Il 13° Segno, la recensione del thriller erotico russo

Il giovane medico legale Liza sta conducendo un’indagine insieme all’ispettore della Omicidi Dmitry sul ritrovamento di una serie di corpi mutilati e caratterizzati da un importante indizio: un “tatuaggio” da lastra fotografica realizzato sul loro torace. La situazione si complica quando il killer inizia a prendere di mira gli amanti di Liza, che ha una vita sessuale molto dinamica, così da mettere la stessa ragazza sotto gli occhi della polizia.

Arriva in DVD grazie a Blue Swan Entertainment il thriller erotico di nazionalità russa Il 13° Segno, disponibile anche nei digital stores e nel catalogo di Prime Video.

Quello di Igor Vološin, però, è il classico film capace di mettere in crisi chi normalmente si occupa di cinema di genere. Così su due piedi potremmo liquidare Il 13° Segno (titolo italiano incomprensibile, in originale si chiama Oderzhimaya che tradotto vuol dire “ossessionata”, che ha senso nel contesto del film) come un brutto film. Ma non è vero! Il 13° Segno, piuttosto, è un bel thriller con una pessima messa in scena.

Di base abbiamo un dignitosissimo thriller a la David Fincher, molto anni ’90, con evidenti influenze dalla new wave scandinava, quella post Uomini che odiano le donne, per capirci. La sceneggiatura di Friderike Brin, Natalya Kudryashova e Mikhail Shulman gioca su due elementi portanti: il giallo sull’identità dell’assassino, con l’ossessione del detective e della dottoressa sulla sua cattura, e l’erotismo che emerge dalle frequentazioni intime della protagonista. Eros e Thantos, un binomio tanto classico quanto sempre efficace.

L’inizio è folgorante, con il ritrovamento di una futura vittima mentre vaga per strada completamente nuda e in stato confusionale, con la conseguente scena di sesso tra lei e il medico legale che l’ha raccolta e portata a casa. Da questo momento si sviluppa un gioco un po’ troppo meccanico sull’entrata in scena di personaggi che finiscono a letto con Liza e poi vengono ritrovati cadaveri, una costruzione che trova però un senso nel twist finale, ben pensato ma mal sviluppato perché è raccontato attraverso un mega-flashback che ha il compito dello “spiegone”, così da far combaciare tutti i tasselli del puzzle. Un puzzle che, in effetti, ha il suo perché ma è troppo macchinoso e ingenuo nel modo in cui ci si arriva.

Dall’altra parte abbiamo lo stile scelto da Igor Vološin per la messa in scena, di un kitsch così esasperato ed esasperante da risultare pacchiano e far quasi sorridere. Il regista, infatti, si comporta come se si trovasse tra le mani il videoclip di una band elettro-pop anni ’90 e riempie il film di inutili orpelli estetici che vorrebbero essere glamour ma danno la controproducente sensazione di profondamente trash. Inquadrature sghembe, macchina da presa che si capovolge senza alcun motivo, scene in auto realizzate con evidentissimi green screen, tappeto musicale continuo, sguardi in camera ammiccanti, fotografia satura. Insomma, tutto quello che non andrebbe fatto in un film che vuole essere preso sul serio Vološin lo fa ne Il 13° Segno.

E quindi questo bizzarro thriller viaggia costantemente su un doppio binario e dispiace che siano state prese scelte tanto scellerate perché l’idea alla base è molto buona e, una volta tanto, non si lesina neanche in violenza e sesso, ben presenti nel film come elementi portanti.

Da menzionare assolutamente la protagonista Lukerya Ilyashenko, bellissima, generosa nel mostrarsi nelle frequenti scene erotiche e particolarmente in parte, sulla quale giustamente Vološin punta davvero molto.

Roberto Giacomelli

PRO CONTRO
  • Storia intrigante.
  • La protagonista Lukerya Ilyashenko.
  • Lo stile estetico generale e di regia, davvero pacchiano.
  • Come è raccontato il twist finale.
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Valutazione: 5.0/10 (su un totale di 1 voto)
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Il 13° Segno, la recensione del thriller erotico russo, 5.0 out of 10 based on 1 rating

2 Responses to Il 13° Segno, la recensione del thriller erotico russo

  1. Rosa ha detto:

    Bruttissimo film

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  2. Daria ha detto:

    La regia è orribile, la storia troppo contorta. Sconsigliato

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