Venezia 72. Marguerite

Marguerite di Xavier Giannoli convince Venezia, riempiendo la sala e prendendosi un fragoroso applauso di chiusura. Siamo solo ad inizio Mostra, ma, al momento, risulta essere l’unico film che potrebbe seriamente impugnare l’ambito Leone d’oro. Anche se per la seconda volta consecutiva a trionfare sarebbe una commedia drammatica. Ma il fatto di essere un film parecchio originale e, tra l’altro, completamente diverso dal vincitore della precedente edizione, potrebbe giocare a suo vantaggio.

Marguerite Dumont canta con passione e il suo sogno, fin dall’infanzia, sarebbe quello di esibirsi in un vero Teatro d’Opera. C’è solo un “piccolo” inconveniente: canta male…molto male!!! Ma quel che è peggio è che nessuno ha il coraggio di dirglielo. Non che sia una donna che incuta timore o intrattabile, per nulla. Anzi, al contrario, è la più docile delle creature e, in più occasioni, si dimostra pronta ad incassare una critica negativa. Eppure, nessuno, neanche quello che più di tutti ha fama di grande onestà, riesce ad essere onesto con lei. La verità è che si tratta di un personaggio circondato da amore: la deridono tutti alle spalle ma, nello stesso tempo, la amano tutti. Anche l’infedele marito Georges, pur sottraendosi con un buffo stratagemma ad ogni sua esibizione, vorrebbe proteggerla dal mondo esterno, come pure l’inquietante maggiordomo Madelbos.

marguerite 3

Come in una storia Pirandelliana, Marguerite veste il ruolo che le è stato assegnato da tutti: quella dell’eterna bambina, della docile creatura da proteggere dalla cattiveria serpeggiante nell’ambiente borghese. Ma è davvero così? Quello di cui nessuno sembra accorgersi è che, dietro questa docile creatura, si nasconde un temperamento forte che, in alcune occasioni, si intravede chiaramente. Come nella sua ambizione di inseguire a tutti costi il suo sogno di infanzia.

La narrazione del film opta per una scansione in capitoli, che, pur ruotando tutti intorno alla storia di Marguerite, affrontano tutti un argomento diverso, seppur tutti tra loro collegati, come in una reazione a catena. I temi affrontati dal film sono molteplici e universali: il rapporto con le arti, il talento, il legame sottile tra amore e menzogna.

marguerite_1

Un cast eccezionale contorna la brillante Catherine Frot, attraverso una galleria di ruoli secondari che, per quanto stiano spesso poco sullo schermo, sono tutti personaggi definiti in profondità.

Xavier Giannoli ci regala una commedia raffinata ed elegante, di un umorismo fatto di sguardi e di battute menzognere, a metà strada tra Truffaut e Ozon (anzi, si fatica a credere che non sia un film di Ozon!). Ma è una commedia destinata ad andare sempre di più verso il drammatico, perché, sin dall’inizio siamo stati messi di fronte a un dramma interno alla commedia.

La frase del film? “Ci sono due modi di vivere la vita: sognandola o vivendola”.

Claudio Rugiero

PRO CONTRO
  • Bellissima mise en scène, curata nel dettaglio (scenografie, costumi e movimenti di macchina).
  • Sceneggiatura piena di battute azzeccatissime.
  • C’è come un gustoso gioco di piccoli contrappassi.
  • C’è, di tanto in tanto, una lieve tendenza di ripetizione o eccesso di durata in alcune scene.
  • Non è esilarante, anche se strappa parecchi sorrisi.
VN:R_N [1.9.22_1171]
Valutazione: 8.0/10 (su un totale di 1 voto)
VN:F [1.9.22_1171]
Valutazione: 0 (da 0 voti)
Venezia 72. Marguerite, 8.0 out of 10 based on 1 rating

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Questo sito usa Akismet per ridurre lo spam. Scopri come i tuoi dati vengono elaborati.