Dragon Trainer – Il mondo nascosto, la recensione

La saga di Dragon Trainer è nata nel 2010 e, nell’arco di nove anni, ha visto lo sviluppo di una trilogia cinematografica, quattro cortometraggi e una serie tv – Dragons – strutturata in otto stagioni. Un grande successo, penserete, e infatti così è stato ma Dean DeBlois, sceneggiatore e regista di tutti e tre i lungometraggi, ha dovuto tribolare non poco per portare a compimento questo complesso racconto che già in principio prevedeva un’estensione in più capitoli.

Dopo il successo unanime di pubblico e critica riscosso dal primo film, che portava la firma di Chris Sanders oltre che Dean DeBlois, la Dreamworks Animation mise subito in cantiere un sequel che si arenò in breve tempo a causa della crisi interna allo studio di produzione che portò poi alla cessione da 20th Century Fox a Universal Pictures. Per questo motivo, temendo che non ci sarebbe mai stata la trilogia inizialmente preventivata, DeBlois, rimasto solo dopo che il collega aveva deciso di dedicarsi ad altri progetti, scelse di condensare in Dragon Trainer 2 le idee che avrebbero dovuto trovare sviluppo in due film. Quello, infatti, era il problema del secondo capitolo: una densità narrativa percepibile data dalla fusione di due film.

Dragon Trainer 2 ha incassato in tutto il mondo quasi 150 milioni di dollari più del primo capitolo, il che ha portato la Dreamworks Animation a non rinunciare a quello che era il loro franchise più remunerativo. Dunque, oltre allo sviluppo multimediale del franchise attraverso la nascita di una serie a fumetti, videogames e la cessione della serie tv a Netflix per una produzione intensiva di stagioni, l’amministratore delegato della Dreamworks Jeffrey Katzenberg confermò che un Dragon Trainer 3 avrebbe visto prima o poi la luce, impegnando DeBlois a lavorare alla sceneggiatura. Una lavorazione che ha richiesto ben cinque anni prima che Dragon Trainer – Il mondo nascosto potesse arrivare nelle sale, tra riscritture di script, rinvii produttivi e cessione tra majors.

Ma ora finalmente Dragon Trainer – Il mondo nascosto è nei cinema e la trilogia è conclusa, anche se è percepibile il progressivo ridimensionamento qualitativo da episodio ad episodio.

Hiccup è succeduto a suo padre Stoick come leader di Berk, ormai popolata da una moltitudine di draghi che vivono in perfetta simbiosi con gli umani, pur causando numerosi danni alla città. Danni ai quali cerca di rimediare Sdentato, che è diventato l’Alpha del suo gruppo di draghi ai quali cerca di infondere come può la disciplina. Ma una nuova minaccia si presenta all’orizzonte: è Grimmel il Grifagno, spietato cacciatore di draghi che si è promesso di trovare ed uccidere tutte le furie buie esistenti. Grimmel si allea con i nemici di Berk promettendo loro di mettere in gabbia tutti i draghi che svolazzano nella zona, in cambio avrà un esercito per catturare Sdentato. A questo punto, Hiccup decide di mettersi alla ricerca del Mondo nascosto, luogo leggendario di cui suo padre gli raccontava da bambino, dove vivono felicemente milioni di draghi, e portare lì tutti i rettili che popolano Berk.

La prima cosa che salta all’occhio dello spettatore è che Dragon Trainer, arrivato al terzo film, ha esaurito gli argomenti. Il monologo che apre il film richiama chiaramente quello dei due film precedenti ma presenta una situazione sostanzialmente differente: ora uomini e draghi convivono, anche se questa convivenza porta più guai che vantaggi alla cittadina arroccata sulla scogliera. Una situazione bramata da Hiccup fin da quando, da ragazzo, si trovava in estrema difficoltà a seguire i dettami della sua gente, che cacciava e uccideva i draghi solo per ignoranza. Ma se i primi Dragon Trainer sviluppavano la narrazione su una storia di crescita, in Dragon Trainer – Il mondo nascosto quella crescita è arrivata a un punto fermo, Hic è ormai adulto e deve affrontare le difficoltà a cui la sua età (e la sua posizione) lo chiama a rispondere.

Fin qui tutto procede come è giusto che sia, ma nel momento in cui deve emergere la minaccia che possa portare la storia al livello successivo, Dragon Trainer – Il mondo nascosto è visibilmente in difficoltà. Grimmel è un villain poco ispirato, con un background mal definito e per nulla interessante che, sostanzialmente, doppia il personaggio di Drago Bludvist visto in Dragon Trainer 2.

Se viene a mancare, dunque, un cattivo degno di nota, bisogna affidarsi ad altro e infatti, sagacemente, Dean DeBlois introduce anche una Furia Chiara (comunque legata a Grimmel), che diventa improvvisamente il vero punto d’interesse per lo spettatore. Al diavolo Grimmel, al diavolo il Mondo nascosto di cui sembra importare ben poco a tutti (anche se la scena che vi si ambienta è visivamente stupenda) e il vero fulcro del film è Sdentato e i suoi goffi tentativi di conquistare la Furia Chiara. Quindi quel che funziona meglio in questo terzo capitolo è, ancora una volta, l’adorabile draghetto nero e un’aria da commedia ben più insistita ma sempre molto ben amalgamata con lo spirito d’avventura che caratterizza da sempre questa saga.

Hiccup è un bel personaggio, lo abbiamo capito da subito nove anni fa, e qui è l’unico che mostra un reale cambiamento, una maturazione che lo porta a una nuova consapevolezza e a una sicurezza di se che mai ci saremmo potuti aspettare quando lo abbiamo conosciuto. Al contrario, molti personaggi di contorno sono solo abbozzati e in questo terzo film sembrano quasi non aver alcuna funzione, a cominciare da Astrid, che si limita a fare da spalla a Hic, e soprattutto Valka che in Dragon Trainer 2 sembrava dover cambiare per sempre la visione che Hic aveva del mondo.

Invece troviamo il riscatto di un personaggio secondario come Testabruta Thortson, insopportabile e logorroica gemella che qui diventa protagonista di un paio di momenti fondamentali.

Visivamente parlando, Dragon Trainer – Il mondo nascosto è uno spettacolo senza precedenti con un’attenzione al dettaglio e ai colori impressionante, così come è impressionante come in nove anni il mondo dell’animazione abbia fatto tali passi da gigante e guardando di seguito i tre Dragon Trainer la differenza si nota tantissimo.

Dean DeBlois decide con intelligenza e cognizione di causa di dare una conclusione reale alla trilogia e infatti il finale di Dragon Trainer – Il mondo nascosto è uno dei momenti più belli ed emozionanti di tutto il film. Un modo di chiudere (ma non del tutto) una storia iniziata quasi un decennio fa e che ha sicuramente toccato nel profondo le persone che ci hanno lavorato. Si percepisce. È sicuramente così.

Non fa niente, in fin dei conti, se questo terzo Dragon Trainer non ha la forza innovativa del primo ne la complessità e la densità narrativa del secondo, è stata comunque una bellissima avventura nel suo complesso.

Roberto Giacomelli

PRO CONTRO
  • Hic ha una bella crescita.
  • Visivamente è bellissimo.
  • Le scene tra Sdentato e la Furia Chiara sono molto divertenti.
  • Si vede che gli argomenti sono finiti e in alcuni casi si tende a ripetere idee già sviluppate.
  • I personaggi secondari sono molto sacrificati.
  • Il cattivo non ha alcun appeal.
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