Voyage of Time – Il cammino della vita, la recensione

Presentato alla 73^ Mostra Internazionale del Cinema di Venezia, Voyage of Time – Il cammino della vita è il primo documentario diretto da Terrence Mallick, realizzato con un doppio montaggio: una versione da un’ora e mezza, l’altra della durata di quarantacinque minuti. A distanza di oltre cinque anni, il film di Malick arriva anche nei nostri cinema, nella sua versione lunga, distribuito dal 3 marzo 2022 da Double Line in collaborazione con Lo Scrittoio.

Schermo nero. Una voce narrante che invoca la “Madre.” Così inizia il nuovo film del regista texano, con un potente richiamo al Pianeta. Poi il buio scompare ed è tutto un’inondazione di colori. Dalle forme invertebrate ai gayser islandesi, la serie di immagini che scorrono senza sosta per novanta minuti riguardano le più disparate forme che vivono e hanno vissuto sulla Terra (inclusi dinosauri e uomini primitivi).

E il fine di quest’opera risponde all’esigenza da parte del suo autore di dare un valore significativo a tutto ciò che abita il Mondo, all’insieme degli accadimenti che spesso l’uomo trascura, preso dal proprio egocentrismo, ma che costituiscono anche la base della vita dell’uomo.

Voyage of time

In tal senso, questo primo tentativo (a dir poco riuscito) di documentario è una continua ricerca in pieno stile Malick. Anche nel suo precedente lungometraggio The Tree Of Life (Palma d’Oro a Cannes nel 2011), infatti, la narrazione per immagini era accompagnata da una voce narrante, e anche in quel caso il legame che veniva sottolineato era quello tra l’uomo e il Pianeta. Con la differenza che in Voyage Of Time non c’è narrazione contemporanea, solo alcuni video (effettuati con il cellulare, la cui bassa qualità si contrappone all’alta definizione usata nelle riprese riguardanti il mondo animale e quello della Natura) che ritraggono la povertà nel Terzo Mondo.

E a tal proposito sorge un dubbio: come accaduto anche in Spira Mirabilis (in concorso lo stesso anno a Venezia)perché le immagini presentate non seguono il filo di un’unica storia, che continua a fluire e trova una sua fine, per poi cedere lo spazio a quella successiva?

Voyage of Time

Se, diversamente dal documentario dei due registi italiani, qui lo spettatore non è disturbato da più fili narrativi che si sovrappongono di continuo, ciò comunque lascia aperta una questione: è vero che tutte le forme viventi abitano lo stesso luogo, la Terra, ma non sarebbe stato più coerente seguire la nascita delle forme viventi nell’effettivo ordine in cui esse sono comparse?

Roberto Zagarese

PRO CONTRO
  • Effetti Speciali.
  • Fotografia.
  • Potenza delle immagini.
  • Le immagini non seguono un ordine temporale ben preciso.
VN:R_N [1.9.22_1171]
Valutazione: 7.0/10 (su un totale di 1 voto)
VN:F [1.9.22_1171]
Valutazione: 0 (da 0 voti)
Voyage of Time - Il cammino della vita, la recensione, 7.0 out of 10 based on 1 rating

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Questo sito usa Akismet per ridurre lo spam. Scopri come i tuoi dati vengono elaborati.