Analisi di un cult: L’uomo che uccise Liberty Valance

John Ford nel suo penultimo western ci regala un’America in bianco e nero, in cui violenza e legge si scontrano con la posta in gioco dell’egemonia culturale, il predominio di un’idea sull’altra.

Ransom Stoddard (Jimmy Stewart) torna nella cittadina di Shinbone dove ha iniziato la sua carriera politica per il funerale di un amico, e inizia quindi a raccontare ai giornalisti la sua storia in un lungo flashback.

I tre poli attorno a cui si svolgono le vicende narrate sono quindi i tre protagonisti che si fanno interpreti di modi di vedere il mondo totalmente diversi: Ransom, allora un giovane laureato in legge fiducioso nel sistema e non disposto a tradirlo; Liberty Valance (Lee Marvin), bandito violento e pericoloso contro il quale nessuno osa mettersi contro; e Tom Doniphon (John Wayne), grande pistolero dai modi burberi e il cuore buono, che rappresenta il vecchio mito del cowboy che si  fa giustizia da sé. È il conflitto tra questi tre ideali il vero protagonista del film, e che ne costituisce il dramma finale. La contrapposizione tra la civilizzazione di cui si fa simbolo Jimmy Stewart e la leggenda del selvaggio west di cui John Wayne ne è l’ultimo eroe romantico.

l'uomo che uccise liberty valance

Di grande importanza tra i due protagonisti è anche il triangolo amoroso che viene a crearsi con il personaggio di Hallie Stoddard (Vera Miles), che già dalle prime battute del film precedenti all’avvio del flashback vediamo in compagnia del senatore, ma che oltre il semplice legame tra i personaggi si accompagna anche a una lettura più simbolica, individuando in Ransom e Tom lo scontro tra il vecchio e  il nuovo mondo, che anche nel rapporto amoroso viene vinto dal secondo, nonostante nelle terre del selvaggio west la donna ci abbia lasciato il cuore. Grazie all’aiuto di Tom, Ransom riesce infatti a fare carriera in politica e a trasformare quel deserto che aveva lasciato molti anni prima in un giardino, ma nonostante tutti i suoi sforzi all’interno del sistema e della legge, la gente continuerà a ricordarlo per sempre per quell’unico atto criminale commesso (in realtà non commesso), restando nella leggenda come “l’uomo che uccise Liberty Valance”.

l'uomo che uccise liberty valance - posterLa figura di Tom è propriamente quella di un eroe romantico, l’ultimo dei suoi tempi, destinato alla solitudine e costretto a far parte di un mondo che ormai non è più il suo e che non ha più bisogno di speroni e cinturoni, ma che sono comunque parte di lui, tanto che Ransom chiede di portarglieli prima di seppellire il suo amico. Un’immagine squisitamente simbolica per rappresentare il personaggio di John Wayne è quella del cactus in fiore, che all’inizio del film regala a Hallie, e che nel finale ritorna sulla sua tomba: solitario, spinoso, senza radici ma con dei fiori meravigliosi.

Non è un caso che un personaggio così carico di significato sia  interpretato  proprio da John Wayne, il simbolo del western nel cinema e collaboratore di lunga data di John Ford, perché con la sua sconfitta ideale non perde solo Tom, ma  perde l’eroe del west in generale, perdono centinaia di personaggi che abbiamo visto sul grande schermo nel periodo classico del western americano, perde l’idea del cowboy solitario nelle terre selvagge, e ci introduce a un nuovo mondo di legge e ordine. Jimmy Stewart e John Wayne, antitetici nei loro mezzi ma d’accordo nei fini, sono semplicemente perfetti nei loro ruoli e appaiono, grazie all’aspetto elegante del primo e il fare rude del secondo, come le due facce di una stessa medaglia, regalandoci una coppia protagonista di grandissimo livello e difficilmente dimenticabile.

l'uomo che uccise liberty valance

I forti contrasti di luci e ombre quasi espressionisti usati da John Ford aiutano ancora di più a caratterizzare i personaggi e i luoghi del Far West in via di cambiamento, preferendo agli spazi ampi e selvaggi classici del genere una scenografia fatta di interni e piccole vie cittadine, tanto che la maggior parte del film è ambientata in un ristorante e nella sua cucina. Infatti, quando il personaggio interpretato da Jimmy Stewart si fa avanti per affrontare Liberty Valance nel leggendario duello che lo farà diventare famoso, non indossa il classico corpetto, la camicia o la giacca elegante, ma ha ancora indosso il grembiule bagnato da lavapiatti. Nessuna epicità, nessun eroismo e nessun onore.

L’uomo che uccise Liberty Valance è un western moderno, dai toni cupi e disillusi, che ha la sua forza principale nel trasportare su schermo dei personaggi ben scritti e ben interpretati, sia per quanto riguarda i protagonisti che gli altri comprimari; nel suo carattere simbolico e romantico di western che racconta la fine dell’epopea western, e nella violenza con cui viene descritto quel periodo storico, in cui la fede nelle istituzioni, fondamentale per la riuscita di un buon governo, era pressoché nulla, e le questioni si preferiva risolverle con una pistola piuttosto che con un libro di legge.

Mario Monopoli

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