I Pinguini di Madagascar, la recensione
Nell’ormai lontano 2005 arrivava nelle sale cinematografiche italiane il film d’animazione Madagascar: Alex, Marty, Melman e Gloria ci hanno subito conquistato con le loro peripezie. Eppure c’erano dei personaggi di cui fin dal primo sguardo ci siamo letteralmente innamorati, soprattutto per la loro tecnica di “Carini e Coccolosi”. Avrete sicuramente capito di chi sto parlando, i famosi pinguini, che ci hanno letteralmente conquistato.
Era davvero impossibile non pensare a uno spin-off tutto incentrato su di loro, così, dopo averli visti protagonisti anche di una serie su Nickelodeon, il 27 Novembre esce nelle sale cinematografiche italiane la pellicola d’animazione I Pinguini di Madagascar, in cui Skipper, Kowalski, Rico e Soldato sono pronti per una nuova missione ad alto tasso di divertimento.
In questo film diretto da Eric Darnell e Simon J. Smith, prodotto dalla DreamWork Animation e distribuito dalla 20th Century Fox, vediamo come ha avuto inizio l’amicizia tra i quattro pinguini e come si è evoluta con il tempo.
Ci sono pinguini che non si accontentano di essere uccelli incapaci di volare, perché sono consapevoli del fatto di essere destinati a qualcosa di più grande e epico, che a una esistenza da carini e coccolosi. Questi pinguini sono Skipper, Kowalski, Rico e Soldato; non importa se quest’ultimo sia davvero un pinguino carino e coccoloso, perché il suo più grande sogno è diventare un membro effettivo della squadra d’élite guidata da Skipper.
L’occasione della ribalta arriva quando il malvagio professor Octavius Tentacoli, un polpo invidioso, cercherà di trasformare tutti i pinguini in veri e propri mostri, grazie a un’arma da lui progettata. Così i quattro amici si uniranno alla task force soprannominata “Vento del Nord” e guidata da un Husky, nome in codice Agente Segreto, per salvare la Terra e la razza dei pinguini dal terribile Octavius.
La caratteristica che fa di Skipper, Rico, Kovalski e Soldato delle vere star è sicuramente l’umorismo surreale che percorre tutta la lunghezza del film: la vera arma dei pinguini è il loro modo di presentarsi, il loro modo sfrontato di prendere in giro ogni personaggio. È la tipologia di comicità che adoperano a renderli in tutto e per tutto una forza della natura.
La pellicola è ben ritmata, non c’è forzatura nei dialoghi o nella satira dei pinguini, tutto viene costruito strada facendo e ogni passaggio è incastrato ad hoc. La storia non conta, così come la morale, ciò che colpisce è il surrealismo dell’intreccio narrativo che permette a quattro pinguini di intrufolarsi nell’edificio più sicuro del mondo non per rubare lingotti d’oro, ma semplicemente per fare un regalo a Soldato, le patatine al formaggio; è questo il focus vincente che i due registi hanno adottato, il quale riesce a strappare una sana risata in più di una scena del film.
Per quanto mi riguarda Skipper, Rico, Kowalski e Soldato sono senza dubbio il tassello più riuscito dell’operazione Madagascar, perché in fondo è il loro essere grotteschi, quella gestualità del corpo, la simpatia, la comicità pura, l’umorismo surreale e le battute tormentone che rendono I pinguini di Madagascar amati da grandi e piccini.
Molto interessante il doppiaggio originale del film, che si avvale di nomi eccellenti come John Malkovich, che presta la sua voce a Octavius Tentacoli, Benedict Cumberbatch, che è l’Husky Agente Segreto, Tom McGrath che da la voce a Skipper e che è anche produttore esecutivo del film, Christopher Knights alias Soldato, Chris Miller il mitico Kowalski e Conrad Vernon Ka-boom Rico. Ci sono anche Peter Stormare che da la voce all’orso bianco Caporale, il Ken Jeong di Una notte da Leoni che è la mini-foca Miccia e Annet Mahendru la sensuale Eva. Non manca neanche un gustoso cammeo di due personaggi a cui siamo molto affezionati, ossia Re Julien e il dolcissimo Mortino.
Camilla Lombardozzi
PRO | CONTRO |
|
|
Lascia un commento