Extreme Jukebox: recensione del film e del DVD della horror-rock-comedy

Presentato al Fantafestival di Roma nell’ormai lontano 2013, Extreme Jukebox, opera prima del genovese Alberto Bogo, arriva solo ora in home video in Italia grazie alla sinergia distributiva delle etichette indipendenti Digitmovies e Home Movies. Un riuscito miscuglio tra horror-slasher e commedia rock che sembra attingere dalla gloriosa tradizione del cinema horror anni ’80, richiamato dal look dei personaggi, dall’estetica generale del film, dalla fantasia nella messa in scena degli omicidi e dalla fondamentale importanza del bodycount.

Infatti, non può che venire alla mente dello spettatore esperto il cult Morte a 33 giri (1986) di Charles Martin Smith, per via della centralità del disco maledetto, ma il film di Bogo prende poi una sua specifica identità che ne fa un’opera del tutto originale, tendente a mescolare con ironia sia i luoghi comuni del cinema horror (slasher in particolare), sia della musica rock, intesa sia come messa alla berlina di vizi e virtù di chi quella musica la fa, sia di chi la ascolta. Il risultato è divertente e divertito, il film è ricchissimo di trovare geniali che non si esauriscono al solo gusto citazionistico, ma anche alla costruzione di elaborate scene di omicidio che vedono come armi d’offesa fantasiosi attrezzi musicali modificati per uccidere, come il microfono arpione e la chitarra-ascia.

Extreme Jukebox

In una città del nord Italia un serial killer che i media battezzano Naughty Rocky Boy sta mietendo vittime nell’ambiente della musica rock, colpendo musicisti e fan. Mentre la polizia indaga, il rocker in ascesa Jesse Cake è invece ossessionato dal mito di David Crystal, un musicista ormai morto da trent’anni che sembra aver lasciato come testamento un pezzo inedito inciso su un disco maledetto. Trovato il disco nella vecchia abitazione in cui Crystal passò i suoi ultimi giorni, Jesse lo ascolta per farsi ispirare dalla sua musica, scatenando così la presunta maledizione che implica il risveglio di un’anima dannata dall’aldilà. Naughty Rocky Boy sarà forse collegato al disco maledetto di David Crystal?

Extreme Jukebox

Lo spirito follemente anarchico che si evince chiaramente dalla visione di Extreme Jukebox si estende anche a una destrutturazione narrativa della vicenda. Alberto Bogo e Andrea Lionetti (anche co-produttore) scrivono il film in maniera volutamente sgangherata, dividendolo in capitoli e costruendo un melting pot di situazioni disordinate che soffrono di un sovraffollamento di personaggi, che entrano e escono di scena repentinamente e disordinatamente.

Le vicende che interessano Naughty Rocky Boy e il disco maledetto sono costantemente legate tra loro e allo stesso tempo del tutto differenti, portando a una ironica tripartizione del serial killer e a una natura reale e soprannaturale dello stesso. A dimostrazione che l’assurdo svolgimento del plot è assolutamente voluto, ci sono alcune intelligenti trovate, come la scena del “funeral pool-party”, o alcuni dialoghi ben scritti e realmente divertenti come quelli che affollano le scene tratte dalle news di NTV (con tanto di ironici crawl subliminali) o il delirante monologo di David Crystal sul concetto di disco maledetto durante il viaggio onirico/psichedelico di Chloe.

Extreme Jukebox

Non mancano cammei di illustri personalità italiane della musica, come Pino Scotto, che interpreta il prete rock Don Zappa, e Terence Holler nella parte di un commentatore tv. Mentre le citazioni musicali davvero si sprecano e coinvolgono perfino il look del killer che nella sua smorfia linguacciuta non può che richiamare Gene Simmons dei Kiss.

Piccola critica però va mossa al connubio sex & gore, imprescindibile per i film slasher anni ’80 e qui riproposto solo in parte. Qualche scena sanguinolenta c’è, ma sicuramente si poteva tranquillamente eccedere, vista l’impronta sopra le righe di tutto il film, mentre non si perdona la mancanza di scene sexy, elemento topico di questi film, accennato nell’introduzione ma poi del tutto abbandonato.

Come ci si aspetterebbe da un film a tutto rock, la colonna sonora è un piacere per le orecchie di ogni spettatore rocker.

Extreme Jukebox

IL DVD DI EXTREME JUKEBOX

Digitmovies porta il primo film di Bogo nelle nostre collezioni horror distribuendo il solo formato DVD, a differenza, ad esempio, del suo secondo lungometraggio, Terror Take Away, che è stato rilasciato anche in alta definizione. Un prodotto comunque dignitosissimo che sfrutta al meglio quello che il formato DVD può offrire. Video molto attendo al dettaglio, con una buona cura generale che è un po’ penalizzato giusto dal “prematuro invecchiamento” dell’immagine, che tende a una illuminazione innaturale, dato dalle strumentazioni digitali con cui è stato realizzato ormai sette anni fa. Stessa cosa, ovviamente, si verifica con l’audio, che presenta qualche squilibrio tra dialoghi e musiche, ma comunque ottimizzato per la codifica audio (è un Dolby Digital 2.0) del DVD.

Extreme Jukebox

Benissimo i contenuti extra, abbondanti ed esaustivi, tra cui abbiamo un lunghissimo backstage (Inside Extreme Jukebox) della durata di ben 55 minuti, con momenti rubati sul set e interviste ai realizzatori; 7 anni dopo è una featurette di 25 minuti realizzata in occasione dell’uscita di questo DVD che ripercorre la realizzazione del film andando a ripescarne i protagonisti. Pino Scotto racconta è una breve intervista (3 minuti) al pittoresco esperto di musica che si è prestato a interpretare un ruolo. Concludono la sezione extra il trailer e la galleria fotografica.

Roberto Giacomelli

EXTREME JUKEBOX di Alberto Bogo

Formato: DVD

Label: Digitmovies/Home Movies

Video: 1.78:1 (16/9)

Audio: Dolby Digital 2.0 Italiano

Sottotitoli: Italiano, Inglese

Extra: Inside Extreme Jukebox, 7 anni dopo, Pino Scotto racconta, Trailer, Galleria fotografica

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