il loro piccolo Brahms di soli 8 anni. Una volta a casa della strana coppia, però, Greta si ritrova invece davanti a quella che è soltanto una bambola realistica di porcellana, a grandezza naturale, di un bambino. Non è che il simulacro di un ragazzino morto vent’anni prima in un misterioso incendio che i genitori insistono nel credere che sia il vero Brahms.

THE BOY

Il compito di Greta è quello di badare a Brahms seguendo scrupolosamente una lista di dieci regole: sveglialo, lavalo, nutrilo, cantagli una canzone, farlo studiare, raccontagli una fiaba, non coprirgli il viso, dargli la buona notte con un bacio e, soprattutto, non lasciarlo mai solo. E dopo qualche tempo, Greta si sorprenderà nello scoprire che Brahms non è semplicemente una bambola.

The Boy è un film squisitamente vecchio stile che segue alla lettera, almeno fino ad un certo punto, le ormai ben note regole dell’horror. Si gioca soprattutto con le atmosfere, la tensione, le inquadrature fisse e i buoni vecchi classici salti dalla sedia. La prevedibilità di ogni scena di certo non manca, ma nonostante ciò si conserva comunque nella narrazione una sorta di suspense e una forte suggestione, soprattutto nei momenti in cui la bambola è protagonista della scena.

THE BOY

Un classico horror con una bambola malvagia e una casa che sembra infestata, quindi, ma in realtà The Boy, un po’come Brahms, è più di quello che sembra e ci sorprenderà, diventando un film pieno zeppo di sorprese a pochi minuti dalla fine, dove si cambia decisamente registro.

Una prima parte molto lineare e vintage, ma che non sa di già visto, e una seconda parte, invece, molto più movimentata e sorprendente che capovolge di netto il punto di vista dello spettatore. Ecco, quindi, un film horror diverso dal solito ma allo stesso tempo fedele al genere.

Rita Guitto

PRO CONTRO
  • Le atmosfere da vecchio film horror.
  • Un colpo di scena che ribalta completamente il registro del film.
  • Ci mette un po’ a ingranare.
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Valutazione: 7.0/10 (su un totale di 1 voto)
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Valutazione: +1 (da 1 voto)
The Boy, la recensione, 7.0 out of 10 based on 1 rating

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