The Broken Key: incontro con l’autore e il cast

Francois Truffaut l’ha detto meglio di tutti, in un pezzo pubblicato su Esquire verso la fine degli anni ’60: ogni regista ha ragione dal suo punto di vista. Basterebbe questo per perdonare l’ardore fondamentalista con cui Louis Nero, all’atto di presentare alla stampa il suo nuovo The Broken Key, liquida la questione:“L’idea del cinema come forma d’intrattenimento non mi ha mai preso. Il cinema esiste in quanto arte. Il mio scopo di artista è quello di sollevare delle domande, senza preoccuparmi minimamente di procurare le risposte. Propongo interrogativi e li rivolgo allo spettatore, che è libero di apprezzare il film o meno”.

The Broken Key è in effetti un horror/sci-fi sui generis, venato di spritualità e soprannaturale.

In un cast che annovera una pletora di nomi di culto che vanno da Rutger Hauer a Geraldine Chaplin al tarantiniano Michael Madsen e fermiamoci qui ma si potrebbe proseguire, la presenza di un pezzo da novanta del cinema di casa nostra come Franco Nero non passa comunque inosservata.

“In effetti questo è un film particolare, un film di genere ma intellettuale, perché tale è il suo regista. Le riprese mi hanno tenuto impegnato per qualche giorno su un caicco sull’Isola d’Elba. Delle belle giornate”.

Non si fa attendere la risposta dell’autore di The Broken Key a proposito del suo cast numerosissimo:

“Non è stato poi così difficile ottenere tutti questi nomi. Un primo contatto con gli agenti, il feedback è stato positivo, detto fatto. Con Franco però è diverso” aggiunge Louis Nero “Ho firmato un contratto con lui, qualche anno fa, per cui devo farlo recitare con me se no mi gambizza! Scherzi a parte, ho scoperto con gli anni che gli attori più grandi sono poi quelli che se la tirano di meno. Il vero attore è umile. Si può anche litigare, bisogna essere pronti a entrare in battaglia, ma poi quello che conta è discutere con l’attore e costruire il personaggio”.

A chi si interroga sul perchè un film italiano debba essere girato in lingua inglese (nel 2017!) la risposta è tranchant:

“Non è che ci sia molta scelta, se si vuole far girare il film. Ormai quasi nessuno parla più italiano, nemmeno in Italia”.

Nel paese dei cinepanettoni, delle commedie in serie e del cinema d’autore un po’ sprezzante verso il popolino il percorso autoriale di Louis Nero fa effetto per l’intransigente follia di un autore che vuole fare le cose a modo suo. Scrivendo, dirigendo, producendo.

“Dal punto di vista produttivo il film è stato un parto. Non voglio parlare dei costi, comunque le difficoltà sono state tante. Penso agli effetti speciali, che se all’estero son difficili da realizzare qui da noi è quasi impossibile. Ho voluto un’orchestra dal vero con 100 elementi, non lo fa più nessuno, perché volevo una musica imponente. E poi, tutti i panini per Franco!”.

Il cumulo di riferimenti pittorici / letterari / archeologici / mistico – esoterici (anche se il regista rifiuta l’ultimo aggettivo) rischiano di soffocare il film e allontanare lo spettatore non addentro alla materia. Risponde in proposito la protagonista femminile Diana Dell’Erba:

“Come nella migliore tradizione hollywoodiana, The Broken Key vanta una molteplicità di letture. Credo sia un po’ il genere di film che merita più di una visione. È un po’ come se ogni personaggio fosse il simbolo e un tassello di ciò che l’uomo può e dovrebbe essere, per migliorare e raggiungere la felicità”.

Chiude Louis Nero “ Vedo il film come un viaggio dell’eroe. Il protagonista si chiama Arthur per omaggiare il ciclo della Tavola Rotonda. Ha un percorso da affrontare, degli ostacoli da superare e degli amici che gli si raccolgono intorno. La storia è maturata da un certo stato d’animo. Per molto tempo ho visto ogni cosa come un ostacolo insormontabile. Devo alzarmi la mattina? Ostacolo. Devo fare un esame all’università? Ostacolo. Poi però ho cominciato a rendermi conto che non valeva la pena di prendersela tanto per cose che accadono comunque, sulle quali non possiamo che esercitare un controllo parziale. Ho un percorso da regista che va avanti da quasi vent’anni, ho fatto buoni film, film meno buoni, roba inguardabile. Posso parlare solo di quello che so. Mi andava di girare questo film e mi sono detto, perché non farlo? E l’ho fatto”.

The Broken Key sarà nei cinema dal 16 novembre, distribuisce L’AltroFilm.

A cura di Francesco Costantini

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