Terence Holler – Cosa mia: il racconto di un musicista sui generis

Negli ultimi anni stanno proliferando docu-film sulle personalità della musica; per lo più si tratta di grandi personalità del panorama musicale inquadrate in maniera classica per fornire un accorato omaggio alla loro arte. Pensiamo ai recentissimi Noi, io e Gaber di Riccardo Milani, al doc sui Wham! su Netflix oppure, andando indietro di qualche mese, Paolo Conte, via con me di Giorgio Verdelli, Janis di Amy J. Berg o Moonage Daydream di Brett Morgen.

Si vabbè, facile però fare documentari su Giorgio Gaber, Janis Joplin e David Bowie e prendere gli applausi del pubblico mainstream! La vera sfida è guadagnarseli quegli applausi facendo un documentario su Terence Holler!

Tu, ragazza con il poster di Taylor Swift sulla parete sopra il letto, ti stai chiedendo chi è Terence Holler?  Semplice, è stato il frontman degli Eldritch! E tu, ragazzino che sei finito per sbaglio su questa pagina mentre cercavi su google un video hentai stai pensando chi diavolo sono gli Eldritch? Ma sono la più grande band progressive metal italiana!

Nati nel 1991 dalla passione del vocalist Mario Tarantola, in arte Terence Holler, il chitarrista Eugene Simone e il batterista Adriano Dal Canto, gli Eldritch hanno dominato il panorama underground italiano del metal per 20 anni e con diverse formazioni, fino all’allontanamento del frontman e fondatore Holler nel 2022. Gli Eldritch sono ancora in attività con la voce di Alex Jarusso, ma questa è un’altra storia perché noi ci focalizziamo su Terence Holler.

Il regista ligure Alberto Bogo, che abbiamo già conosciuto nel campo dell’horror per Terror Take Away, Terror Zone e Extreme Jukebox, che già era immerso nella musica rock, racconta sia Terence Holler che Mario Tarantola, anche se il confine tra il personaggio e l’uomo non è mai stato così sfumato.

Dividendo il film in tracks (e ghost tracks), come se fosse un album musicale, Bogo vive a stretto contatto con Terence Holler per alcuni mesi pedinandolo in diversi momenti della sua quotidianità e inquadrandolo sia nel suo presente che nel suo passato. Scopriamo, quindi, Mario/Terence nella sua intimità, insieme al figlio, nella sua attività da imprenditore nella gestione del grill restaurant La Porkeria, nelle serate a casa con gli amici e in un emozionante viaggio a New York alla scoperta delle sue origini. Ma, ovviamente, ci immedesimiamo anche nel Terence/Mario sopra le righe che ha fatto del “politicamente scorretto” una vocazione, che non le manda a dire a nessuno e sembra avere un chiodo fisso nella testa: la figa!

Da buon documentario, seppur lontano da ogni convenzionalità, Terence Holler – Cosa mia, si affida anche al racconto di chi Mario lo conosce o lo ha conosciuto: ex fidanzate, amici e professionisti della musica e della comunicazione, tra i quali anche Cristina Scabbia e Andrea Ferro dei Lacuna Coil. Così facendo, lo spettatore avrà un quadro davvero esaustivo su questo personaggio davvero sui generis che ha fatto dell’eccesso e del grottesco una vera e propria missione di vita.

Il merito del documentario di Bogo sta soprattutto nel ritratto genuino che offre di Terence Holler, lontanissimo dal voler santificare il suo protagonista, ma pronto anche a mostrare i lati più “oscuri” e discutibili della sua vita e carriera, fino a una track finale piena di vitalità che annuncia il nuovo tour dell’artista.

Come in ogni suo film precedente e – ovviamente – ancor di più, anche in Terence Holler – Cosa mia Bogo ha dato una particolare rilevanza alla musica, che diventa un vero e proprio personaggio del film, con una colonna sonora che comprende brani cult degli Eldritch, grazie alla collaborazione con Scarlet Records, ma anche pezzi di band lanciatissime come Frozen Crown, Deathless Legacy, Theatres des Vampires, Be The Wolf e Trick Or Treat, oltre ai pezzi originali del compositore Paolo Fois, giunto alla terza collaborazione con il regista di Genova.

Conoscete e apprezzate la musica di Terence Holler e il personaggio in questione? Questo film lo amerete senza se e senza ma. Non avete mai ascoltato gli Eldritch e non conoscete Holler? Ecco, Cosa mia è il modo migliore per essere iniziati al pazzo pazzo mondo di un musicista fuori da ogni regola.

Roberto Giacomelli

PRO CONTRO
  • Un personaggio unico che meritava di essere raccontato in un film.
  • La musica, ovviamente.
  • Il modo non convenzionale con cui Bogo racconta il suo protagonista.
  • Qua e là si poteva dare qualche smussatina, non tutte le tracks sono imperdibili.
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One Response to Terence Holler – Cosa mia: il racconto di un musicista sui generis

  1. David Manfredini ha detto:

    Grande personalità….per niente costruita ….è quello che lo rende davvero forte
    Stelvius David

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