I Mercenari 4 – Expendables, la recensione

C’è stato un momento nel primo decennio degli anni 2000 in cui molti prodotti cinematografici dei 30 anni precedenti, che all’epoca furono bollati come trash o comunque di serie B, hanno guadagnato una vistosa rivalutazione. Tra horror splatter anni ’80 e gialli/polizieschi anni ’70, spesso e volentieri fatti conoscere alle nuove generazioni da oculate riscoperte da parte di Quentin Tarantino e dei suoi amici, c’è stata anche una piccola parentesi di nobilitazione dell’action muscolare degli anni ’80/’90, quello di Stallone e Schwarzenegger per intenderci, un nutrito filone di film già amatissimi dal pubblico di allora e di oggi ma che ha sempre subito lo snobismo da parte di una certa cricca dal palato fine. Sono stati gli stessi protagonisti di quel cinema a spingere sul pedale della nostalgia e Sylvester Stallone è stato senz’altro il più lungimirante e scaltro, da ottimo business man che è sempre stato.

Nasceva proprio da quest’esigenza autocelebrativa l’instant cult del 2010 I Mercenari – The Expendables, scritto, diretto e interpretato dallo stesso Stallone con l’intento di riunire in un unico film il maggior numero di star del cinema action del passato e del presente. Così, al suo fianco, abbiamo trovato: Arnold Schwarzenegger, Bruce Willis, Dolph Lundgren, Jason Statham, Mickey Rourke, Jet Li, Randy Couture, Steve Austin, Terry Crews ed Eric Roberts; ai quai si sono aggiunti nei due sequel: Jean-Claude Van Damme, Mel Gibson, Harrison Ford, Antonio Banderas, Scott Adkins, Wesley Snipes e addirittura Chuck Norris. Insomma, un quadro pressoché completo che ha dato vita a quella che, in apparenza, era una trilogia. Eppure, a distanza di quasi dieci anni da I Mercenari 3, arriva un quarto capitolo che presenta però una squadra decisamente ridimensionata nel numero e nei nomi coinvolti.

I Mercenari 4 – Expendables (o se preferite I Mercen4ri), infatti, in parte si scrolla di dosso quella costruzione da film corale su cui si fondavano i precedenti capitoli e mette al centro della trama e dell’azione Jason Statham, ovvero l’unico del cast ad avere oggi un massiccio seguito di spettatori in tutto il mondo, praticamente il vero erede di Sylvester Stallone e di tutta quella manica di action-heroes anni ’80 dai quali tutto il franchise ha avuto inizio.

Un pericoloso trafficante d’armi noto come Rahmat, dopo un catastrofico scontro a fuoco in Libia con gli Expendables guidati da Barney Ross, si è impadronito di una testata nucleare che vuole utilizzare in acque internazionali su una nave-cargo americana per dare inizio a un possibile conflitto mondiale. Dietro il diabolico piano c’è il misterioso Ocelot, mente criminale che in passato si è già scontrato con Ross ma di cui nessuno conosce l’identità, a parte un prigioniero che si trova nelle mani della CIA e che quest’ultima potrebbe utilizzare come merce di scambio per fermare la catastrofe. Saranno proprio gli Expendables a condurre l’operazione e per loro si prospetta la missione più complicata di sempre.

i mercenari 4

Del folto gruppo di Expendables che abbiamo imparato a conoscere nei precedenti tre film, ne I Mercenari 4 sono rimasti solo Barney Ross (Sylvester Stallone), Lee Christmas (Jason Statham), Gunner Jensen (Dolph Lundgren) e Toll Road (Randy Couture). Un drastico ridimensionamento numerico che ha portato a qualche new entry, a cominciare da Megan Fox, che interpreta Gina e che ha un turbolento rapporto di coppia con Christmas. Poi c’è Easy Day interpretato da Curtis “50 Cent” Jackson, Galan interpretato da Jacob Scipio e “figlio d’arte” in quanto suo padre era un ex membro della squadra, Galgo (Antonio Banderas), e infine Lash, munita di frusta e interpretata da Levy Tran. Ruoli collaterali per Andy Garcia (è il committente degli Expendables Marsh), Tony Jaa (il misterioso Decha) e Iko Uwais (il perfido Rahmat).

Insomma, capirete già solo dai nuovi membri del cast che l’idea di celebrare l’action-movie attraverso le sue super-star in questo nuovo film viene un po’ meno perché, fatta eccezione per Tony Jaa e Iko Uwais, il casting director ha un po’ pescato alla cieca nel cassetto degli attori. E infatti, I Mercenari 4 non è più un action-movie nostalgico e celebrativo come lo sono stati i precedenti capitoli.

i mercenari 4

Questo quarto film, diretto dall’esperto Scott Waugh (Act of Valor, Need for Speed, Project X-traction), si presenta invece come uno di quei tipici film che hanno Jason Statham per protagonista, con una trama che ruota attorno al suo personaggio, messo con le spalle al muro e intento a trovare il modo di risolvere la situazione. Il team degli Expendables, seppur costantemente presente, è vistosamente messo sullo sfondo dalla sceneggiatura di Tad Daggerhart, Max Adams e Kurt Wimmer (si, proprio il Kurt Wimmer regista di Equilibrium e Ultraviolet!) e utilizzato come spalla al personaggio di Statham. Emerge sugli altri giusto la grintosa Gina interpretata da Megan Fox, in uno slancio femminile (e femminista) nella saga forse per aprire la strada all’annunciato The Expendabelles, anche se in fin dei conti anche questo personaggio esiste in funzione di Lee Christmas ed è stato palesemente portato in scena per il sollazzo del pubblico maschile: si veda il suo look sempre impeccabile anche con gli schizzi di sangue sul volto e le esplosioni tutto intorno e il suo congedo nell’epilogo con canotta bianca e capezzoli turgidi.

i mercenari 4

Sequenze d’azione, come è lecito aspettarsi, sempre di altissimo livello, anche se nell’era post-John Wick ogni film action sembra ormai “piccolo”; livello di violenza ben sopra la media, con non rari momenti perfino splatter che hanno valso al film il divieto ai minori di 14 anni; e ironia sempre presente a stemperare le atrocità che vediamo su schermo. Insomma, muoiono centinaia e centinaia di persone, ma sono quasi tutti cattivoni, quindi ridiamoci su!

I Mercenari 4 – Expendables è un sequel tardivo che dà a vedere il suo essere fuori tempo massimo: il target è stato riallineato agli anni ’20 del terzo millennio e lo spirito corale e nostalgico ha lasciato il posto a un film d’azione violenta incentrato quasi su un’unica star. Ci si diverte e il film dà, in fin dei conti, quello che il pubblico cerca, ma è proprio il fanalino di cosa della saga.

Roberto Giacomelli

PRO CONTRO
  • Tanta, ma tanta, azione che sa intrattenere il suo pubblico.
  • Jason Statham – se ce ne fosse ancora qualche dubbio – è l’unico vero grande erede delle star action anni ’80.
  • Tony Jaa… peccato solo che abbia poco spazio.
  • Il look sempre impeccabile e i capezzoli turgidi di Megan Fox.
  • Viene meno la missione che stava alla base di The Expendables: ovvero celebrare con ironia le star action anni 80 e 90.
  • È tutto estremamente semplice, con colpi di scena di una prevedibilità disarmante.
  • Alcune battute sono davvero sceme…
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