Il Segnato, la recensione

A seguito della misteriosa morte della sua vicina di casa, Jesse e il suo amico Hector, incuriositi dall’accaduto, decidono di armarsi di videocamera ed intrufolarsi di nascosto nell’appartamento della vittima. Con loro grande stupore, troveranno all’interno dell’abitazione strani altarini con fotografie ed inquietanti oggetti riconducibili alla magia nera. L’indomani mattina, Jesse si sveglia con uno strano segno sul braccio simile ad un morso e da quel momento inizia a sviluppare dei poteri sovrannaturali. Eccitato dalla cosa, decide di documentare il suo “cambiamento” con la videocamera del suo amico. Ma ciò che inizialmente era motivo di stupore inizierà presto a terrorizzarli.

Dietro questo titolo fuorviante si nasconde il primo vero spin-off della fortunata, quanto ormai logora, saga Paranormal Activity iniziata nell’ormai lontano 2007 da quell’uomo che della vita c’ha capito davvero tutto e che risponde al nome di Oren Peli.

Dopo l’abusivo Paranormal Activity: Tokyo Night di Toshikazu Nagae, con cui si era già tentato di creare una storia parallela a quella iniziata da Peli, arriva questo spin-off ufficiale interamente ambientato in una comunità latino-americana della California che, pur prendendo avvio da fatti autonomi, non tarda a trovare facili collegamenti con la storia di Katie e Micah portata alla luce nel primo film. Se già Paranormal Activity 4 aveva ben dimostrato che le idee erano ormai esaurite, con questo quinto capitolo ci troviamo davanti l’ennesima conferma che quello che era iniziato come un esperimento indubbiamente interessante e suggestivo è divenuto, capitolo dopo capitolo, solo uno sterile giochetto privo di inventiva e sbanca botteghini.

Jesse riprende gli effetti dei suoi poteri

Jesse riprende gli effetti dei suoi poteri

La sagacia che si annida dietro Il Segnato (in originale, molto più sensatamente, Paranormal Activity: The Marked Ones) si limita proprio nel voler creare una storia parallela ai fatti che già conosciamo e che solo nella seconda parte cerca forzatamente legami con i precedenti film. Tolta questa funzione narrativa ad incastro, il film non offre assolutamente nessun motivo per poter essere ricordato. Christoper Landon viene posto alla regia di un mokumentary, davvero poco ispirato, che affoga in un fastidioso senso di già visto dalla prima all’ultima scena e che risulta persino “vecchio” nella fattura a causa di una mancata voglia di sperimentare. Il genere mokumentary, ormai, non ci fa più nessun effetto e da The Blair Witch Project ad oggi ne è sicuramente passata di acqua sotto i ponti. Se fino a qualche tempo fa l’idea di fare un film dal gusto “real” tutto camera a mano era già abbastanza per solleticare l’interesse, oggi non è più possibile accontentarsi di ciò. Tutti i film più recenti del filone, infatti, hanno assunto consapevolezza che ormai anche lo spettatore più “ingenuo” non si lascia abbindolare dall’aspetto del falso documentario, così che il mokumentary è passato, nel tempo, da semplice filone a vero e proprio linguaggio, utilizzato anche per narrare storie dall’alto tasso di spettacolarità e dichiaratamente fiction. Il Segnato, invece, decide di rimanere ancorato alla tradizione (verrebbe da dire alla classicità) così da risultare, appunto, un film fuori tempo e indubbiamente superato.

Una delle inquietanti "levatrici"

Una delle inquietanti “levatrici”

Per la prima volta nella saga viene introdotto l’elemento comedy e il primo tempo, che rubacchia qua e la da Chronicle, va avanti con rapidi sketch dagli intenti divertenti che riguardano Jesse e la scoperta dei suoi nuovi “poteri”.  Nel secondo tempo si concede maggiore spazio all’horror, con sferzata nel puro action nei minuti finali, ma purtroppo non si riesce mai a creare quella giusta atmosfera di cui un film del genere dovrebbe essere ricco e di momenti “paurosi” non ce n’è proprio nessuna traccia.

Unico elemento interessante è il mezzo attraverso il quale Jesse comunica con il demone di turno, non la risaputa tavoletta Ouija ma il giocattolo elettronico Simon che ha raggiunto buona diffusione durante gli anni ottanta. Un cambiamento apprezzabile, ma ci sembra comunque un po’ pochino per poter evitare che il film sprofondi nel dimenticatoio già pochi minuti dopo la visione del film.

Il Segnato sarà nei cinema italiani a partire da giovedì 30 gennaio 2014 distribuito da Paramount Pictures.

Giuliano Giacomelli

 

Pro Contro
  • Pur essendo una storia parallela, apprezzabile il tentativo di voler trovare un legame con i precedenti capitoli della saga.
  • C’è abbastanza ritmo.
  • Un mokumentary dal sapore “vecchio”.
  • Poca sperimentazione e innovazione con il risultato di ottenere un film il cui senso di già visto è pesante.
  •  La mancata costruzione della tensione non offre al film nessun momento minimamente memorabile.

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