Jeanne Du Barry – La favorita del Re, la recensione

Presentato come film d’apertura, fuori concorso, al 76° Festival di Cannes, Jeanne Du Barry – La Favorita del Re, ha fatto parlare di sé nel bene e nel male.

Sesto lungometraggio da regista dell’attrice francese Maïwenn, che veste anche i panni della protagonista, il film tratta della storia vera, seppur romanzata, di Marie-Jeanne Bécu, poi Vaubernier, meglio conosciuta come la contessa Jeanne Du Barry, l’ultima favorita del re Luigi XV di Francia, interpretato da un inedito francofono Johnny Depp.

Si tratta di un vero e proprio film in costume, patinato quanto basta, che racconta una Versailles diversa da come siamo abituati a vederla rappresentata, ma non priva di esagerazioni e rituali cortigiani eccessivi e insensati, nei quali i protagonisti stessi vengono ingabbiati.

Siamo infatti nella Francia della metà del XVIII secolo, quando la monarchia stava ormai perdendo completamente di vista i francesi e i loro bisogni, rinchiusi nei sontuosi palazzi e giardini di Versailles, ad assistere ad una storia d’amore nata per convenienza e trasformatasi, poi, in uno struggente legame indissolubile tra il monarca e la sua favorita.

Jeanne Bécu ha origini umili ma, dopo essere stata affettuosamente istruita da un nobile da cui lavorava sua madre, ha conosciuto da giovanissima la cultura, la letteratura e le buone maniere che hanno acceso in lei il desiderio di elevare il suo stato sociale e culturale.

Capace sin da giovane di servirsi del suo grande fascino e bellezza, presto Jeanne scopre le libertà del corpo e della sessualità, adoperandole per costruirsi un discreto giro di amicizie potenti, tanto da riuscire poi ad ammaliare il Conte Du Barry.

A questo punto, Jeanne è ormai diventata una delle donne più affascinanti della sua epoca e una delle figure femminili più iconiche, arrivando ad ottenere anche i favori dell’influente Duca di Richelieu, che decide di presentarla al Re e alla sua corte.

Ed è amore a prima vista. Grazie a Jeanne, Luigi XV ritrova pace e spensieratezza, facendo di lei sin da subito la sua favorita.

Jeanne, tuttavia, non avrà vita facile all’interno della corte. Invidie, pettegolezzi, ipocrisie la accompagneranno per sempre, scatenando le animosità più ostili, soprattutto da parte delle figlie del Re e della futura Regina Maria Antonietta.

Jeanne risponderà con sfrontatezza e platealità ad ogni gioco di potere, facendo sfoggio della sua cultura ed eleganza e dimostrando a tutti di essere padrona della sua vita nonostante le regole e i tabù della Corte.

C’è del femminismo nella figura di Jeanne Du Barry? Assolutamente sì, ma non è certo un femminismo moderno e attuale, che andrebbe ovviamente a rendere la vicenda decisamente anacronistica per la Francia del ‘700. Si tratta comunque di una donna ben consapevole della propria individualità, determinata a volere di più per sé stessa e ad autodeterminarsi, esercitando il suo potere femminile sugli uomini più influenti, utilizzando a suo vantaggio la dorata gabbia in cui tutte le donne sono rinchiuse in quel tempo e in quel luogo.

La sua libertà, la sua sfrontatezza sono sia invidiate che segretamente ammirate dalle altre donne che la circondano.

Nonostante i temi e l’ambientazione regale, Jeanne Du Barry – La Favorita del Re ha un approccio leggero, ironico, quasi da commedia. Questo lo rende ben più riuscito e autentico di quello che si possa pensare.

Una scrittura dignitosa – a cura della stessa Maïwenn insieme a Teddy Lussi-Modeste e Nicolas Livecchi – si accompagna ad una messa in scena molto curata, assolutamente fedele al periodo storico, senza però confinarsi nel genere a cui appartiene, ma anzi utilizzando un linguaggio ben più attuale e moderno.

Un alto budget produttivo ben utilizzato soprattutto per le meravigliose scenografie e un buon lavoro di trucco, parrucco e costumi che ci fanno immergere nell’atmosfera di Versailles senza troppi sforzi, e riprese in 35 mm che valorizzano alcune sequenze davvero ben costruite: tutto ciò fa di Jeanne Du Barry un film semplice ma ricercato.

Una menzione speciale la merita senza dubbio Johnny Depp, che interpreta un re stanco e insofferente della vita cortigiana, delle falsità e dei riti grotteschi di cui è vittima più che sostenitore, ben consapevole di essere circondato da falsi affetti e parassiti, un uomo che trova in Jeanne la leggerezza di cui aveva bisogno.

È lui il protagonista dei momenti più teneri e ironici della pellicola, ma nonostante la personalità ingombrante dell’attore, Depp non ruba mai la scena, che divide quasi equamente con la protagonista, recitando per sottrazione in un francese fluente e credibile, soprattutto per un americano del sud.

Johnny Depp dà, senza troppi sforzi, vita ad un re interessante, con una molteplice personalità, dimostrando di essere un attore ancora capace di suscitare emozioni soltanto con qualche sguardo.

Jeanne Du Barry – La Favorita del Re, dopo essere stato presentato a Cannes, a Taormina e in anteprima in diverse sale in tutta Italia durante l’estate, uscirà al cinema il 30 agosto, distribuito da Notorious Pictures.

Rita Guitto

PRO CONTRO
  • Il film, grazie ad un pizzico d’ironia e leggerezza, riesce a non annoiare mai lo spettatore.
  • Johnny Depp è molto convincente e il suo francese non è forzato.
  • Trucco, parrucco e scenografie sono sontuosi, curati e molto credibili.
  • Maïwenn, tutto sommato, si dimostra una brava regista ma un’interprete troppo piena di sé, rendendo protagonista lei stessa piuttosto che Jeanne.
  • Il film è a tratti un po’ superficiale.
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Jeanne Du Barry - La favorita del Re, la recensione, 6.5 out of 10 based on 2 ratings

One Response to Jeanne Du Barry – La favorita del Re, la recensione

  1. Tina ha detto:

    E un film magnifico lo visto a Parigi ed e straordinario tutti gli attori il resgista il direttore e Johnny Depp e anocora un attore di proporzioni non visti, e sempre capace di raccontare una storia un emozione senza parole – racconta con gli sguardi il sorriso, i suoi occhi raccontano una storia e uno sguardo manda mille emozioni. Anche ad interpretare in un altra lingua perfettamente..chi altro lo fa? dimmi aspetto? Merita tutto questo film e Johnny in particolare

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