TSplusF20. The Blackout, la recensione

E buio fu. Senza alcun preavviso tutto il pianeta cade nell’oscurità, eccezion fatta che per una piccola zona circolare, il “Cerchio della Vita”. No, non è Ivana Spagna a difendere l’ultimo bastione dell’umanità, ma un plotone di soldati russi armati fino ai denti. The Blackout di Egor Baranov è un blockbuster militaresco, prolisso e sconclusionato. Lo salvano dal disastro un’ottima produzione e una svolta sci-fi interessante (per quanto non inedita).

Impossibilitati a comunicare con il resto del mondo, i superstiti si affidano alle forze militari per comprendere la natura della catastrofe. Il Cerchio della Vita comprende una piccola porzione di Russia e di altri stati est europei, sui quali il film eviterà di soffermarsi. A combattere il misterioso nemico saranno soltanto i coraggiosi eroi dell’esercito sovietico. In particolare, seguiremo due di loro: il primo (Aleksey Chadov) è il classico soldatino, “un duro”, come eloquentemente lo descriverà la sua bella; il secondo (Petr Fedorov) è più cinico, disilluso, ma non per questo meno duro. A seguire a ruota abbiamo i due interessi romantici dei protagonisti, un medico (Lukerya Ilchenko) e una giornalista (Svetlana Ivanova), le quali non aggiungeranno al film molto più di quanto non abbiamo già detto con questa frase.

The Blackout

L’opacità dei protagonisti è uno dei problemi di The Blackout. Viene fatto un tentativo per approfondirli, ma, nonostante il minutaggio generoso, si finisce per differenziare le due coppie solo per il fatto che due stanno già insieme, due ancora no. Il personaggio meglio tratteggiato è certamente quello interpretato da Fedorov: batte l’altro sia per profondità che per screen-time, al punto che viene da domandarsi se non potesse essere il protagonista assoluto. La tendenza all’esagerazione si nota anche nelle sottotrame, numerose e gestite di fretta. Non stupisce sapere che, nelle idee iniziali, The Blackout dovesse essere una serie di film, o una serie televisiva. La pandemia lo ha costretto allo stand alone, ma è prevista la produzione di una miniserie che porterà avanti la vicenda.

The Blackout

Non che ce ne fosse il bisogno: pur con i suoi difetti, il finale dona a The Blackout una chiusura soddisfacente, in bizzarro contrasto tematico con il resto del film. Un messaggio di pace veicolato da un film genuinamente compiaciuto dai marzialismi.

Non ci sono solo note negative: nonostante la lunghezza il film non annoia, nella prima parte facendo leva sul mistero, nella seconda sulla classica “corsa verso il cattivo”. Per quanto il taglio di una ventina di minuti avrebbe giovato. Il comparto tecnico è d’eccezione, può rivaleggiare senza problemi con le produzioni hollywoodiane, se passiamo oltre al montaggio talvolta un po’ confusionario. Non mancano scene d’azione ben riuscite. L’elemento fantascientifico è fumettistico, tanto da strappare un paio di risate involontarie, ma l’idea che si porta dietro è tutt’altro che malvagia.

The Blackout

È buffo come un film russo finisca per essere quella che definiremmo una “americanata”. Con la differenza che le americanate recenti tendono a essere più consapevoli dei tempi che corrono e hanno smussato i “machismi”. The Blackout è paternalista, maschilista, innamorato del suono di un mitra che si scarica e della lucida armatura di cui riveste i suoi soldati.

Alessio Arbustini

PRO CONTRO
  • Ottimo comparto tecnico.
  • Alcune scene d’azione restano impresse.
  • Si fa portatore di un messaggio positivo.
  • Storia e personaggi perlopiù mal gestiti.
  • Se non siete dei fan sfegatati dei film militari, questo vi sembrerà interminabile.
  • Il messaggio positivo è presentato in una confezione che in parte lo sconfessa.
VN:R_N [1.9.22_1171]
Valutazione: 5.0/10 (su un totale di 1 voto)
VN:F [1.9.22_1171]
Valutazione: +1 (da 1 voto)
TSplusF20. The Blackout, la recensione, 5.0 out of 10 based on 1 rating

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Questo sito usa Akismet per ridurre lo spam. Scopri come i tuoi dati vengono elaborati.