Archivio tag: rebecca hall
Godzilla e Kong – Il nuovo impero, la recensione
Nell’anno in cui Godzilla vince un Oscar grazie al magnifico lavoro svolto dal team del nipponico Godzilla Minus One, il lucertolone nato nel 1954 nel capolavoro di Ishirō Honda per esorcizzare la minaccia nucleare torna sul grande schermo per il nuovo capitolo del MonsterVerse, per la precisione il quinto, Godzilla e Kong – Il nuovo impero. In cabina di regia c’è, per la seconda volta di seguito, il simpatico Adam Wingard che dopo Godzilla vs Kong ci ha preso gusto a far incontrare e scontrare i due titani in gargantueschi cross-over.
The Night House – La casa oscura, la recensione
Qualsiasi forma d’arte, qualunque sia la sua natura e il suo obiettivo, segue un percorso evolutivo che la porta a cambiare aspetto, stile e percezione sia nel fruitore che in chi si fa carico di trasmettere, attraverso le proprie opere, emozioni e frammenti di sé e della realtà che ci circonda. Un’evoluzione da cui non sfugge nemmeno il cinema horror che negli ultimi anni, come detto più volte, sta vivendo un cambiamento radicale grazie a giovani registi i quali, mossi dalla voglia di lasciare un proprio marchio indelebile e rivoluzionare schemi ben radicati, hanno dato vita ad una nuova corrente dal linguaggio molto più vicino a quello del cinema d’autore che a quello di genere. Tali premesse hanno portato ad un proliferare di titoli il cui obiettivo principale è quello di spaventare non più attraverso i soliti stilemi, bensì tramite storie che scavano nell’animo umano, nelle sue pieghe più controverse e i meccanismi psicologici più perversi e tenebrosi.
Passing – Due donne, la recensione
Presentata alla 16ª edizione della Festa del Cinema di Roma, Passing – Due donne è la sorprendente opera prima da regista dell’attrice britannica Rebecca Hall (classe 1982), prodotta da Significant Production e tratta dall’omonimo romanzo di Nella Larsen, scritto nel 1929 e considerato uno dei capolavori della letteratura americana. La storia si concentra sul difficile tema del razzismo in una sfavillante New York della fine degli anni ’20.
Irene (Tessa Thompson) è una donna sposata con un medico e madre di due bambini, nonostante una tranquilla vita ad Harlem, prova vergogna per il colore della propria pelle in un’America fortemente razzista. La sua amica Clare (Ruth Negga) è ricorsa allo sbiancamento della pelle, sposando un facoltoso uomo bianco di Chicago che non è a conoscenza delle sue vere origini, tra l’altro profondamente razzista. La donna è infelice, poiché vive nella menzogna. Quando le due amiche si incontrano dopo svariati anni, la loro esistenza cambierà radicalmente, generando tra loro una serie di inevitabili confronti.
Godzilla vs Kong, la recensione
Dopo una lunga fase produttiva durata ben tre anni e un tribolatissimo iter distributivo minato dalla chiusura dei cinema a causa dell’emergenza sanitaria, l’atteso Godzilla vs Kong vede finalmente la luce ma in Italia, purtroppo, solamente in distribuzione digitale. Un vero peccato non poter assistere a questo epico scontro sul grande schermo, formato per il quale il film è stato pensato e sul quale andrebbe fruito, perché il quarto capitolo del MonsterVerse, nonché cross-over tra le due saghe fantastiche, è un film davvero eccezionale per ogni vero amante del monster-movie ed è anche il primo vero blockbuster di reale valore qualitativo a trovare una distribuzione da molti mesi a questa parte.
Tales from the Loop. La relatività temporale nella serie sci-fi tratta dalle opere di Stålenhag
Il cambiamento è parte integrante della Natura. Si cresce, si invecchia, si muore.
Ma il tempo (del cambiamento) è relativo, come spiegava Einstein, è può essere lunghissimo, quasi impercepibile nel suo scorrere, così come può trascorrere in un battito di ciglia.
Parte proprio da questo basilare principio fisico l’architettura ideologica alla base di Tales from the Loop, la serie fantascientifica di Amazon Prime Video che sta facendo – giustamente – parlare di se.
1921 – Il mistero di Rookford, la recensione
1921, Inghilterra. La giornalista investigativa Florence Cathcart si occupa di smascherare montature che riguardano il paranormale e per la sua esperienza sulla materia viene contattata dal direttore del collegio di Rookford, dove gli alunni sono terrorizzati dalla presenza di un fantasma. Florence si reca immediatamente nella magione sperduta nei boschi e comincia a piazzare le sue strumentazioni. Già la prima notte riesce ad intuire chi si nasconde dietro la maschera del presunto fantasma, ma naturalmente la questione non è proprio così semplice da risolvere.
Il cinema del desiderio. Chiamami col tuo nome e Professor Marston and the Wonder Women in Blu-ray
Tutti i desideri che cerchiamo di soffocare covano nel nostro animo e lo avvelenano.
L’unico modo per liberarsi di una tentazione è cedervi.
(Oscar Wilde)
Desiderare ed esser desiderati. Spesso ci si trova a parlare di “desiderio” in modo molto semplicistico o superficiale, relegando questo ad un’effimera idea che può trovare correlazione verso un oggetto o un altro individuo. Tanto ma mai abbastanza è stato detto circa il “desiderio” che, senza troppi indugi, può essere considerato il sentimento più antico e complesso che governa ogni scelta dell’essere vivente. Il desiderio, perciò, può muoversi in direzione di qualunque cosa e a divenir frutto del desiderio può essere anche un’ideale, un concetto e persino un altro stato d’animo. Come sostiene Freud, in fondo, ci sono desideri così complessi che spesso l’individuo non vorrebbe rivelare nemmeno a sé stesso. Ed è proprio il desiderio a guidare le recenti uscite home video di Universal Pictures e Sony Pictures Home Entertainment che, in un solo colpo, mettono sul mercato due film profondamente diversi ma accomunati dalla medesima struttura argomentativa: la ricerca ossessiva del desiderio e il suo difficile (a volte impossibile) perseguimento a causa di fattori esterni che sfuggono dalla nostra volontà. Parliamo del film rivelazione Chiamami col tuo nome di Luca Guadagnino, premiato agli scorsi Oscar 2018 per la miglior sceneggiatura non originale (firmata da James Ivory), e del biopic Professor Marston and the Wonder Women che ci fa conoscere l’inaspettata genesi di uno dei supereroi più noti e importanti nella storia dei fumetti: Wonder Woman.
The Dinner, la recensione
Complesso, stratificato, estenuante, The Dinner, regia di Oren Moverman, è un film che vive di sprazzi, dell’intensità dei suoi (pochi) momenti riusciti e della frustrazione di un prodotto che è tanto affascinante quanto imperfetto.
The Dinner è l’adattamento cinematografico di un caso letterario tra i più caldi degli ultimi anni, La Cena, di Herman Koch, fonte dalla quale, peraltro, lo stesso Ivano De Matteo aveva attinto per trarre lo spunto de I Nostri Ragazzi in un passato non troppo lontano.
Regali da uno sconosciuto: la recensione del Blu-Ray Koch Media
Le vie del thriller sono infinite e per il suo esordio nella regia di un lungometraggio l’attore e sceneggiatore australiano Joel Edgerton sceglie quella meno convenzionale. Proprio mentre a Hollywood va per la maggiore la contaminazione con l’action, Regali da uno sconosciuto si inoltra su una via più intimista, perfino minimalista, dove a contare è il rapporto di una coppia e la loro felice quotidianità, nella quale si intrufola un individuo che, a poco a poco, distrugge ogni sentore di serenità. Prodotto da Jason Blum, che con la sua BlumHouse è divenuto un vero e proprio guru del nuovo cinema horror, e premiato al prestigioso festival del fantastico di Sitges, Regali da uno sconosciuto arriva in Blu-ray disc grazie a Koch Media.
Regali da uno sconosciuto, la recensione
Le vie del thriller sono infinite e per il suo esordio nella regia di un lungometraggio l’attore e sceneggiatore australiano Joel Edgerton sceglie quella meno convenzionale. Proprio mentre a Hollywood va per la maggiore la contaminazione con l’action, Regali da uno sconosciuto – The Gift si inoltra su una via più intimista, perfino minimalista, dove a contare è il rapporto di una coppia e la loro felice quotidianità, nella quale si intrufola un individuo che, a poco a poco, distrugge ogni sentore di serenità.