Un Momento di Follia, la recensione

Il ‘momento di follia’ di Laurent (Vincent Cassel), affascinante padre single, arriva inaspettatamente un’estate, in vacanza sulle coste della Corsica. Complice la luna piena e qualche bicchiere di troppo, trascorre una bollente notte d’amore in spiaggia con la provocante diciassettenne Louna (Lola Le Lann), figlia del suo migliore amico Antoine (François Cluzet) e confidente della sua, Marie (Alice Isaaz).
Le conseguenze sono prevedibilmente disastrose: Louna si innamora immediatamente, Laurent vorrebbe dimenticare tutto ed è terrorizzato dall’idea che Antoine possa scoprire che il misterioso uomo adulto che ha sedotto la sua bambina è proprio lui…

Un Momento di Follia, con la regia del Jean-François Richet di Nemico Pubblico N. 1 e la presenza, nel cast, di due pezzi da novanta del cinema d’oltralpe, è il remake della commedia Un moment d’egarement, diretta nel 1977 da Claude Berri. Un’operazione cinematografica che in patria, box office alla mano, ha davvero fatto fuochi e fiamme ma che, nel Bel Paese, dubitiamo fortemente possa incontrare la stessa fortuna.

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Il motore della vicenda certamente non spicca per originalità né freschezza, lasciando immediatamente intuire dove si andrà a parare. Pertanto, solo una narrazione insolita, risvolti originali o approfondimenti di qualche spessore avrebbero potuto risollevare le sorti di un prodotto che, in tutta onestà, urla ‘già visto’ da ogni fibra. Purtroppo non c’è niente di simile. La liaison-lampo tra l’ultra quarantenne che s’illude di essere ancora un giovanotto e la maliziosa minorenne innesca una bomba a orologeria che andrà inevitabilmente a minare gli equilibri psico-familiari del quartetto in villeggiatura. Tuttavia, gli esiti non potrebbero essere più banali.

Louna si trasforma in un’insopportabile stalker; Antoine dà di matto pur di individuare chi ha messo le mani addosso alla sua piccola; siparietti grotteschi che si sprecano e sottintesi che cadono nel vuoto. Accanto a una comicità infantile e stantia, che raramente regala un sorriso, trova spazio una scrittura di dialoghi diretta e senza fronzoli ma ben lontana dall’essere brillante. Anche le relazioni tra i personaggi, le dinamiche delicatamente complesse in cui si ritrovano coinvolti, avrebbero meritato un’indagine più accurata.

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Un Momento di Follia è, in primis, una storia di amicizia tradita e fiducia infranta. Questo vale non solo per Antoine e Laurent, così diversi eppure così legati, ma anche per Marie, doppiamente ferita dal padre e da Louna. Le interpretazioni di Cluzet e Cassel – nervosa e instabile la prima, sorniona e intimidita la seconda – sono senza dubbio impeccabili, massimamente nei duetti. E’ curioso, poi, che François Cluzet, che in Piccole Bugie tra Amici imprecava contro le faine (ospiti indesiderate nella sua casa delle vacanze), stavolta brandisca il fucile contro i cinghiali. A causa, però, di una sceneggiatura superficiale, le sfaccettature del rapporto tra Antoine e Laurent non vengono mai davvero approfondite.

A tal proposito, soltanto l’epilogo regala un’emozione e risolleva in parte il giudizio sul film. Star indiscussa di quest’ultimo è la giovane Alice Isaaz, della quale certamente sentiremo parlare ancora. Eccezionalmente espressiva e talmente intensa da rubare la scena anche all’esordiente Le Lann, protagonista dell’intreccio erotico, la bionda attrice racconta la sofferente incredulità e la disperata confusione di Marie attraverso fulminei scatti d’ira e sguardi più incisivi di qualsiasi parola. E’ certamente lei l’elemento più interessante di una storia altrimenti piuttosto insipida.

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Pubblicizzata in Italia come ‘la commedia che ha scandalizzato la Francia’, la pellicola di Richet ha davvero ben poco con cui lasciarci scossi o turbati. Purtroppo o per fortuna, un uomo che si concede un’avventura con una ragazza molto più giovane non è più motivo di shock da un bel pezzo. Si tratta della figlia del più caro amico, certo, e questo aggiunge infinite implicazioni all’accaduto. Il regista, a onor del vero, si astiene da qualsiasi giudizio morale, ma finisce per peccare nel senso opposto. Se a tali spunti, infatti, non viene concessa la necessaria profondità di contenuti, se le gravi ripercussioni di un gesto istintivo non sono che fiacche gag sopra le righe, cosa resta allo spettatore oltre al nudo integrale di una bella ragazza che si tuffa in mare al chiaro di luna?

Chiara Carnà

PRO CONTRO
  • L’interpretazione della promettente Alice Isaaz.
  • L’epilogo fa recuperare qualche punto alla commedia.
  • I duetti Cassel-Cluzet.
  • Film assolutamente prevedibile.
  • Comicità fiacca e indagine introspettiva praticamente inesistente.
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Valutazione: 5.0/10 (su un totale di 1 voto)
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Valutazione: +9 (da 9 voti)
Un Momento di Follia, la recensione, 5.0 out of 10 based on 1 rating

One Response to Un Momento di Follia, la recensione

  1. Max ha detto:

    Personalmente a me il film è piaciuto molto. Sorvolo sulle critiche catto-bacchettone, pregiudiziali nonchè condite da luoghi comuni a iosa. Anche perchè, l’argomento in questione è vecchio come il mondo, per cui, direi sdoganato. Ma davvero ancora ci si scandalizza? Ma dai…
    Fra l’altro, la versione del 1977, diciamo quella “originale”, è più spinta di quella del film in oggetto dove il protagonista maschile “cede” solo una volta. Mentre in quello precedente c’è proprio la relazione fra i due protagonisti.
    Un po’ di leggerezza non fà mai male, e la pellicola stessa è in linea con le classiche commedie d’oltralpe: tant’è vero che in Francia il film è stato un successone.
    Da notare la sensualità di Lola Le Lann, ma le espressioni dei protagonisti nei vari momenti del film sono divertenti e molto eloquenti.
    Belle musiche, bella fotografia, per non parlare poi della splendida location in Corsica.
    Non stiamo di certo parlando di un film da oscar, ma gli attori (fra i quali due colonne portanti del cinema francese attuale), secondo me si sono calati bene nella loro parte, ed ecco il perchè del mio giudizio positivo.

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