Godzilla vs Kong, la recensione

Dopo una lunga fase produttiva durata ben tre anni e un tribolatissimo iter distributivo minato dalla chiusura dei cinema a causa dell’emergenza sanitaria, l’atteso Godzilla vs Kong vede finalmente la luce ma in Italia, purtroppo, solamente in distribuzione digitale. Un vero peccato non poter assistere a questo epico scontro sul grande schermo, formato per il quale il film è stato pensato e sul quale andrebbe fruito, perché il quarto capitolo del MonsterVerse, nonché cross-over tra le due saghe fantastiche, è un film davvero eccezionale per ogni vero amante del monster-movie ed è anche il primo vero blockbuster di reale valore qualitativo a trovare una distribuzione da molti mesi a questa parte.

Avevamo lasciato il caro Kong su Skull Island, vincitore di un poderoso scontro contro lo ‘Strisciateschi’ alpha e Re del suo habitat, ma lo ritroviamo una quarantina di anni dopo, cresciuto e tenuto in cattività dalla Monarch in un ecosistema artificiale negli abissi marini in compagnia di un’orfanella originaria di Skull Island che sa comunicare con lui e sa tenerlo a bada.

Avevamo lasciato invece Godzilla Re incontrastato dei Titani sulla superficie terrestre dopo aver sconfitto il drago a tre teste Ghidorah e ora lo vediamo aggirarsi al largo della Florida fino a radere a suolo Pensacola, accanendosi contro la sede della Apex Cybernetics, azienda leader nella ricerca scientifica applicata alle scoperte criptozoologiche.

Godzilla vs Kong

Abbiamo due Titani Alpha, dunque, due “kings of monsters” destinati a inevitabilmente a incontrarsi e scontrarsi: ed è proprio questo scontro ad essere agevolato dagli esseri umani che vedono in Kong l’unica arma per frenare l’irruento ritorno di Godzilla, inspiegabilmente aggressivo e distruttivo.

I risvolti narrativi di Godzilla vs Kong sono stati ampiamente anticipati, a volte anche in maniera fin troppo dettagliata, dal merchandising e dallo stesso materiale promozionale distribuito da Warner Bros. ma preferiamo comunque non dilungarci sulla trama e su cosa accade e chi compare in questo film perché ogni minimo elemento, anche quello più irrilevante per i “profani” del monster-movie, è piacevole da scoprire gradualmente durante la visione di questo poderoso cross-over.

Godzilla vs Kong

L’opera iniziata dal bellissimo Godzilla di Gareth Edwards nel 2014 e proseguita nel 2017 con l’altrettanto riuscito Kong: Skull Island di Jordan Vogt-Roberts in Godzilla vs Kong arriva a un punto cruciale. La sceneggiatura di Eric Pearson e Max Borenstein (da un soggetto di Terry Rossio, Michael Dougherty e Zach Shields) unisce ogni tassello dell’enorme mosaico costruito in questi anni e porta i due Titani al centro di una vicenda in cui il focus sono, appunto, i mostri e l’enorme fascino che questi sono riusciti a trasmettere nel riuscito tentativo di proporli alle nuove generazioni. Godzilla vs Kong non lascia niente al caso, ogni indizio disseminato nei precedenti film ha qui un esito e conduce a un finale tanto appagante dal punto di vista narrativo e spettacolare quanto aperto a nuove prospettive future. Il tutto avviene sempre con un enorme rispetto che gli autori mostrano verso le proprietà intellettuali (soprattutto quelle blindate della Toho) con cui si stanno confrontando e la loro mitologia.

Godzilla vs Kong

Come era già accaduto in Godzilla II: King of Monsters, a uscirne “sconfitti” sono i personaggi umani, forse troppi per le due ore di durata, con la conseguenza che le loro storie non vengono approfondite a dovere e l’interesse primario dell’opera è chiaramente il “mostrum”. Così l’antropologa Ilene Andrews interpretata da Rebecca Hall, il geologo Nathan Lind che ha il volto di Alexander Skarsgård e Walter Simmons, fondatore dell’Apex Cybernetics impersonato da Demian Bichir hanno quella caratterizzazione basic che ci dice l’essenziale. Ovvero, Ilene è altruista, empatica e attenta alle creature con cui lavora, Nathan è l’eroe riluttante, burbero ma di buon cuore e Simmons è l’uomo d’affari attaccatissimo alla sua figlia/discepola Maya (la bellissima Eiza Gonzàlez) e ha qualcosa da nascondere. Ma basta così. E anche la backstory che coinvolge Millie Bobby Brown e Kyle Chandler, già protagonisti di Godzilla II, è utile solo a portare lo spettatore verso un colpo di scena. Ma con il minutaggio relativamente esiguo a disposizione era inevitabile che qualcosa dovesse essere sacrificato e, fortunatamente, quel qualcosa non è stato il minutaggio dedicato ai mostri e alla loro azione distruttiva.

Godzilla vs Kong

Lo scontro nell’oceano sulla portaerei e quello a Hong Kong sono spettacolari e coreografati con un gusto estetico eccezionale, che pone molta attenzione alle scenografie e alla regia. Si vede che il buon Adam Wingard, già regista di film horror di pregio come You’re Next e Blair Witch, ha studiato il nuovo classico del kaiju-eiga occidentale Pacific Rim e ha dato vita a una riuscita variante – soprattutto dal punto di vista estetico – delle dinamiche di combattimento corpo a corpo viste nel blockbuster di Guillermo Del Toro. Anche la lunghissima sequenza nella Terra Cava ha un particolare appeal che punta molto sull’enorme lavoro di design scenografico, dando vita a un “mondo nel mondo” che non può che far pensare all’immaginario di Jules Verne.

Insomma, Godzilla vs Kong riesce a centrare gli obiettivi prefissati: ha combattimenti feroci, creature mostruose e in quanto scontro ha un vincitore e un vinto; è capace, dunque, toccare le giuste corde che sanno far battere il cuoricino di ogni vero appassionato di cinema dei mostri. Sembra superfluo precisarlo, ma Godzilla vs Kong di Adam Wingard non ha nessun legame con Il trionfo di King Kong (1962) di Ishirō Honda, che già aveva messo in scena lo scontro tra i due titani.

Godzilla vs Kong

Godzilla vs Kong è disponibile in esclusiva digitale dal 6 maggio per l’acquisto e il noleggio premium (quindi con prezzo maggiorato) su Apple Tv app, Amazon Prime Video, Youtube, Google Play, TIMVISION, Chili, Rakuten TV, PlayStation Store, Microsoft Film & TV e per il noleggio premium su Sky Primafila e Mediaset Play Infinity.

Roberto Giacomelli

PRO CONTRO
  • Due leggende dell’immaginario popolare fantastico si scontrano e il risultato è davvero eccezionale.
  • A livello scenografico e coreografico (lo scontro tra i due mostri) questo film è il massimo che si potesse chiedere.
  • Tutti i nodi lasciati irrisoluti nei tre film precedenti qui vengono al pettine.
  • Il design di Godzilla, di Kong e di tutti gli altri mostri che compaiono.
  • La componente umana, come accadeva in Godzilla II, ne esce un po’ sacrificata.

Di seguito potete vedere i primi 10 minuti del film.

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Valutazione: 8.5/10 (su un totale di 2 voti)
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Valutazione: +1 (da 1 voto)
Godzilla vs Kong, la recensione, 8.5 out of 10 based on 2 ratings

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