Vincent Cassel a Roma racconta il suo ‘momento di follia’

Nella commedia Un Momento di Follia, in sala dal 24 marzo, è un affascinante padre single che si concede una notte di follie con la figlia minorenne del suo migliore amico. Di persona, un sornione e divertito Vincent Cassel, quasi inconsapevole del proprio charme magnetico, racconta – in perfetto italiano – di come in effetti assomigli al suo personaggio, Laurent: “Cerco anch’io di essere aperto, come genitore. Sono un papà-mamma: i papà di una volta non stavano vicino ai propri figli come accade oggi. Spero che le mie figlie mi conosceranno meglio di quanto io non abbia conosciuto mio padre. Oggi ci sono donne con le palle e uomini con le regole: buffo no?”

Un Momento di Follia, in cui Cassel recita accanto al François Cluzet di Quasi Amici, è diretto da Jean-François Richet ed è il remake del film del 1977 di Claude Berri. Una liaison tra una diciassettenne e un uomo adulto, oggi, non fa certo scandalo come quasi quarant’anni fa, e su questo Cassel concorda: “Sono circondato da diciottenni che cercano di sedurmi! (ride) Non credo che sia scandaloso che uomini di 45 anni – come nel caso di Laurent – vadano con le più giovani. Nel film Louna ha 17 anni, è vero che non è maggiorenne, ma è consenziente. Al centro del film c’è il tradimento di un’amicizia. Laurent e Antoine sono migliori amici, come le loro figlie. Laurent si sente mortalmente colpevole verso il proprio amico e la propria figlia. Non è cattivo, piuttosto è un vigliacco. Alla fine, però, trova la forza e il coraggio di confrontarsi con il suo amico e con sua figlia”.

Vincent Cassel si astiene, dunque, dal condannare moralmente il suo personaggio per essersi lasciato sedurre da una ragazzina. Ma se capitasse a lui, da padre, di trovarsi nei panni di Antoine o di Laurent nella vita reale?
“Penso reagirei esattamente come il mio personaggio: io la figlia di un amico neppure la vedo come donna, almeno ci provo… Se invece fosse una delle mie figlie a frequentare un cinquantenne, non so come reagirei. Proviamo a osservare la cosa da un altro punto di vista: un uomo di 50 anni può avere un figlio da una ragazza di 18. Il contrario è fisiologicamente impossibile. Per questo si parla più di uomini maturi con ragazzine che non di donne mature con ragazzi, sebbene sia anche questa un’opzione sempre più frequentata. L’importante è – a mio avviso – eliminare qualsiasi moralismo da queste realtà, che vanno considerate caso per caso”.

Per quanto riguarda i progetti futuri, l’agenda dell’attore francese (anzi, ‘parigino’, come si definisce con orgoglio) è più densa che mai: “Mille film, per fortuna. Dal nuovo Jason Bourne di Greengrass a due film brasiliani, dal nuovo lavoro di Xavier Dolan a un biopic su Paul Gauguin che girerò a Tahiti. E poi, sarò ancora diretto da Richet. Continuo a preferire il cinema alle serie tv, nonostante le numerose proposte. Sarà per quel senso di libertà che il cinema riesce a offrire. Mi piace cambiare sempre: quando fai un film, dopo le riprese puoi scappare e non restare imprigionato nella serialità. E poi continuo ad adorare il grande schermo, bando agli smartphone-dipendenti!”


Chiara Carnà

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