Percy Jackson e gli dei dell’Olimpo: la noia fatta serie tv!
Vi è mai capitato di iniziare una serie TV con le aspettative a tremila e ritrovarvi, invece, con la tentazione di mollarla dopo aver visto appena due episodi? Ecco, questa è stata la mia esperienza con la nuova serie di Percy Jackson e gli Dei dell’Olimpo. Basata sull’omonima collana di libri per ragazzi, la serie targata Disney, prometteva a gran voce di regalare ai fan l’adattamento televisivo che tanto avevano sperato, rilasciando settimanalmente una puntata dalla durata di 30/40 minuti. Per anni, infatti, lo stesso Rick Riordan, autore della collana, si era detto deluso dal modo in cui era stato trattato il materiale dei propri libri nella realizzazione dei film. Motivo per cui, il sentirgli dire solo parole positive circa questa serie, aveva fatto accendere in me la luce della speranza. E invece no! Come sempre, però, andiamo per ordine e analizziamo con cura pregi e difetti della nuova serie, ora disponibile integralmente su Disney+.
Sì, lo so, questa recensione arriva un po’ in ritardo rispetto l’uscita del finale di stagione, ma tra studio, lavoro e impegni vari, il tempo e la voglia di recuperarlo era sempre meno; complice anche un entusiasmo nei confronti della serie che è calato puntata dopo puntata. E questo è il primo punto che vorrei approfondire con voi: la totale mancanza di pathos! La serie, infatti, era cominciata molto bene, presentandoci personaggi, luoghi e situazioni in modo abbastanza fedele ai libri; ed era esattamente quello che avevo immaginato. Certo, alcuni cambiamenti non mi avevano convinto al cento percento (ad esempio, non viene spiegato minimamente il perché la mamma di Percy stia con Gabe), ma il tutto funzionava ugualmente bene.
Ho adorato il modo in cui hanno rappresentato il Campo Mezzo Sangue, ma è proprio da qui che comincia a manifestarsi il problema. Da questo momento, l’intera serie prenderà a correre come un treno, portando in scena una serie di eventi, che si ripeteranno uno dopo l’altro senza mai soffermarcisi come si deve, preferendo spiegare il tutto attraverso dialoghi tra i personaggi piuttosto che mostrarlo effettivamente sullo schermo. Questo, inevitabilmente, porta lo spettatore a perdere interesse nella serie, perché privato di quell’entusiasmo e di quella magia che dovrebbe saper regalare un’opera basata sulle divinità greche. Quando da piccolo guardavo i film di Percy Jackson, per quanto non fossero accurati, io mi emozionavo e venivo catturato da quelle scene, da quegli scontri. Il senso di pericolo era sempre dietro l’angolo, a differenza del prodotto Disney.
Il secondo punto si collega direttamente al primo e riguarda i tempi della narrazione! Ogni episodio ha una durata diversa: si inizia con i quaranta minuti standard per una serie, per scendere poi ai venticinque. Ora, vien da sé che mostrare tutto alla perfezione in una puntata di appena venticinque minuti è difficile, se non impossibile, però non capisco la volontà di incentrare intere puntate su dialoghi, piuttosto che gestire meglio gli scontri con i vari mostri. Sono d’accordo sull’approfondire il rapporto tra i personaggi, ma ricordiamoci che, da una serie fantasy rivolta ad un pubblico di ragazzini, uno si aspetterebbe di vedere più azione e meno eloqui. Così facendo, i dialoghi finiscono col diventare dei riassunti, anche abbastanza noiosi, di tutto ciò che, per problemi di tempistiche, non è stato possibile mostrare sullo schermo. Non esiste errore più grande che un prodotto televisivo possa commettere!
Il terzo, e ultimo punto, su cui vorrei soffermarmi, sono i personaggi! Come ho detto all’inizio, il modo in cui sono stati presentati mi ha convinto abbastanza, nonostante qualche dettaglio omesso o modificato. Anche loro, però, col passare delle puntate, diventano sempre più vittime di una sceneggiatura scritta con troppa fretta e priva del giusto pathos. Conseguenza? Ogni personaggio, all’improvviso, diventa onnisciente: conosce tutte le verità del mondo e sa già come affrontare una minaccia prima ancora che essa si palesi. Questo lo si avverte soprattutto con il personaggio di Percy, a cui bastano letteralmente due secondi per trovare la soluzione a qualsiasi problema.
Non voglio soffermarmi sui vari buchi di trama all’interno della serie, solo perché non voglio scoraggiare coloro che ancora non l’hanno vista, ma sono tanti e alcuni sono parecchio fastidiosi da mandare giù.
Non è una brutta serie, posso tranquillamente affermare che sia al livello di molte altre serie Disney: iniziano bene; crescono e raggiungono il picco circa a metà stagione; e poi calano a picco sul finale. Io non capisco l’entusiasmo di Riordan nel presentare questa serie, ma personalmente ho trovato molto più interessante il primo film e lo rivedrei più volentieri, piuttosto che fare il rewatch di questa serie. Spero che con la seconda stagione riusciranno ad aggiustare il tiro, ma ne dubito. Purtroppo, le serie TV stanno perdendo sempre di più l’attenzione per il dettaglio e l’amore per l’intrattenere il pubblico, per trasformarsi invece in prodotti copia-incolla. Male, male, male!
Alberto Coluccio
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Già il film faceva schifo,ma aveva una cosa bellissima, Alexandra Daddario, la serie ha sti luridi mocciosi, direi che va bocciata a priori XD