Venezia 72. Looking for Grace

Un applauso praticamente muto chiude la proiezione del primo film in concorso. Primo film diretto da una donna: l’australiana Sue Brooks.

Looking for Grace è, innanzitutto, un film che si evolve parecchio pericolosamente nel corso del suo farsi. Inizia come un road-movie che non ha proprio nulla di nuovo e diventa poi qualcosa di più. La quindicenne Grace scappa di casa, rubando 7000 dollari dalla cassaforte del padre, insieme all’amica Sapphire. Ma il film non segue le vicende delle due ribelli in fuga, ma quelle dei loro familiari, attraverso una scansione in capitoli che vengono presentati come una serie di micro-storie.

Le micro-storie funzionano bene e, mano a mano che il film va avanti, emergono alcune verità nascoste nella tranquilla vita cittadina, che ci viene mostrata come un oggetto estraneo. Per questo, la m.d.p. filma spesso i personaggi da fuori, è spesso collocata sulla soglia delle porte.

I dialoghi oscillano tra l’essere credibili e l’essere comici quando invece dovrebbero drammatizzare (c’è stata perfino qualche risata in sala). Il vero problema dei dialoghi è che la m.d.p. vorrebbe offrirceli come scorci, come frammenti di conversazione, ma sono effettivamente troppo lunghi per poter essere percepiti come tali. E, a questo punto, la posizione della m.d.p. stona.

Looking for Grace

Il fatto che l’improvvisa scomparsa di Grace diventi un pretesto per una specie di vivisezione dei personaggi secondari funziona, ma dal ritrovamento di Grace in poi il film cessa di avere senso.

Ed è anche un film visivamente ambizioso, che deve molto al cinema di Gus van Sant. Soprattutto Elephant e Belli e dannati.

Il talento di Sue Brooks, comunque, si nota e potrebbe anche essere l’erede di Jane Campion.

In sostanza, il film cerca la grazia per tutto il tempo, ma finisce, invece, per crashare.

Claudio Rugiero

PRO CONTRO
  • Il fatto che la regista tenti di rompere un po’ lo stereotipo del road-movie.
  • Usa un linguaggio visivo contemporaneo: sembra un po’ ispirarsi alle serie TV nello stile.
  • La scelta delle inquadrature,
  • Il finale rovina parecchio il film.
  • Il film fa fatica ad emergere.
  • E’ carente di climax.

 

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Venezia 72. Looking for Grace, 5.0 out of 10 based on 1 rating

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